Netanyahu riceve una gelida accoglienza dalla comunità ebraica italiana

di Anna Momigliano,

Haaretz, 10 marzo 2023. 

Già prima del suo arrivo, il primo ministro israeliano ha faticato a trovare piloti El Al disposti a farlo volare in Italia e, secondo i media italiani, una traduttrice a Roma

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parla durante un forum economico al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma, venerdì 10 marzo. REMO CASILLI/ REUTERS

Durante la sua visita in Italia, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta ricevendo un’accoglienza gelida da parte della comunità ebraica del Paese.

Già prima del suo arrivo, Netanyahu ha faticato a trovare piloti di El Al disposti a portarlo in Italia e, secondo i media italiani, a trovare un traduttore a Roma.

Olga Dalla Padoa, un’ebrea italiana che lavora come traduttrice ebraico-italiano, ha rifiutato pubblicamente di tradurre per lui. In un post su Facebook, ha scritto che le era stato chiesto di tradurre per Netanyahu, ma ha rifiutato. “Se accettassi di collaborare alla traduzione delle sue parole, i miei figli non me lo perdonerebbero mai”, ha scritto, aggiungendo di non riuscire a “collaborare con chi promuove principi fascisti e limita la libertà”.

Al suo arrivo a Roma, giovedì, Netanyahu, che dovrebbe incontrare il primo ministro italiano Giorgia Meloni, è stato accolto dal ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, mentre Giorgia Meloni era impegnata in una tesa conferenza stampa sul recente naufragio in cui hanno perso la vita almeno 72 migranti.

La prima tappa ufficiale del primo ministro israeliano nella città eterna è stata una sinagoga di Roma, dove ha incontrato i leader ebraici. Roma ospita la più grande comunità ebraica italiana, che è fortemente sionista. Tuttavia, l’incontro non è stato immune da tensioni.

Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’organizzazione ombrello che rappresenta tutte le principali comunità ortodosse in Italia, ha tenuto un discorso in cui ha criticato la revisione giudiziaria del governo Netanyahu e ha condannato duramente quella che ha definito una “legittimazione politica e ministeriale” della violenza di gruppo contro i palestinesi.

Nel suo discorso, Di Segni ha criticato non tanto il contenuto della revisione giudiziaria, quanto l’approccio unilaterale del governo, nonostante le proteste di massa.

“Non mi addentrerò nei singoli elementi della riforma della giustizia che è stata proposta”, ha detto, “ma non posso evitare di condividere un profondo senso di preoccupazione per le divisioni che stanno crescendo all’interno di Israele”.

Di Segni ha aggiunto che tali riforme “non sono un atto di ordinaria amministrazione” e che “devono essere approvate attraverso un ampio processo di dibattito e consenso”.

Ha poi aggiunto che, anche se “la maggioranza eletta può legittimamente promuovere, sostenere e approvare il proprio disegno politico”, essere politicamente responsabili “significa comprendere quanto queste istituzioni siano importanti e centrali nel lungo termine per un Paese complesso come Israele. Significa guardare oltre la maggioranza”.

Senza citare esplicitamente il nome della città, Di Segni ha anche criticato il recente raid nella città palestinese di Hawara: “La diffusione dell’odio contro i propri vicini –siano essi laici, di sinistra, arabi israeliani o palestinesi– e l’espressione dell’odio non solo attraverso le parole, ma attraverso l’incendio di case, la distruzione di proprietà e un approccio fai-da-te alla giustizia, tutto questo non può essere descritto come un comportamento ebraico di cui essere orgogliosi”.

De Segni ha poi accusato il governo israeliano di condonare tali atti di violenza e di tradire così i valori ebraici: “Non si può essere definiti orgogliosamente ebrei o orgogliosamente israeliani se in nome della propria identità ebraica si ricorre al terrore o si risponde al dolore e al lutto con la violenza individuale o con la legittimazione politica di questi atti di violenza”.

https://www.haaretz.com/jewish/2023-03-10/ty-article/.premium/netanyahu-receives-a-chilly-reception-from-italys-jewish-community/00000186-caf8-dc44-abe6-cffa9b200000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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