di Peace Now,
Peace Now, 22 marzo 2023.
Nella notte tra il 21 e il 22 marzo 2023 è stata approvata alla Knesset una legge che consente ai coloni di entrare nel territorio dei quattro insediamenti situati nel nord della Cisgiordania e che Israele aveva evacuato nell’ambito del Piano di Disimpegno del 2005. Questa nuova legge segna una tappa significativa nell’operazione israeliana di trasformare la regione settentrionale della Cisgiordania da territorio palestinese unito e contiguo a uno spazio popolato da coloni, avamposti e insediamenti. Nel breve termine, la legge intende legalizzare l’avamposto illegale di Homesh, che si trova su terre private palestinesi. In sostanza, la legge è distruttiva per la soluzione dei due Stati. Dal punto di vista della sicurezza, la legge aumenterà gli attriti tra coloni, soldati e palestinesi, mettendo in pericolo la vita di tutti.
Peace Now ha commentato: “Accanto al sovvertimento giuridico che questo governo sta portando avanti, si sta verificando un colpo di stato messianico, che creerà gravi fatti sul terreno in una regione che è interamente palestinese; l’obiettivo ultimo è quello di impedire un futuro Stato palestinese. Inoltre, la presenza di israeliani nel nord della Cisgiordania è pericolosa, provoca attriti e causa danni alle vite umane. È quindi un enorme peso per la sicurezza e una fonte di violenza per i coloni. Questa decisione farà piangere per generazioni”.
Contesto e spiegazione
Nel 2005, Israele ha evacuato tutti gli insediamenti nella Striscia di Gaza e quattro insediamenti nel nord della Cisgiordania (Sa-Nur, Ganim, Kadim e Homesh). L’evacuazione è stata effettuata sulla base della Legge per l’attuazione del Piano di Disimpegno. La legge ora approvata dalla Knesset si riferisce solo alla Cisgiordania settentrionale e non alla Striscia di Gaza e cancella gli articoli da 23 a 27 della legge originale del 2005. Questi articoli vietano agli israeliani di entrare nell’area evacuata senza l’autorizzazione del comandante militare e prevedono che la violazione della legge sia punibile fino a due anni di carcere.
Il significato di questo emendamento è che gli israeliani potranno ora entrare liberamente nelle aree degli insediamenti evacuati nel 2005 come in qualsiasi altra area dell’Area C, e le forze di sicurezza non avranno l’autorità di impedirlo. In pratica, le modifiche alla legge avranno implicazioni drastiche. Tra l’altro, la legge danneggerà la vita dei palestinesi nel nord della Cisgiordania, costituirà un duro colpo alla soluzione dei due Stati e alla sicurezza sia dei palestinesi che degli israeliani, e incoraggerà e promuoverà la violenza dei coloni e il furto di terre private palestinesi in generale, e in particolare nell’area dell’avamposto di Homesh.
L’impatto dell’emendamento sul territorio palestinese: una minaccia alla sicurezza della vita umana e un duro colpo alla soluzione dei due Stati.
Sebbene l’attuale versione della proposta di legge non autorizzi direttamente la creazione di insediamenti sul territorio, permettere agli israeliani di entrare nelle aree evacuate avrà un impatto significativo sullo spazio e sulla vita dei palestinesi nel nord della Cisgiordania. Conosciamo già il fenomeno della crescente e continua presenza di israeliani nelle aree palestinesi che non fanno parte di insediamenti. Durante tutto l’anno, i coloni organizzano varie manifestazioni adiacenti alle aree palestinesi, come gite, marce di protesta, eventi di preghiera, riunioni familiari e altro, spesso accompagnati da una pesante sicurezza militare. Riteniamo che la modifica alla legge porterà a un aumento della presenza israeliana nella parte settentrionale della Cisgiordania, che a sua volta disturberà significativamente la vita dei palestinesi in queste aree e aumenterà gli attriti tra le popolazioni.
Inoltre, anche se secondo il nuovo emendamento non c’è la possibilità di ritornare e di insediarsi nella terra, è molto probabile che se i coloni raggiungeranno la Cisgiordania settentrionale con più facilità, ci saranno tentativi di stabilire avamposti nell’area e aumenteranno le pressioni per la creazione di insediamenti nella zona. La creazione di avamposti e insediamenti nella Cisgiordania settentrionale rappresenta un duro colpo alla soluzione dei due Stati. In tutta la Cisgiordania, non ci sono quasi aree palestinesi continue senza insediamenti o avamposti. Inoltre, in tutti i negoziati precedenti, questa regione era un’area verso la quale i governi israeliani non avevano pretese territoriali. La legge proposta è quindi il primo grande passo per trasformare la parte settentrionale della Cisgiordania in uno spazio con insediamenti, con l’obiettivo di impedire la possibilità di creare uno Stato palestinese vitale e quindi di raggiungere un futuro accordo politico e pacifico tra Israele e i palestinesi.
Ripristino di Homesh
In particolare, la legge sarà una pietra miliare per il ripristino dell’insediamento di Homesh, che è stato fondato per lo più su terreni privati palestinesi registrati al catasto. Anche se Homesh è stato sfrattato nel 2005 nell’ambito del Piano di Disimpegno, una piccola Yeshiva (scuola religiosa) che si trova lì è una delle principali fonti di violenza dei coloni. Sia l’esercito, che protegge i coloni, sia i coloni stessi cercano di impedire ai contadini palestinesi di raggiungere le loro terre. Deve essere chiaro: l’insediamento di Homesh, che è stato evacuato nel 2005, e l’avamposto illegale della Yeshiva che vi si trova attualmente, si trovano entrambi su terre private palestinesi e l’ingresso in quest’area è vietato. Tuttavia, in una realtà in cui i coloni stanno già sconfinando in terre private palestinesi, usando la violenza come mezzo per raggiungere l’obiettivo, e in cui l’esercito e lo Stato permettono questa impresa illegale e violenta, la rimozione del divieto legale –contenuto nella Legge sul Disimpegno– per gli israeliani di entrare nei territori invierà un chiaro messaggio di incoraggiamento da parte del governo e della Knesset: la violenza dei coloni e il furto di terre palestinesi sono efficaci e appropriati.
La legge fa parte di un più ampio processo di annessione
L’emendamento alla Legge sul Disimpegno è la prima legge significativa nel programma del governo per quanto riguarda i territori occupati e si aggiunge alla decisione del gabinetto di legalizzare 15 avamposti, di promuovere quasi 7.200 unità abitative negli insediamenti e ai cambiamenti nell’amministrazione civile derivanti dall’attribuzione dell’autorità a Bezalel Smotrich, del Partito Sionista Religioso, come ministro aggiuntivo all’interno del Ministero della Difesa.
A questo proposito, è importante ricordare che gli accordi di coalizione tra il partito Likud e i partiti Sionismo Religioso e Potere Ebraico prevedevano ampi cambiamenti nella gestione della Cisgiordania. Tra le altre cose, era stato deciso di trasferire il potere dall’Amministrazione Civile al Ministro aggiunto al Ministero della Difesa, Bezalel Smotrich; così come la regolarizzazione di tutti gli avamposti, in particolare quelli di Homesh e Evyatar, l’alleggerimento delle leggi sulla registrazione delle terre nei territori occupati, la cancellazione della Legge sul Disimpegno e altro ancora. Si può dire che la prima legge approvata dall’attuale governo israeliano sulla Cisgiordania riflette le politiche dichiarate dai partiti di destra prima della formazione del governo e chiaramente espresse negli accordi di coalizione.
L’annessione degli insediamenti è una violazione del diritto internazionale e non una questione interna di Israele.
Poiché il disimpegno è stato effettuato unilateralmente nel 2005 e senza un accordo con i palestinesi, il governo di Israele sceglie di presentare la questione come una questione interna israeliana, come se stesse paragonando le aree evacuate al resto delle aree dell’Area C della Cisgiordania. Tuttavia, l’approvazione della legge ha una dimensione significativa di annessione, sia de facto che de jure. Non solo la legge darà luogo a cambiamenti significativi in Cisgiordania (annessione de facto), ma la sua approvazione alla Knesset testimonia la continuazione del processo di annessione de jure. Ricordiamo che la Knesset non ha alcuna autorità sulla Cisgiordania. Inoltre, tutti gli insediamenti violano il diritto internazionale e costituiscono una violazione dei diritti fondamentali dei palestinesi a lavorare le loro terre, all’autodeterminazione e alla sovranità.
A margine dell’emendamento, si può notare il diverso atteggiamento della Knesset nei confronti della Striscia di Gaza rispetto alla Cisgiordania. La decisione di non includere Gaza nelle modifiche proposte alla legge indica che il governo israeliano non ha intenzione di creare nuovi insediamenti nella Striscia di Gaza in questo momento. Questo nonostante il fatto che alcuni parlamentari e persino alcuni dei responsabili della nuova legislazione avessero inizialmente richiesto che la legge includesse la Striscia di Gaza. Resta quindi da vedere cosa ci riserverà il futuro e se i sogni che i coloni coltivano ora si trasformeranno in incubi per tutti nel futuro.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.
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