L’intervento alla Knesset di Ofer Cassif, parlamentare di Hadash

Feb 8, 2023 | Notizie

di Ofer Cassif,

25 gennaio 2023. 

Ofer Cassif

Voglio iniziare con un plauso alle molte migliaia di persone che hanno riempito le strade del Paese nell’ultimo fine settimana in un impressionante atto di resistenza al governo dittatoriale fascista e al cambio di regime che esso cerca di introdurre.

Insieme, in spirito di collaborazione, ci siamo schierati a decine di migliaia contro il pericolo imminente di affogare tutti in fiumi di oppressione, persecuzione e violenza razzista che ci ricordano giorni bui del passato ebraico.

Ma questo plauso ai manifestanti deve essere unito a un campanello d’allarme: aprite gli occhi e vedrete un paese dittatoriale. Un paese senza libertà civili e umane, un paese senza un sistema giudiziario indipendente dal regime e dal potere, e quindi senza un processo equo; un paese senza cittadini liberi, ma con soggetti perseguitati che subiscono violenze quotidiane ed esclusioni sistematiche.

E mi chiedo: che realtà è questa? Una realtà in cui non c’è libertà di manifestare; in cui c’è quotidiana oppressione e umiliazione; in cui i giudici sono soldati in uniforme; in cui la violenza politica è in aumento e milizie di razzisti terroristi attaccano persone innocenti e si appropriano delle loro terre; in cui molti vengono arrestati arbitrariamente; in cui le forze armate invadono ogni notte le case per arrestare gli oppositori del regime, compresi i bambini; in cui comunità di migliaia di persone sono minacciate di pulizia etnica e di deportazione; in cui, con il falso pretesto di “combattere il terrorismo”, ogni anno tanti esseri umani vengono uccisi nella loro terra.

Questa terra non è solo il luogo del futuro angosciante pianificato per noi dal governo del sangue e del razzismo; questa terra è anche il luogo dove esiste da decenni una realtà di occupazione militare e di apartheid, una realtà per milioni di palestinesi che vivono come soggetti senza diritti.

La legge in questione è stata concepita per garantire che i membri della razza superiore del Paese occupante, e in particolare i coloni criminali, siano separati, elitari, superiori ai sudditi palestinesi. Avranno la piena protezione della legge e delle istituzioni dell’occupazione: il governo, l’esercito, la polizia, i tribunali, ecc. Questa legge è una copertura per la repressione, e il processo di voto è solo una parvenza di processo democratico, una coperta ingannevole sulla realtà di una dittatura che già esiste [in Cisgiordania] e che il governo vuole copiare all’interno della Linea Verde.

Com’è possibile parlare di “volontà del popolo” e di “decisione della maggioranza”, e in ogni caso di democrazia, quando circa la metà di coloro che vivono tra il fiume e il mare sono privi di diritti e non hanno alcuna influenza su coloro che li governano con la violenza e deturpano le loro vite ad ogni passo?

Come ha scritto Reuven Mirren a proposito del discorso di Nelson Mandela al suo processo (“Discorso di Rivonia”, 1964): “Le leggi sull’apartheid ottennero la maggioranza nel parlamento di un paese democratico che apparentemente non era diverso da qualsiasi altra democrazia, tranne per il fatto che era una democrazia solo per alcuni dei suoi residenti e cittadini, mentre agli altri era negato il diritto di voto”.

La legge che abbiamo davanti è una copia esatta dell’apartheid che esisteva nella Repubblica Democratica del Congo e sono convinto che la Corte Penale Internazionale e la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia lo capiranno rapidamente.

In cosa è diversa la situazione che abbiamo qui, rispetto a quella che c’era lì? Forse in una cosa: qui la situazione è più grave perché, oltre all’apartheid, siamo sotto un regime militare che permette alle bande del KKK di scatenarsi.

Mi rivolgo alle moltitudini di manifestanti in generale e ai membri dell’opposizione in particolare: aprite gli occhi e i cuori! Una grande protesta democratica non può ignorare il regime tirannico dell’occupazione. Chi teme una nascente dittatura all’interno di Israele deve opporsi alla dittatura dell’occupazione. Nessuna Corte, nemmeno l’Alta Corte di Giustizia, sarà indipendente e non giudicherà con giustizia (e non ha giudicato con giustizia fino ad ora), finché non ci sarà indipendenza e giustizia per il popolo palestinese. Perché non c’è democrazia con l’occupazione! La scelta oggi, sia nelle proteste di piazza che qui alla Knesset, è chiara: o apartheid o democrazia.

https://fb.watch/irgzXWgu3-/

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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