Il bilancio delle vittime sale a 10 in seguito al ‘massacro’ dell’esercito israeliano a Jenin

di Yumna Patel e Mariam Barghouti,  

Mondoweiss, 26 gennaio 2023.   

Le forze israeliane hanno lanciato un brutale assalto al campo profughi di Jenin in cui sono stati uccisi 9 palestinesi, mentre una decima vittima è stata uccisa più tardi durante scontri ad al-Ram, rendendo questo giorno il più letale del 2023 e il raid uno dei più letali in Cisgiordania da anni.

Scena di distruzione nel campo profughi di Jenin la mattina di giovedì 26 gennaio 2023. (Ayman Nobani/ foto via Telegram)

In un brutale assalto al campo profughi di Jenin nella mattina di giovedì 26, le forze israeliane hanno ucciso nove Palestinesi e ne hanno feriti oltre una dozzina, rendendolo il giorno del 2023 più letale per i Palestinesi e una delle incursioni più letali in Cisgiordania da anni. Un decimo palestinese è stato ucciso nel corso della giornata ad al-Ram durante scontri con l’esercito israeliano.

Secondo il Ministero della Salute palestinese (MOH), tra le persone uccise c’era una donna “anziana” identificata come Magda Obaid, 61 anni. Altre otto persone sono state uccise durante il brutale assalto al campo.

Secondo Defense for Children International Palestine (DCIP), due dei palestinesi uccisi durante il raid erano minori. Il DCIP li ha identificati come Abdallah Marwan Juma’a Mousa, 17 anni, e Waseem Amjad Aref al-Ja’s, 16 anni. Gli altri sono stati identificati dal MOH come Motasem Mahmoud Abu Hasan, 40 anni, Noor Eldin Sami Ghnaim, 25, Mohammad Sami Ghnaim, 28, Mohammad Mahmoud Subuh, 30, Saeb Izreiqi, 24, e Izzidin Salahat, 22.

Il Ministero ha riferito che più di 20 persone sono state ferite, tra cui quattro in condizioni critiche. Si tratta di ferite da arma da fuoco al petto, all’addome e agli arti inferiori. “La maggior parte delle ferite accertate in ospedale oggi erano nella zona della testa e del torace”, ha dichiarato il MOH in un comunicato di giovedì sera. “Questo significa che lo sparo di munizioni vere verso i residenti è avvenuto con l’intento di uccidere”, ha affermato la dichiarazione.

Sebbene i media locali abbiano riportato l’identità degli altri sei palestinesi uccisi oltre ai due identificati dal MOH, i loro nomi non erano ancora stati confermati dal MOH nel pomeriggio di giovedì.

Una folla in lutto porta i corpi dei palestinesi uccisi in un raid israeliano, durante il funerale nella città di Jenin, in Cisgiordania, 26 gennaio 2023. (Ahmed Ibrahim/Apa Images)

Il Ministro della Sanità Mai al-Kaileh ha dichiarato che le forze israeliane hanno ‘ostacolato’ le ambulanze nell’evacuazione dei feriti dal campo durante l’incursione e hanno limitato l’accesso dei medici al campo. I media locali hanno riferito che alcune ambulanze sono state colpite.

Al-Kaileh ha aggiunto che le forze israeliane hanno sparato gas lacrimogeni verso l’unità pediatrica dell’Ospedale Governativo di Jenin, causando casi di soffocamento per inalazione di gas tra i pazienti dell’ospedale, tra cui madri e bambini.

“Deploriamo con forza quanto è accaduto… trattandosi di un attacco feroce e barbaro contro il personale medico e di emergenza, e di ostruzione del loro lavoro nel trasporto dei feriti e nel trattamento dei pazienti”, ha detto al-Kaileh.

Palestinesi ispezionano una casa fatta esplodere dalle forze israeliane nella città di Jenin, in Cisgiordania, il 26 gennaio 2023. (Ahmed Ibrahim/Apa Images)

L’incursione

L’incursione è iniziata intorno alle 7.15 di giovedì mattina, quando forze speciali israeliane sotto copertura sono entrate nel campo a bordo di un camion commerciale. Secondo fonti locali, le forze speciali stavano prendendo di mira l’appartamento di Alaa Sabbagh, ex leader della Brigata dei Martiri di Al-Aqsa, ala armata di Fatah, ucciso nel campo dalle forze israeliane nel 2002.

L’abitazione di Sabbagh sarebbe stata utilizzata da alcuni combattenti affiliati alla Brigata Jenin, un gruppo di resistenza armata del campo composto da combattenti di varie fazioni politiche.

Le forze israeliane hanno sparato lanciarazzi e altri esplosivi contro l’edificio dell’appartamento, provocando la risposta con munizioni vere dei combattenti che erano all’interno. L’attacco all’appartamento ha anche scatenato scontri nelle aree circostanti, con combattenti armati che hanno sparato verso le truppe israeliane.

Poco dopo l’inizio dell’operazione, “centinaia” di soldati israeliani hanno fatto irruzione nell’area, con un convoglio di jeep militari e bulldozer che sono entrati nei confini del campo. Le fonti hanno riferito a Mondoweiss che i bulldozer, mentre si muovevano per le strade, hanno distrutto le auto parcheggiate nell’area e “tutto ciò che si trovava sul loro percorso”.

Le truppe sono entrate nel campo dagli accessi nord, sud e ovest del campo, ha riferito a Mondoweiss Mohammad Abed, un giornalista locale. Ha aggiunto che le forze israeliane hanno chiuso tutte le entrate e le uscite del campo, impedendo a chiunque di entrare o uscire.

L’esercito israeliano invade la città di Jenin in Cisgiordania il 26 gennaio 2023. (Ahmed Ibrahim/Apa Images)

Abed ha detto che le forze israeliane hanno “completamente distrutto e saccheggiato” il centro comunitario locale del campo, che viene utilizzato dai residenti per le riunioni della comunità, i funerali e altri eventi.

Ha aggiunto che almeno tre persone sono state uccise all’interno dell’edificio della famiglia Sabbagh. “L’edificio è completamente distrutto a causa del gran numero di bombe ed esplosivi sparati verso di esso”.

L’esercito israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le sue forze “erano attive nel campo profughi di Jenin” con il pretesto di cercare combattenti del movimento della Jihad Islamica. L’esercito ha affermato che l’incursione è stata condotta per “sventare piani di attacco imminenti” da parte dei combattenti nel campo.

Nessun israeliano è stato ferito durante l’assalto, come riportano i media israeliani.

Il ramo locale del movimento della Jihad Islamica ha detto che i suoi combattenti hanno risposto alle forze israeliane con fuoco vivo ed esplosivi.

Scontro tra palestinesi ed esercito israeliano nella città di Jenin, in Cisgiordania, il 26 gennaio 2023. (Ahmed Ibrahim/Apa Images)

‘Un vero massacro’

Le forze israeliane hanno iniziato a ritirarsi dal campo intorno a mezzogiorno, quasi cinque ore dopo l’inizio del raid, lasciando dietro di sé devastazione e distruzione.

I video pubblicati sui social media mostrano macerie sparse per le strade del campo, edifici bombardati e veicoli danneggiati, tra cui auto che sono state ribaltate dai bulldozer israeliani.

“È stato un massacro, un vero massacro”, ha detto Abed a Mondoweiss, affermando che si è trattato dell’incursione “peggiore e più violenta ” che abbia visto nel campo da anni.

“L’anno scorso c’è stato un altro raid nel campo, durato diverse ore, ma questo non è nemmeno paragonabile. Nove persone sono state uccise. Non è un numero insignificante”, ha detto.

Abed ha aggiunto che le forze israeliane “sparavano ovunque”, non solo verso i combattenti della resistenza che erano impegnati in scontri al fuoco con l’esercito. “Sparavano a qualsiasi cosa si muovesse. Lo dimostra la donna di 60 anni che è stata uccisa. Come si può spiegare una cosa simile?”

I media israeliani hanno riferito che l’esercito sta “avviando un’indagine” sulla morte di Magda Obaid, la donna uccisa.

L’incursione di giovedì ha portato a 29 il bilancio delle vittime palestinesi uccise dagli spari israeliani questo mese. Meno di 24 ore prima, mercoledì 25 gennaio, due palestinesi sono stati uccisi in incidenti separati in Cisgiordania e a Gerusalemme, tra cui il ventenne Aref Lahlouh, residente nel campo profughi di Jenin.

Il 2022 è stato uno degli anni più letali da decenni per i Palestinesi nella Cisgiordania occupata, con 173 Palestinesi uccisi nel territorio. Secondo la documentazione di Mondoweiss, il 34% delle vittime totali in Cisgiordania nel 2022 proveniva da Jenin.

Provocati scontri in tutta la Palestina

Funerale dei 9 palestinesi che sono stati uccisi in un raid israeliano nel campo rifugiati di Jenin, 26 gennaio 2023. (Ahmed Ibrahim/Apa Images)

I palestinesi hanno tenuto il funerale dei nove uccisi nel tardo pomeriggio, quando migliaia di persone hanno partecipato al corteo. La gente in lutto ha cantato per i martiri e ha giurato di continuare a lottare per la libertà, mentre i combattenti della resistenza armata sparavano munizioni vere in aria a indicare che il confronto continua.

Il numero particolarmente elevato di uccisioni in questa città settentrionale della Cisgiordania può essere attribuito alla rinascita della resistenza armata testimoniata nell’area, su cui l’esercito israeliano ha concentrato i suoi sforzi repressivi l’anno scorso. 

Tuttavia, con la continua espansione delle colonie israeliane, insieme all’assalto militare su larga scala denominato Operazione Break the Wave, il confronto con i palestinesi continua a crescere.

Dall’inizio dell’anno, 178 atti di resistenza sono stati condotti da gruppi armati nella sola Jenin (nota anche come “il Nido di vespe“), secondo il Centro Palestinese di Informazione. Questo include 42 sparatorie, mentre il resto va dal lancio di pietre all’impedire invasioni di coloni nelle città e nei villaggi palestinesi.

Dopo l’aggressione letale di giovedì nel campo profughi di Jenin, sono scoppiate proteste e scontri nelle città della Cisgiordania, tra cui Betlemme, Ramallah, Qalqilya, Hebron e Nablus. Altre proteste da parte di Palestinesi con cittadinanza israeliana ad Akka, Nazareth e Umm El-Fahem erano previste per la tarda serata di giovedì. I giovani di Gaza hanno anche incendiato pneumatici vicino alla barriera di confine con Israele per protestare contro le uccisioni a Jenin, secondo quanto riportato dai notiziari locali.

Dimostranti palestinesi a Hebron si scontrano con soldati israeliani dopo che le forze israeliane hanno invaso il campo rifugiati di Jenin e ucciso 9 palestinesi, 26 gennaio 2023. (Mamoun Wazwaz/Apa Images)

Le forze israeliane hanno risposto con armi letali contro i giovani, causando la morte di Yousef Abdul Karim Muheisin, 22 anni, che è stato ferito mortalmente dalle forze israeliane nella città di al-Ram, fuori Gerusalemme, durante gli scontri, ed è stato dichiarato morto al Complesso Medico di Ramallah, portando il bilancio dei morti di quel giorno a 10, secondo il MOH. Il Ministero ha registrato anche quattro feriti a Ramallah e altri due a Qalqilya e Betlemme. Decine di feriti a causa dell’inalazione di gas lacrimogeni in candelotti ad alta velocità sono stati trattati sul campo, secondo il ministero.

Il primo mese del 2023 ha visto un forte aumento del numero medio di Palestinesi uccisi rispetto agli anni precedenti. Con 30 Palestinesi uccisi nel primo mese del 2023 secondo il MOH, il nuovo anno mostra un’intensificazione dell’assalto israeliano contro i Palestinesi. A gennaio di quest’anno sono stati uccisi più palestinesi che nei primi tre mesi del 2022 messi insieme.

Yumna Patel è direttrice delle notizie sulla Palestina di Mondoweiss.

Mariam Barghouti è corrispondente senior per la Palestina di Mondoweiss.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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4 commenti su “Il bilancio delle vittime sale a 10 in seguito al ‘massacro’ dell’esercito israeliano a Jenin”

  1. Gli anziani colpiti da decadimento cognitivo lieve dimenticano i fatti recenti mentre ricordano perfettamente date ed episodi lontani nel tempo. Così l’Occidente ricorda ossessivamente – particolarmente oggi – la persecuzione degli ebrei di 80 anni fa ma dimentica nel giro di pochi giorni i fatti di disumana violenza che Israele – proprio
    lo stato degli ebrei! – compie quotidianamente contro i palestinesi. Ma dal momento che l’Occidente non è poi così vecchio, è naturale porsi la domanda: ma ci è o ci fa?

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    • Le virgolette che turbano i sonni del guerresco censore sono state mantenute nella traduzione italiana perché presenti nell’articolo originale. Gli autori hanno evidentemente virgolettato la parola ‘massacro’ per indicare che era una citazione dell’espressione usata con sofferta enfasi dal giornalista Abed, come si può vedere leggendo il testo.

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