Progressive International Wire, 9 febbraio 2023.
Uniamoci ai leader di tutto il mondo per celebrare la decisione di Barcellona di schierarsi a favore della Palestina, sospendendo tutte le relazioni con lo Stato di Israele. [Si segnala che, tra le personalità internazionali che hanno sottoscritto questo manifesto, compaiono le firme italiane di Moni Ovadia, regista teatrale e scrittore, e di Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento Europeo e Presidente di Assopace Palestina]
Salutiamo la sindaca di Barcellona, Ada Colau, per la sua coraggiosa decisione di sospendere i legami istituzionali con l’Israele dell’apartheid, compreso l’accordo di gemellaggio con Tel Aviv, finché il popolo palestinese non potrà vivere in libertà, libero dall’occupazione militare, dai crimini di guerra e dai crimini contro l’umanità.
Barcellona ha una lunga storia di difesa dei diritti umani. Oggi onoriamo questa storica eredità politica e, soprattutto, sociale della città, che ha lavorato e continua a farlo oggi, instancabilmente, per il rispetto dei diritti umani e della pace in tutto il mondo. E segna la strada da seguire per molti altri comuni e istituzioni pubbliche.
Nel 1998 si è tenuta a Barcellona la 1° Conferenza Europea delle Città per i Diritti Umani, in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che ha dato il via al percorso culminato due anni dopo nell’adozione della Carta Europea per la Salvaguardia dei Diritti Umani della Città. Questo evento è stato un esempio, tra i tanti, dell’impegno di Barcellona ad essere una città che promuove la difesa dei Diritti Umani e a diventare un riferimento mondiale in questo campo.
Anni prima, Barcellona, con la visibilità internazionale che ha avuto dopo il periodo olimpico, è stata anche un chiaro esempio di solidarietà durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, quando cittadini e istituzioni hanno lanciato all’unanimità una moltitudine di progetti di solidarietà e cooperazione, accompagnati da una chiara denuncia dei crimini e delle violazioni dei diritti che venivano commessi.
Non possiamo dimenticare le molteplici esperienze cittadine in difesa dei diritti umani e della costruzione della pace negli ultimi decenni. Vale la pena ricordare il grido di protesta contro la guerra che è scaturito dalle massicce mobilitazioni contro la NATO, o anni dopo, e in proporzioni storiche a livello mondiale, le manifestazioni contro la guerra in Iraq.
Barcellona sarà ora ricordata nella storia anche come la prima grande amministrazione comunale a rompere i legami con l’apartheid, in solidarietà con il popolo palestinese. Questo ci ricorda i coraggiosi consigli comunali che in passato sono stati pionieri nel tagliare i legami con il Sudafrica dell’apartheid.
Questa decisione va oltre Barcellona. È una chiara risposta alla lotta della società civile catalana, dei movimenti sociali, dei sindacati e dei partiti politici di tutto il mondo che si battono per i diritti di tutti.
Noi, firmatari di questa lettera, ci opponiamo al razzismo in tutte le sue forme e difendiamo i principi della giustizia e dei diritti umani in modo globale. Siamo indignati dal fatto che le risposte dei governi alle gravi violazioni israeliane dei diritti del popolo palestinese secondo il diritto internazionale si limitino a vuote espressioni di “preoccupazione”, mentre molti di questi governi armano, finanziano e sostengono il sistema di ingiustizia di Israele.
La decisione di Barcellona è un evento storico che si spera possa spronare molte altre amministrazioni a smettere di collaborare con un regime che ha ucciso più di 50 minori solo nel 2022 e più di 2.000 dal 2000. Il popolo palestinese ci chiede di smettere di essere complici dell’apartheid israeliana.
Non possiamo dimenticare che con l’attuale governo israeliano, il più estremista di destra, razzista, sessista e omofobo della storia del Paese, chiedere una resa dei conti è più che mai necessario per porre fine alla sua impunità e costringerlo a rispettare i diritti del popolo palestinese.
Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa decisione e le donne per i diritti umani che hanno lavorato instancabilmente e disinteressatamente per ottenerla. Ci date la speranza che la giustizia, la libertà, l’uguaglianza e la dignità per tutti possano prevalere e che un giorno prevarranno. Infine, ribadiamo la speranza che questa decisione ispiri le istituzioni di tutto il mondo a porre fine al loro coinvolgimento nel sostegno dei regimi oppressivi.
Viva la Palestina libera!
Paco Ibañez , cantante. Jaume Roures , fondatore di Publico e produttore audiovisivo. Maruja Torres Manzanera , scrittrice e giornalista. Helena Maleno , difensore dei diritti umani, giornalista, scrittrice e ricercatrice ispano-marocchina. Yayo Herrero, antropologa, ecofemminista e attivista per i diritti umani. Luisa Morgantini, ex vicepresidente del Parlamento europeo. José María González Santos “Kichi“, sindaco di Cadice. Teresa Rodriguez, portavoce di Adelante Andalucía. Boaventura de Sousa Santos , professore all’Università di Coimbra. Carles Riera , membro del Parlamento. Eulàlia Reguant , parlamentare. Adelina Escandell , senatrice di ERC-Sobirianistes. Manuel Zaguirre , ex segretario generale dell’USO. KAP ( Jaume Capdevila ), vignettista di La Vanguardia e “el Jueves”. Samantha Hudson , artista. Joan Roura Villalmanzo , giornalista di TV3. Sílvia Heras , giornalista di TV3. Moha Gerehou , giornalista e attivista antirazzista. Moni Ovadia , regista teatrale e scrittore. Brigitte Vasallo , scrittrice. Clara Serra , filosofa e femminista. Benet Salellas , avvocato. Laia Serra Perelló , avvocato. Alberto San Juan , attore. Clara Segura Crespo, attrice. Julio Manrique , attore e regista. Los chicos del Maíz , gruppo musicale. Santiago Alba Rico , saggista. David Fernandez , giornalista. Gabriela Serra , attivista sociale. Isaac Rosa , scrittore. Fermin Muguruza , musicista e regista. Juan Soroeta Liceras , professore di diritto pubblico internazionale presso l’Università dei Paesi Baschi. Marta Sanz Pastor , scrittrice. Salvador López Arnar , collaboratore di El Viejo Topo. José Luis Martín Ramos , professore emerito di Storia contemporanea. Alguer Miquel Bo , musicista. Bruna Cusi Echaniz, attrice. Ana Tijoux , cantante. Teresa Aranguren Amezola , giornalista. Ieguer Presas Renom , ex calciatore del Barcellona. Jordi Calvo, coordinatore del Centro Delàs per gli studi sulla pace. Montserrat Vila, membro di Hèlia. Nora Miralles, presidente del Centro Delàs per gli studi sulla pace. Yago Alvarez , giornalista. Andrés Garcia , avvocato. Anaïs Franquesa , avvocato. Youssef M. Ouled , giornalista. Arés Perceval , co-presidente di LaFede.cat. Albert Caramés Boada , direttore di Fundipau. Montserrat Arbós , giornalista, docente presso la Facoltà di Comunicazione e Relazioni Internazionali Blanquerna, membro di Fundipau. Toni Guirao , presidente della Federazione ACAPS. Luca Gervasoni Vila , direttore dell’Istituto di Nonviolenza NOVACT. Pere Ortega , ricercatore in cultura della pace. Diego Checa Hidalgo, professore e ricercatore dell’Università di Granada. Miriam Hatibi , consulente di comunicazione. Sarah Babiker Moreno, giornalista. Pepe Beúnza , primo obiettore di coscienza spagnolo per motivi non religiosi. Maysun Abu-Khdeir, fotoreporter. Héctor Grad Fuchsel , professore universitario presso l’UAM. Anita Botwin , giornalista e attivista femminista. Tribade , gruppo musicale. Rosa de Falastín Mustafá , deputata del PSPV-PSOE presso le Corti valenciane. Isaías Barreñada Bajo, professore di Relazioni internazionali all’Università Complutense di Madrid. Alejandro Pozo, ricercatore sui conflitti armati presso il Centro Delàs e professore di Relazioni internazionali. Ramon Pedregal Casanova , scrittore. Anna Gabriel , giurista. Neus Sotomayor , presidente di Unipau. Yacine Belahcene Benet , cantante, produttrice e manager culturale. Maider Fernández Iriarte – regista (in Lo de Évole e documentari). Agustín Velloso Santisteban , professore dell’UNED. José Abu-Tarbush , professore all’Università di Laguna. Dina Bousselham , politologa e docente dell’UCLM. Waleed Saleh , professore universitario presso l’UAM. Jaime Pastor Verdú, professore di scienze politiche all’UNED. Jorge Ramos Tolosa , professore all’Università di Valencia. Marga Olalla Marfil , membro di Lluita Internationalista. Mª Rosalía Moro López , giornalista. Pedro López López, professore dell’Università Complutense di Madrid. Sira Rego , europarlamentare e portavoce federale di Izquierda Unida. Enrique Santiago , segretario generale del PCE e deputato di Unidas Podemos. Àngela Ballester Muñoz , ex membro del Congresso dei deputati di Podemos. Ernest Urtasun , eurodeputato di En Comú Podemos e vicepresidente dei Verdi/ALE. Miguel Urbán , membro del Parlamento europeo di Anticapitalisti. Manuel Pineda, eurodeputato di Unidas Podemos. Jaume Asens , deputato di Unidas Podemos. Lucía Muñoz Dalda , deputata di Unidas Podemos. Antón Gomez – Reino , deputato del Congresso di Unidas Podemos.
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Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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