post di Facebook di Maria Rosaria Greco.
Un’ altro crimine commesso da Israele, fino a quando la comunità internazionale sarà complice.
Faccio mie le parole e le foto pubblicate dall’amica Luisa Morgantini per denunciare quanto accaduto ieri a Nablus e, più in generale in tutta la Palestina, sotto gli occhi della comunità internazionale che finge di non vedere.
In un raid dell’esercito israeliano è starà prima circondata e poi abbattuta una casa in cui erano 6 persone, tutte morte. Sono seguiti scontri violenti per cui sono stati uccisi 10 palestinesi e più di 100 i feriti. Dall’inizio dell’anno ad oggi Israele ha ucciso oltre 60 palestinesi #NotInMyName.
“Non sono terroristi, ma partigiani i giovani della Città Vecchia di Nablus, che si difendono dall’aggressione quotidiana dell’esercito israeliano, che entra nelle case, picchia, arresta , demolisce case, difende coloni illegali sul territorio palestinese, non attaccano civili ma soldati è il loro diritto secondo la legalità internazionale. Continuo a sostenere la resistenza non violenta dei comitati popolari che a Massafer Yatta, nella Valle del Giordano e nella palestina continuano a resistere con il coraggio della non violenza, ma non condanno i ragazzi della Fossa dei Leoni. A Nablus oggi l’esercito israeliano ha sparato sulla folla nel mercato, cecchini israeliani hanno mirato le persone per strada assassinandoli. 10 sono i corpi lasciati senza più vita e centinaia i feriti. Dolore per perdita di tante vite, e orrore e indignazione per la complicità della Comunità Internazionale con i crimini contro l’umanità che ogni giorno Israele commette. I e le palestinesi hanno il diritto alla libertà e a vivere liberi dal tallone di ferro dell’esercito israeliano. E ancora una volta piangiamo con il cuore a pezzi.”