inserito dalla redazione pagineesteri.it, 3 Maggio 2023.
Stai tornando a casa a piedi, ma devi attraversare un posto di blocco per arrivarci. Ti guardi intorno e vedi telecamere con tecnologia di riconoscimento facciale non regolamentata che ti scansionano per determinare se puoi passare.
Questa è distopia? No. È Red Wolf, un sistema che l’IDF utilizza per monitorare i movimenti palestinesi nei territori occupati.
A Red Wolf è dedicato l’ultimo rapporto di Amnesty International, basato anche su testimonianze di soldati israeliani, che descrive in dettaglio un sistema di sorveglianza invadente che Israele utilizza per controllare i movimenti dei palestinesi.
Le foto ai palestinesi vengono scattate contro la loro volontà e inserite all’interno di un sistema che non si preoccupa dei loro diritti. I palestinesi sono costretti a cedere le loro informazioni biometriche personali, molto spesso a loro insaputa e mai con il loro consenso.
Un ex soldato ha spiegato come funziona Red Wolf: “Se qualcuno è passato spesso di lì, il computer lo riconosce. Perché scatta foto a tutti quelli che passano di lì. E tu, come soldato, non devi far altro che attendere che il sistema impari ad associare la carta d’identità (del palestinese) al volto nella foto scattata in precedenza.
Red Wolf fa parte di un più ampio sistema di sorveglianza che include “Blue Wolf”, una app che i soldati israeliani usano per scansionare i volti dei palestinesi, esposta per la prima volta in un articolo del Washington Post nel 2021 sulla base delle testimonianze raccolte dalla ong Breaking the Silence.