di: Haaretz Editorial,
Haaretz, 2 aprile 2023.
Israele sta attualmente tenendo 971 persone in detenzione amministrativa, il numero più alto degli ultimi 20 anni. Tutti tranne quattro, cioè 967, sono palestinesi della Cisgiordania, residenti palestinesi di Gerusalemme Est o cittadini arabi di Israele.
I detenuti amministrativi sono persone che sono state arrestate senza che i sospetti contro di loro siano stati descritti in dettaglio, senza che le accuse siano state presentate e senza che ci sia stato un processo basato su prove. Sebbene il numero di detenuti amministrativi sia salito alle stelle nell’ultimo anno, il numero totale di palestinesi incarcerati in Israele, i cosiddetti prigionieri di sicurezza, non è aumentato. La conclusione ovvia è che per Israele è più facile e più conveniente detenere i Palestinesi senza condurre un procedimento legale contro di loro.
In Israele non esiste quasi alcun controllo giudiziario sulla detenzione amministrativa: un giudice militare di basso rango esamina solo il rapporto dell’intelligence che gli viene presentato per iscritto dallo Stato. Israele si vanta del suo alto livello di controllo dell’apparato giudiziario, ma i dati forniti dall’esercito su richiesta di Haaretz dimostrano il contrario: i tribunali militari hanno approvato il 90% degli ordini di detenzione amministrativa. I giudici in uniforme annullano solo l’1% degli ordini. Il motivo è semplice, come ha detto ad Haaretz un ex consulente legale dello Shin Bet: i giudici preferiscono non pronunciarsi contro l’establishment della difesa. Il risultato è che se lo Shin Bet dice che una persona deve rimanere in detenzione, questa rimane in detenzione – e senza sapere perché.
Questo non è l’unico peggioramento che si è verificato nell’ultimo anno: Senza vergogna e senza pretesti, il Servizio Penitenziario Israeliano ha ridotto significativamente la sua trasparenza nei confronti dei detenuti amministrativi. In passato, l’agenzia forniva non solo il numero totale di persone detenute, ma anche una ripartizione per età, sesso e residenza. Ma nelle ultime settimane si è rifiutata di fornire ad Haaretz queste informazioni, nonostante le numerose richieste.
Cosa insolita, tra gli attuali detenuti amministrativi ci sono quattro ebrei della destra radicale. Mentre in Israele non ci sono critiche alla detenzione senza accuse di quasi 1.000 palestinesi, i detenuti ebrei hanno una forte lobby a loro sostegno: la settimana scorsa, il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir ha incontrato i genitori dei quattro detenuti e ha detto, in una dichiarazione rilasciata successivamente: “Non è democratico arrestare una persona e gettarla in prigione senza prove e senza un processo”. Ben-Gvir ha aggiunto che cercherà di convincere le autorità competenti a rilasciare i quattro. Le critiche della destra alle detenzioni amministrative mostrano ancora una volta l’insopportabile ipocrisia di coloro che chiedono diritti solo per una parte, e poi osano definirsi cittadini di seconda classe.
La detenzione senza accuse o processo è uno strumento utilizzato solo dalle dittature. Le ultime cifre lo dimostrano in modo inequivocabile. Lo strumento che dovrebbe essere riservato solo ai casi più eccezionali è diventato un modus operandi del governo israeliano nei territori. I detenuti amministrativi devono essere processati o rilasciati.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
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