I saharawi chiedono la solidarietà palestinese dopo il riconoscimento della sovranità del Marocco da parte di Israele

di Nadda Osman,

Middle East Eye, 18 luglio 2023.   

Gli attivisti tracciano un parallelo tra l’occupazione della Palestina e la lotta delle popolazioni del Sahara Occidentale

Saharawi sfollati arrivano per partecipare a un congresso del Polisario nel campo profughi di Dakhla (AFP)

Gli attivisti del Sahara Occidentale chiedono una rinnovata solidarietà ai palestinesi dopo che Israele ha riconosciuto la sovranità del Marocco sulla regione contesa.

Lunedì 17, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha informato in una lettera il re marocchino Mohammed VI della decisione e ha annunciato che Israele registrerà la sua posizione presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali.

Facendo un parallelo tra l’occupazione israeliana della Palestina e la condizione dei saharawi, gli attivisti hanno condannato la mossa e hanno detto di sperare che questo segni l’inizio di una maggiore solidarietà con la loro causa.

Sebbene i legami tra le due lotte siano stati sottolineati da decenni, la leadership palestinese è rimasta vicina alla posizione del governo marocchino.

Nel 2020, il Marocco ha firmato un accordo di normalizzazione con Israele insieme a diversi governi arabi, quando gli Stati Uniti del presidente Donald Trump hanno dichiarato il loro sostegno alla sovranità marocchina sul Sahara Occidentale. L’amministrazione Biden ha mantenuto questa politica.

“Purtroppo, abbiamo visto che alcuni partiti palestinesi sembrano sostenere il Marocco in seguito [all’accordo di normalizzazione] con Israele, senza tener conto delle continue politiche espansionistiche di Israele”, ha dichiarato a Middle East Eye Ahmed Ettanji, attivista e giornalista del Sahara Occidentale.

Lotte simili

Ettanji ha detto che palestinesi e saharawi “hanno molto da imparare gli uni dagli altri”.

“I palestinesi hanno una lunga storia di resistenza all’occupazione, mentre i saharawi hanno un forte senso di identità nazionale. Lavorando insieme, possiamo costruire un mondo più giusto ed equo”, ha aggiunto.

Altri attivisti hanno evidenziato come sia il governo di Israele che quello del Marocco abbiano utilizzato tecniche simili per imporre il loro controllo sulla popolazione occupata.

“C’è una totale somiglianza tra ciò che sta accadendo nel Sahara Occidentale e la Palestina; l’unica differenza è la geografia”, ha dichiarato a Middle East Eye Mohammed Elbaikam, un attivista del Sahara Occidentale.

“Il Marocco si avvale degli stessi strumenti e metodi usati da Israele per sopprimere i palestinesi, occuparli, sfollarli dalla loro terra, derubarli delle loro ricchezze e controllarli”, ha aggiunto.

Hugh Lovatt, ricercatore politico senior dell’European Council on Foreign Relations, ha affermato che, in qualità di potenze occupanti, sia Israele che il Marocco hanno sfruttato illegalmente le risorse naturali delle terre della Palestina e del Sahara occidentale.  

“In entrambi i contesti ci sono analogie più ampie, come il riconosciuto processo di annessione. Anche il Marocco ha messo in atto per decenni una serie di politiche per sfollare i saharawi”, ha affermato Lovatt.

Nonostante gli stretti legami tra il Fronte Polisario, movimento di liberazione nazionale saharawi, e i gruppi di sinistra palestinesi, il precedente sostegno pubblico del Marocco alla causa palestinese ha portato molti dirigenti ufficiali dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) a trascurare la situazione nel Sahara Occidentale.

Ora, gli attivisti del Sahara Occidentale sperano che il riconoscimento da parte di Israele della sovranità marocchina sulla regione porti maggiore attenzione alla loro situazione.

Ibtihal Alaloul, operatrice e attivista di una ONG palestinese con sede in Svezia, aveva precedentemente dichiarato a MEE di esser rimasta delusa per il fatto che la leadership palestinese fosse rimasta a lungo al fianco del Marocco sulla questione del Sahara Occidentale.

“Se non i palestinesi, quale altra nazione potrebbe capire questa situazione?”, ha detto.

“È davvero un peccato che abbiano questo tipo di relazione con il Marocco”, ha aggiunto, affermando che è importante che i palestinesi si rendano conto che “non possiamo essere liberati senza stare dalla parte di altre cause giuste”.

Software spia e droni israeliani usati dal Marocco

In passato, il Marocco è stato messo sotto osservazione per l’uso di spyware israeliano prodotto dall’azienda israeliana NSO Group.

Un’indagine condotta da Amnesty International ha rivelato che lo spyware israeliano è stato utilizzato contro importanti giornalisti, attivisti e dissidenti marocchini.

I rapporti di Amnesty hanno anche mostrato che il Marocco ha acquistato droni armati dal produttore aerospaziale statale di Israele.

Il drone in causa, definito anche “suicida”, ha un’apertura alare di tre metri e può volare per sette ore e fino a 1.000 chilometri, trasportando 20 kg di esplosivo.

Gli esperti ritengono che gli accordi sulle armi stiano aiutando il Marocco a consolidare il suo controllo sul Sahara Occidentale.

https://www.middleeasteye.net/news/western-sahara-morocco-palestine-israel-recognition-sovereignty-activists-call-solidarity

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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