Coloni israeliani attaccano una città palestinese in Cisgiordania mentre Israele intensifica la repressione con un attacco aereo

Giu 24, 2023 | Notizie

di Isabel Debre,

The Washington Post, 22 giugno 2023. 

(Majdi Mohammed/AP)

TURMUS AYYA, Cisgiordania – Mercoledì 21 giugno, centinaia di coloni israeliani hanno fatto irruzione in una città palestinese della Cisgiordania occupata, incendiando decine di auto e di case per vendicare la morte di quattro israeliani uccisi da uomini armati palestinesi il giorno precedente, hanno detto i residenti. I palestinesi hanno dichiarato che un uomo è stato ucciso nel corso delle violenze.

Dopo il tramonto, Israele ha effettuato un raro attacco aereo contro un’auto che trasportava sospetti uomini armati palestinesi. L’attacco del drone, che si ritiene sia il primo nell’area in quasi 20 anni, ha segnato un’importante escalation da parte di Israele nella sua campagna di oltre un anno contro i militanti della zona. I media palestinesi hanno riferito che tre persone sono state uccise nell’attacco.

I combattimenti hanno ulteriormente innalzato la tensione, acuita questa settimana da un raid militare israeliano durato un giorno, che ha ucciso sette persone, tra cui una ragazza di 15 anni, in una roccaforte dei militanti, e dalla sparatoria di massa di martedì 20, le cui vittime includevano un ragazzo israeliano di 17 anni.

La furia dei coloni di mercoledì 21 è avvenuta mentre l’esercito israeliano dispiegava ulteriori forze nella Cisgiordania occupata e il Primo Ministro Benjamin Netanyahu annunciava l’intenzione di costruire 1.000 nuove case per i coloni in risposta alla sparatoria che ha ucciso il ragazzo israeliano.

I residenti palestinesi e i gruppi per i diritti umani lamentano da tempo l’incapacità o il rifiuto di Israele di fermare la violenza dei coloni. I residenti di Turmus Ayya hanno detto che circa 400 coloni hanno marciato lungo la strada principale della città, incendiando auto, case e alberi.

Il sindaco Lafi Adeeb ha dichiarato che circa 30 case e 60 auto sono state parzialmente o totalmente bruciate. Almeno otto palestinesi sono rimasti feriti durante gli scontri che l’esercito cercava di disperdere sparando proiettili di gomma e gas lacrimogeni.

I funzionari medici palestinesi hanno dichiarato che un uomo – identificato come Omar Qatin, 27 anni – è stato ucciso dal fuoco dell’esercito. I residenti hanno detto che Qatin era padre di due bambini piccoli e lavorava come elettricista per il comune locale.

La polizia israeliana ha dichiarato che i suoi agenti sono stati attaccati dai residenti con pietre e fuochi d’artificio. Un agente ha aperto il fuoco sentendosi in pericolo di vita e ha colpito un “rivoltoso”, ha dichiarato la polizia. Ma i residenti palestinesi hanno contestato il resoconto.

“Quello che è stato colpito se ne stava lì, innocente, è un ragazzo dal cuore gentile. Non aveva pietre, era completamente disarmato, era ad almeno mezzo miglio (un chilometro) di distanza dai militari”, ha detto Khamis Jbara, suo vicino di casa. “Lavora dalle 6 del mattino alle 6 di sera. È un uomo pacifico”.

I residenti palestinesi della città, tra cui molti cittadini americani, erano furiosi e sotto shock dopo l’attacco.

Le strade erano disseminate di vasi rotti, alberi sradicati, mobili da giardino carbonizzati e scheletri di automobili. Almeno una casa è stata completamente incendiata, il soggiorno annerito e i mobili ridotti in cenere.

“È stato terrificante, abbiamo visto bande di persone mascherate e armate per le strade”, ha detto Mohammed Suleiman, un palestinese-americano di 56 anni che vive a Chicago e stava visitando la sua città natale.

Suleiman ha incolpato l’esercito israeliano, affermando che i soldati hanno puntato le armi contro i residenti palestinesi invece che contro i vandali che marciavano nella città con pistole e bombe incendiarie e davano fuoco a tutto ciò che incontravano sul loro cammino. L’esercito stava “letteralmente spianando loro la strada “, ha detto.

Abdulkarim Abdulkarim, 44 anni, residente in Ohio, ha raccontato che le quattro auto della sua famiglia sono state bruciate e la casa danneggiata. “Ci chiamano terroristi, ma qui c’è un terrorismo sostenuto dal governo”, ha detto.

Nella casa della famiglia Shalaby, otto bambini si sono nascosti al terzo piano quando hanno visto una banda di coloni mascherati tagliare pneumatici e gettare benzina su tre auto. In pochi istanti, il loro cortile è esploso in una gigantesca palla di fuoco. Almeno uno dei coloni armati ha sfondato la porta d’ingresso, distruggendo la veranda e rompendo le finestre.

“Continuavo a pensare che sarei morto”, ha detto Mohammed Awwad, 15 anni, cittadino americano della California settentrionale, in visita ai nonni. Stava rimuovendo pezzi di vetro dal piede mentre la sua famiglia impacchettava gli oggetti di valore per portarli a casa di una zia sulle colline, temendo il ritorno dei coloni.

Turmus Ayya, una città di ville lussuose con giardini e vista sui dolci uliveti, è spesso bersaglio di attacchi da parte dei coloni. Tayem Abu Awwad, la cui vecchia auto è stata incendiata in un altro attacco la settimana scorsa, ha detto che la sua Toyota nuova di zecca è stata bruciata nella furia di mercoledì.

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver inviato forze nella città “per spegnere gli incendi, prevenire gli scontri e raccogliere prove”.

L’esercito ha condannato “questi gravi episodi di violenza e distruzione di proprietà”, aggiungendo che la violenza dei coloni gli impedisce di svolgere la sua “missione principale” di proteggere la sicurezza nazionale e combattere i militanti.

Ma più tardi, mercoledì 21, più a nord, nella città di Urif, una folla inferocita di circa 100 coloni ha attraversato la città, tirando sassi contro le case palestinesi e lanciando una bomba incendiaria contro la scuola locale, ha detto il funzionario palestinese Ghassan Daghlas. I residenti palestinesi hanno detto che le forze di sicurezza israeliane hanno sparato proiettili vivi, granate stordenti e gas lacrimogeni contro di loro mentre cercavano di respingere i coloni.

Proprio mentre i coloni si stavano ritirando dalla città, il drone israeliano ha colpito un’auto palestinese vicino alla roccaforte dei militanti di Jenin, trasformando il veicolo in una palla di fuoco.

L’identità delle persone a bordo non è stata resa nota immediatamente. Ma l’esercito ha dichiarato di aver “identificato una cellula terroristica all’interno di un veicolo sospetto”, responsabile di una serie di recenti attacchi a colpi di arma da fuoco contro insediamenti ebraici.

Ismail Radwan, leader del gruppo militante di Hamas, ha definito l’attacco del drone uno “sviluppo pericoloso” e ha invitato “la resistenza in Cisgiordania a intensificare il confronto”.

L’attacco dei coloni ha riportato alla memoria la furia dello scorso febbraio, quando decine di auto e case sono state date alle fiamme nella città di Hawara, dopo l’uccisione di una coppia di fratelli israeliani da parte di un uomo armato palestinese.

Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha visitato Turmus Ayya per ispezionare i danni. Le critiche dei locali all’Autorità Palestinese si sono intensificate per la debolezza mostrata di fronte agli attacchi dei coloni.

Mentre Shtayyeh parlava, esprimendo solidarietà ai residenti e facendo appello agli Stati Uniti affinché intervenissero – vista l’alta percentuale di cittadini americani nella città – un residente gli ha gridato contro chiedendo alle autorità di “fare di più per proteggere la propria gente”.

L’Egitto e la Giordania, i primi due Paesi arabi a fare pace con Israele, hanno entrambi condannato la violenza dei coloni e chiesto la fine immediata degli attacchi.

Netanyahu ha criticato la violenza dei coloni, così come le proteste, non correlate, degli arabi drusi nelle Alture del Golan che sono diventate violente.

“Non accetteremo alcuna provocazione nei confronti della polizia o delle forze di sicurezza in questi luoghi o altrove”, ha dichiarato. “Siamo una nazione di leggi”.

La sparatoria di martedì nell’insediamento di Eli è avvenuta un giorno dopo che sette palestinesi erano stati uccisi in uno scontro contro le truppe israeliane a Jenin. L’aggravarsi della violenza ha messo alla prova il governo israeliano e ha suscitato richieste di un’ampia operazione militare in Cisgiordania.

Mentre Israele dispiegava più forze nell’area, Netanyahu ha dichiarato di aver approvato i piani per la costruzione di 1.000 nuove case a Eli. “La nostra risposta al terrore è colpirlo duramente e costruire il nostro Paese”, ha dichiarato.

La comunità internazionale si oppone agli insediamenti nelle terre occupate, previste dai palestinesi per un futuro Stato indipendente. Ma il governo di estrema destra di Netanyahu è dominato da leader e sostenitori dei coloni.

Israele ha conquistato nella guerra del 1967 la Cisgiordania, insieme a Gerusalemme est e alla Striscia di Gaza, i territori di un futuro Stato indipendente palestinese.

https://www.washingtonpost.com/world/2023/06/21/israel-palestinians-west-bank-four-killed/5e9fe8fc-1012-11ee-8d22-5f65b2e2f6ad_story.html

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Fai una donazione

Fai una donazione tramite Paypal alla nostra associazione:

Fai una donazione ad Asso Pace Palestina

Oppure versate il vostro contributo ad
AssoPace Palestina
Banca BPER Banca S.p.A
IBAN: IT 93M0538774610000035162686

il 5X1000 ad Assopace Palestina

Il prossimo viaggio