Sette soldati israeliani feriti e 5 palestinesi uccisi negli scontri a Jenin; l’elicottero-cannoniera dell’esercito apre il fuoco

Giu 20, 2023 | Notizie

di Jack Khoury, Josh Breiner e Yaniv Kubovich,

Haaretz, 19 giugno 2023. 

Sette soldati israeliani feriti dopo essere entrati a Jenin per arrestare sospetti terroristi. Le forze dell’IDF sono state bersagliate da ordigni esplosivi improvvisati; gli elicotteri dell’esercito hanno aperto il fuoco, per la prima volta dalla seconda intifada. Ramallah riferisce di 91 palestinesi feriti, tra cui una ragazza di 15 anni in condizioni critiche

Fumo causato dallo scoppio di una carica esplosiva palestinese su un veicolo blindato israeliano, nel corso di un’incursione dell’esercito israeliano a Jenin, lunedì 19. JAAFAR ASHTIYEH – AFP

Pesanti scontri sono scoppiati quando le forze di sicurezza israeliane hanno fatto irruzione lunedì 19 nella città cisgiordana di Jenin e hanno avuto scambi a fuoco con i militanti palestinesi.

Sette soldati delle Forze di Difesa Israeliane e agenti della Polizia di Frontiera sono stati feriti. Inoltre, cinque palestinesi sono stati uccisi – tra cui un quindicenne – e 91 feriti, di cui 23 in condizioni critiche o gravi, secondo il Ministero della Salute palestinese.

Molti dei feriti israeliani sono stati colpiti da un ordigno esplosivo che ha preso di mira un veicolo militare che stava uscendo dalla città. Gli elicotteri dell’aviazione israeliana dispiegati nell’area hanno trasportato i feriti al Rambam Health Care Campus di Haifa, all’ospedale Haemek di Afula e allo Sheba Medical Center di Tel Hashomer.

Un elicottero da combattimento ha sparato sulla zona per consentire l’evacuazione dell’IDF, un evento insolito nelle operazioni in Cisgiordania. L’esercito israeliano ha aggiunto che l’elicottero è stato successivamente colpito da colpi di arma da fuoco, ma è rimasto funzionante ed è riuscito ad atterrare normalmente.

Il Ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che 17 dei feriti sono in condizioni critiche. Inoltre, una ragazza di 15 anni – che, secondo i residenti locali, si trovava a casa sua quando è stata colpita dagli spari – e un fotoreporter che documentava gli scontri sono stati tra i feriti del raid.

Secondo l’esercito israeliano, le truppe erano entrate a Jenin per arrestare due sospetti, tra cui il figlio di un alto funzionario di Hamas in Cisgiordania, Jamal Abu al-Hija, che è in prigione in Israele. Dopo l’arresto dei sospetti, una bomba sul ciglio della strada ha preso di mira i veicoli militari israeliani, mettendone uno fuori uso e inducendo gli elicotteri dell’esercito ad aprire il fuoco per evacuare le forze israeliane.

Haaretz ha confermato che il dispiegamento di elicotteri da combattimento in Cisgiordania è la prima volta che avviene dai tempi della seconda intifada nei primi anni 2000.

Fumo di pneumatici in fiamme durante un raid dell’esercito israeliano a Jenin, nella Cisgiordania occupata, lunedì 19. JAAFAR ASHTIYEH – AFP

Oltre al veicolo blindato messo fuori uso dall’ordigno esplosivo, sono stati danneggiati anche altri sette veicoli militari, sei dei quali per colpi di arma da fuoco. Le forze israeliane hanno recuperato i loro veicoli sotto un intenso fuoco.

Il portavoce dell’IDF Daniel Hagari ha dichiarato che l’esercito sta verificando se la superficie inferiore del veicolo blindato colpito dalla bomba era schermata. Ha aggiunto che Israele sta collaborando con gli organi di sicurezza palestinesi al fine di ridurre la tensione.

“È troppo presto per dire se questo incidente avrà conseguenze a Gaza”, ha detto Hagari, rifiutando di pronunciarsi sulle implicazioni per operazioni più ampie. Hagari ha sottolineato che l’incidente non è ancora finito e ha stimato che ci vorranno ancora alcune ore prima che l’esercito israeliano finisca di recuperare le attrezzature dell’esercito dalla zona.

Ha aggiunto che anche l’aeronautica militare israeliana sta operando nell’area. Negli ultimi anni, l’esercito ha evitato di utilizzare elicotteri da combattimento per queste operazioni, per timore che questo passo potesse innescare un’escalation e danneggiare anche i civili non coinvolti.

Il ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che sono stati uccisi cinque palestinesi: Khaled Asasa, 21 anni, Qassam Abu Sariya, 29 anni, Ahmed Saqr, 15 anni, e Kayis Jabarain, 21 anni. L’identità del quinto palestinese deceduto non è ancora nota. La Jihad Islamica ha poi confermato che Abu Sariya era un membro dell’ala militare dell’organizzazione.

Il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, Nabil Abu Rudeineh, ha definito l’incidente di lunedì un “massacro ricorrente”. Egli ha criticato la comunità internazionale e gli Stati Uniti per la loro debole risposta e li ha invitati a intervenire immediatamente.

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che è anche ministro della Difesa, ha twittato che “è giunto il momento di sostituire le ‘pinzette di precisione’ con una più ampia operazione per sradicare i nidi dei terroristi nella Samaria settentrionale e per ripristinare la deterrenza e la sicurezza nella regione”.

Ha inoltre aggiunto che “è giunto il momento di utilizzare le forze aeree e le forze corazzate”, e ha chiesto una riunione urgente del gabinetto di sicurezza del governo.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Volker Turk ha dichiarato di essere “estremamente preoccupato per la situazione” a Jenin, descrivendo l’accaduto come una “apparente esecuzione da parte delle forze israeliane”.

Un elicottero d’attacco AH-64 Apache dell’aeronautica israeliana rilascia una carica esplosiva durante il raid dell’esercito israeliano a Jenin, nella Cisgiordania occupata, lunedì 19. JAAFAR ASHTIYEH / AFP

Anche il Ministero degli Esteri egiziano ha condannato quella che ha definito la “continua escalation di Israele contro i palestinesi”, affermando che Israele non fa altro che infiammare ulteriormente la situazione e minare gli sforzi per ridurre le tensioni regionali.

La settimana scorsa, un israeliano di 30 anni e quattro soldati dell’IDF sono stati feriti durante una sparatoria nei pressi dell’insediamento di Mevo Dotan, nel nord della Cisgiordania. Gli attentatori hanno sparato da un’auto contro un veicolo civile israeliano e un mezzo dell’esercito con a bordo soldati dell’IDF. Le forze armate erano di stanza in una postazione militare vicino al villaggio palestinese di Ya’bad.

Inoltre, la scorsa settimana il Ministero della Sanità palestinese ha riferito che un palestinese di 19 anni è stato ucciso dal fuoco delle IDF, che hanno fatto irruzione nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus, per eseguire degli arresti, provocando degli scontri. La vittima è stata identificata come Fares Hashash, 19 anni.

Reuters e l’Associated Press hanno contribuito a questo rapporto.

https://www.haaretz.com/israel-news/2023-06-19/ty-article/.premium/18-palestinians-wounded-in-clashes-with-idf-in-jenin-palestinian-media-reports/00000188-d203-d52d-adef-f64f067d0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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