Gerusalemme: palestinesi aggrediti mentre i ministri israeliani partecipano alla divisiva ‘marcia delle bandiere’

di Latifeh Abdellatif,

Middle East Eye, 18 maggio 2023.   

Il parlamentare di estrema destra Itamar Ben Gvir si unisce a migliaia di partecipanti alla manifestazione che ha visto violenze contro i palestinesi e “manifestazioni di incitamento, supremazia ebraica e razzismo”.

Un israeliano gesticola mentre si riunisce con altri alla Porta di Damasco della Città Vecchia di Gerusalemme durante la ‘marcia delle bandiere’ di estrema destra. 18 maggio 2023 (Reuters)

Agenti di polizia israeliani e dimostranti ultranazionalisti hanno aggredito palestinesi e giornalisti giovedì 18, mentre ministri e parlamentari di estrema destra si univano alla divisiva ‘marcia delle bandiere‘ a Gerusalemme.

I marciatori hanno lanciato pietre contro un reporter di Middle East Eye e altri giornalisti che stavano seguendo il raduno nell’area della Porta di Damasco, vicino alla Città Vecchia. Almeno due giornalisti sono stati colpiti alla testa e feriti.

Decine di partecipanti portavano la bandiera nera del gruppo razzista di estrema destra Lehava, mentre cantavano “il vostro villaggio sarà bruciato”.

Altrove, gli ultranazionalisti che marciavano attraverso il quartiere musulmano della Città Vecchia hanno picchiato i residenti palestinesi, provocando alcuni tafferugli. La polizia israeliana è intervenuta aggredendo i palestinesi che erano già sotto attacco. Un attivista palestinese, Iyad Abu Snainah, è stato arrestato per aver urlato contro la polizia che non proteggeva i palestinesi.

Nel frattempo, migliaia di israeliani hanno continuato ad affollare la piazza della Porta di Damasco, nel contesto della marcia annuale che si tiene durante la festività del ‘Giorno di Gerusalemme’, per commemorare l’occupazione di Gerusalemme Est nel 1967.

L’evento è associato a violenze contro i palestinesi e a “manifestazioni di incitamento, supremazia ebraica e razzismo”, secondo l’ONG israeliana Ir Amim.

Tra i partecipanti di questo giovedì 18 c’erano il Ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir, il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e la Ministra dei Trasporti Miri Regev. “Ci sono decine di migliaia di persone qui, grazie a Dio”, ha detto Ben Gvir dopo essere arrivato al punto di partenza della marcia in King George Street. “Gerusalemme è nostra per sempre.”

Limor Son Har-Melech, una parlamentare del partito di estrema destra Jewish Power di Ben Gvir, è arrivata in un altro punto della marcia e ha detto al Times of Israel che stava partecipando per “celebrare la nostra vittoria sugli arabi”.

Sotto ingenti misure di sicurezza, alla Porta di Damasco i marciatori hanno cantato slogan razzisti, sventolato la bandiera israeliana e ballato, mentre aspettavano che altre persone si unissero. La polizia israeliana ha schierato circa 3.000 agenti per proteggere la manifestazione, che intende dimostrare la ‘sovranità’ di Israele su Gerusalemme. Secondo quanto riferito, sono stati visti cecchini israeliani appostati lungo le mura della Città Vecchia, mentre i droni di sorveglianza della polizia sorvolavano la folla. 

Tutte le strade che conducono alla Porta di Damasco sono state bloccate ai giornalisti e ai palestinesi. A una giornalista di Middle East Eye è stato negato l’accesso dalla polizia israeliana, nonostante avesse mostrato una tessera di appartenenza alla stampa, costringendola a un diverso percorso per entrare da un’altra strada.

Un’altra “marcia delle bandiere” si è svolta all’inizio della giornata a Lydd (Lod), una città nel centro di Israele che ospita una grande popolazione palestinese.

I palestinesi hanno inscenato contro-manifestazioni nella Cisgiordania occupata e a Gaza, sventolando la bandiera palestinese. I manifestanti vicino alla barriera che separa la Striscia di Gaza da Israele sono stati dispersi dai soldati israeliani con l’uso di gas lacrimogeni.

Una storia violenta

Negli anni precedenti, i partecipanti israeliani alla “marcia delle bandiere” hanno aggredito i palestinesi e hanno attaccato e imbrattato con sputi e graffiti i negozi e le case palestinesi lungo il loro percorso. Hanno anche scandito slogan come “morte agli arabi”, “la seconda Nakba sta arrivando” e “Maometto è morto”, così riferendosi al profeta dell’Islam.

Le forze di sicurezza israeliane di fronte ai manifestanti che gridano slogan davanti alla Porta di Damasco della Città Vecchia di Gerusalemme, durante la ‘marcia delle bandiere’ di estrema destra il 18 maggio 2023 (Reuters)

All’inizio della giornata, coloni e politici israeliani hanno fatto irruzione nella Moschea Al-Aqsa per celebrare il ‘Giorno di Gerusalemme’. Una persona è stata filmata mentre insultava il Profeta Maometto all’interno dei cortili della moschea. Diversi parlamentari erano tra le loro fila, tra cui il Ministro dello Sviluppo del Negev e della Galilea Yitzhak Wasserlauf, che appartiene al partito Potere Ebraico. Hanno partecipato anche tre parlamentari del Likud, il partito del Primo Ministro Benjamin Netanyahu: Dan Illouz, Amit Halevi e Ariel Kallner.

La Giordania ha condannato l’irruzione nella Moschea e ha avvertito che la marcia “provocatoria” potrebbe portare a un’escalation di violenza a Gerusalemme.

Israele ha conquistato Gerusalemme Est nel 1967 e l’ha annessa nel 1980, in una mossa che non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale. Il controllo di Israele sulla città viola diversi principi del diritto internazionale, che stabilisce che una potenza occupante non ha sovranità sul territorio che occupa e non può apportarvi modifiche permanenti.

https://www.middleeasteye.net/news/israel-palestine-jerusalem-attack-divisive-far-right-flag-march

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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