Il costante sostegno degli Stati Uniti dà a Israele piena “copertura” per l’attacco a Jenin

Lug 11, 2023 | Notizie

di Ali Harb,

Al Jazeera, 3 luglio 2023. 

L’appoggio incondizionato dell’amministrazione Biden incoraggia l’escalation di violenza israeliana contro i palestinesi, dicono gli esperti.

Almeno nove palestinesi sono stati uccisi nel recente attacco israeliano al campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania occupata [Majdi Mohammed/AP Photo].

Secondo gli analisti, l’incrollabile sostegno degli Stati Uniti a Israele ha permesso e incoraggiato l’escalation di violenza dell’attuale governo israeliano di destra contro i palestinesi della Cisgiordania occupata.

Dopo che lunedì 3 luglio le forze israeliane hanno preso di mira il densamente popolato campo profughi di Jenin, con attacchi aerei e raid terrestri che hanno coinvolto centinaia di truppe, la Casa Bianca ha sottolineato ancora una volta quello che ha definito il “diritto di difendersi” di Israele.

“Sosteniamo la sicurezza di Israele e il diritto di difendere il suo popolo da Hamas, dalla Jihad Islamica palestinese e da altri gruppi terroristici”, ha affermato il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca in una breve dichiarazione.

Secondo gli esperti, questa risposta riflette il rifiuto del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden di controllare il principale alleato del suo Paese in Medio Oriente, nonostante l’impegno a mettere i diritti umani al centro nella politica estera degli Stati Uniti, e mentre aumentano le preoccupazioni sulla portata dell’attacco israeliano a Jenin.

“Penso che continueremo a vedere, come è successo in passato, l’amministrazione statunitense coprire gli israeliani e lasciarli liberi di fare quello che vogliono”, ha dichiarato lunedì ad Al Jazeera Daniel Levy, presidente del gruppo di studio US/Middle East Project, in un’intervista televisiva.

L’amministrazione Biden non vuole che la situazione in Cisgiordania esploda, ma non vuole mettere a rischio le sue relazioni con Israele, ha detto Levy. “Ed è proprio per questo che le cose si sono messe così male”.

Israele su un piedistallo

Israele ha lanciato l’attacco a Jenin -uno dei tanti recenti assalti al campo profughi- lunedì 3, affermando di avere come obiettivo alcuni gruppi armati palestinesi. Finora almeno nove palestinesi sono stati uccisi e decine feriti.

L’attacco, che ha fatto seguito all’uccisione di quattro coloni israeliani da parte di due uomini armati palestinesi nel nord della Cisgiordania il mese scorso, comprendeva anche uno dei peggiori attacchi aerei israeliani degli ultimi decenni nei territori occupati.

Nella sua breve dichiarazione, la Casa Bianca non ha menzionato i civili palestinesi né ha chiesto una de-escalation. Più tardi, sempre lunedì, un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che “è imperativo prendere tutte le precauzioni possibili per evitare la perdita di vite civili”, ribadendo che Israele ha il “diritto di difendere il proprio popolo”.

Tariq Kenney-Shawa, ricercatore di politica statunitense presso il think tank palestinese Al-Shabaka, ha affermato che la politica degli Stati Uniti sul conflitto continua a peggiorare.

“L’amministrazione Biden si è adagiata sul suo ruolo di complice dell’occupazione israeliana, al punto da abbandonare persino i discorsi simbolici sul ‘sostegno alla soluzione dei due Stati’ o gli appelli alla calma”, ha dichiarato Kenney-Shawa ad Al Jazeera in una e-mail.

“Gli Stati Uniti hanno dimostrato, implicitamente ed esplicitamente, di appoggiare del tutto le azioni di Israele, indipendentemente dalle conseguenze, e di tenere Israele su un piedistallo che lo esenta dalle stesse norme sui diritti umani e dagli standard internazionali che Washington richiede al resto del mondo”.

Anche Ahmad Abuznaid, direttore della Campagna Statunitense per i Diritti dei Palestinesi, un gruppo di difesa legale, ha criticato la posizione di Washington, ma ha detto che non è sorprendente se si considerano i continui aiuti militari degli Stati Uniti a Israele.

Nonostante sia accusato di commettere il crimine dell’apartheid dai principali gruppi per i diritti umani, tra cui Amnesty International, Israele riceve almeno 3,8 miliardi di dollari di aiuti statunitensi all’anno.

“La risposta dell’amministrazione Biden, mentre Israele sta massacrando i palestinesi nel campo profughi di Jenin nella più grande invasione dal 2002, mostra un crudele disprezzo per la vita dei palestinesi”, ha dichiarato Abuznaid ad Al Jazeera in una e-mail.

“Lo Stato di apartheid israeliano è l’aggressore, che colonizza la terra palestinese e uccide il popolo palestinese; caratterizzare la sua massiccia violenza coloniale come qualcos’altro è assurdo”.

Attacchi israeliani

Nell’ultimo anno, Israele ha condotto raid militari quasi quotidiani in Cisgiordania, una tendenza che si è intensificata sotto il governo di estrema destra del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, insediatosi alla fine del 2022.

Israele ha anche spinto per espandere gli insediamenti illegali nei territori palestinesi occupati, mentre i coloni, spesso protetti dall’esercito israeliano, hanno aumentato i loro attacchi alle comunità palestinesi.

L’amministrazione statunitense ha denunciato la violenza dei coloni e si è opposta alle politiche di Netanyahu in materia di insediamenti, ma ha più volte ribadito il proprio sostegno a Israele.

L’amministrazione Biden ha anche dato priorità alla creazione di relazioni diplomatiche formali tra Israele e gli Stati arabi – in particolare l’Arabia Saudita – nella sua agenda per il Medio Oriente, una spinta contrastata dai sostenitori dei diritti dei palestinesi.

La settimana scorsa, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha descritto la violenza in Cisgiordania come un ostacolo alla cosiddetta “normalizzazione”.

“Abbiamo detto ai nostri amici e alleati israeliani che se c’è un incendio nel loro cortile, sarà molto più difficile – se non impossibile – approfondire gli accordi esistenti ed espanderli per includere potenzialmente l’Arabia Saudita”, ha detto Blinken.

Punizione collettiva

Nel frattempo, sebbene il continuo sostegno degli Stati Uniti a Israele in seguito al raid nel campo profughi di Jenin non sorprenda la maggior parte degli osservatori, alcuni sostengono che l’attacco dovrebbe spingere l’amministrazione Biden ad adottare provvedimenti più immediati.

Il Council on American Islamic Relations (CAIR), un gruppo di difesa legale con sede negli Stati Uniti, ha chiesto a Biden di intraprendere “azioni concrete” per porre fine ai “crimini di guerra” commessi contro i palestinesi a Jenin.

“Il governo israeliano è completamente fuori controllo perché sa di non dover affrontare alcuna conseguenza da parte dell’amministrazione Biden”, ha dichiarato il direttore del gruppo, Nihad Awad, in un comunicato. “Questo deve cambiare”.

Tariq Kenney-Shawa ha anche detto che l’assalto a Jenin è “particolarmente significativo” per le sue dimensioni e la sua portata. Residenti palestinesi e infermieri hanno riferito che le forze israeliane hanno scavato profonde fosse nelle strade all’interno del campo, impedendo ai primi soccorritori di raggiungere le persone bisognose di aiuto.

“Queste tattiche dimostrano anche che Israele sta compiendo il passo successivo nel suo programma di apartheid, utilizzando le stesse tattiche con cui ha devastato Gaza e che ora rivolge alla Cisgiordania”, ha dichiarato Kenney-Shawa.

“Gli attacchi aerei e i bulldozer che scavano le strade sono tutti atti di punizione collettiva volti a spezzare la volontà dei palestinesi a Jenin e non solo”.

https://www.aljazeera.com/news/2023/7/3/steady-us-support-gives-israel-cover-to-attack-jenin-analysts

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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