Haaretz, 21 dicembre 2022.
Fonti informate dicono che Netanyahu e il Likud sperano di tenere la cerimonia di giuramento per il nuovo governo mercoledì o giovedì della prossima settimana, il 27 o 28 dicembre.
Il leader del Likud Benjamin Netanyahu dovrebbe annunciare mercoledì di aver formato con successo una nuova coalizione. Netanyahu potrebbe anche chiedere al Presidente una proroga di quattro giorni, ma secondo quanto riferito non vuole farlo, poiché tale richiesta non gli darebbe abbastanza tempo prima che la Knesset sia obbligata per legge a tenere il voto di fiducia sul nuovo governo.
Secondo la Legge Fondamentale sul Governo, il gabinetto deve giurare non più di sette giorni dopo che un parlamentare ha informato la Knesset di aver formato con successo una coalizione. Tuttavia, a causa della festività di Hanukkah, si prevede che la Knesset non si riunirà mercoledì e si riunirà nuovamente solo il lunedì successivo, il 26 dicembre. A quel punto, il Presidente della Knesset Yariv Levin dovrebbe informare la Knesset che Netanyahu è riuscito a formare una coalizione e inizierà il conto alla rovescia di sette giorni. Ciò significa che la cerimonia di giuramento del nuovo gabinetto avrà luogo entro lunedì 2 gennaio.
Tuttavia, Netanyahu e Levin vorrebbero cercare di tenere la cerimonia di giuramento prima della scadenza. Fonti vicine ai due uomini dicono che mercoledì o giovedì della prossima settimana, il 27 o 28 dicembre, sono le date più probabili.
Che l’evento si svolga questa settimana o la prossima non è considerato molto importante, perché il Likud ritiene che le leggi della coalizione saranno tutte approvate entro mercoledì della prossima settimana. L’obiettivo di anticipare la data prima della scadenza è simbolico, per non aspettare l’anno nuovo per la cerimonia di giuramento.
Lunedì, la Knesset dovrebbe votare la versione finale della cosiddetta “legge Dery“. Si tratta di un emendamento alla Legge Fondamentale sul Governo, che impedirebbe a una persona di essere nominata ministro solo se ha scontato una pena detentiva effettiva. Ciò consentirebbe a Dery di diventare ministro, dal momento che gli è stata concessa la sospensione della pena a seguito di un patteggiamento per reati fiscali nel gennaio 2022. Senza questo emendamento, la sua nomina non potrebbe avvenire.
Durante le riunioni della commissione speciale che si terranno nei prossimi giorni, Netanyahu e Dery dovranno decidere se intendono promuovere una versione ampliata del disegno di legge, in base alla quale l’Alta Corte di Giustizia non potrebbe bocciare la nomina di Dery in quanto nomina irragionevole. Dery ha discusso la questione con Netanyahu e gli ha chiesto di limitare la capacità dell’Alta Corte di citare la ragionevolezza per quanto riguarda le nomine di funzionari eletti. Netanyahu ha scelto di decidere sulla questione dopo che la legge avrà superato il voto preliminare, cosa che è avvenuta martedì.
Immediatamente dopo il voto sulla versione finale dell’emendamento, inizierà la discussione sulla cosiddetta “proposta di legge Ben-Gvir“, un emendamento all’Ordinanza di Polizia che subordina il capo della polizia al Ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra designato Itamar Ben-Gvir. Dopo di che, dovrebbero essere discusse tutte le altre proposte di legge che i membri della prossima coalizione considerano essenziali per il loro consenso.
Se non ci saranno ritardi, sembra che nulla possa impedire al Governo di giurare mercoledì o giovedì della prossima settimana.
Intanto l’accordo di coalizione è quasi pronto. Tuttavia, tre questioni controverse e significative devono ancora essere risolte.
Netanyahu e i partiti ultraortodossi non hanno ancora raggiunto un accordo per il progetto di legge sul servizio militare. Questo progetto sarà votato all’incirca nel periodo dell’approvazione del bilancio 2023, e a quel punto i partiti cercheranno di nuovo di trovare un accordo.
La seconda questione in sospeso è la proposta di modifica di una clausola della Legge del Ritorno, in base alla quale i nipoti di ebrei non avrebbero più automaticamente diritto all’aliyah. Netanyahu ha accettato di istituire un comitato per discutere la questione, nonostante vi sia opposizione nella maggioranza alla proposta di cambiamento.
Il leader di Sionismo Religioso Bezael Smotrich vuol cercare di cancellare la “clausola del nipote” nella Legge del Ritorno. Credit: Yaakov Saar, GPO / Ohad Zwigenberg
La terza e più importante questione è la proposta di revisione del sistema giudiziario di Israele. Questa clausola dell’accordo di coalizione afferma che: la coalizione “esaminerà come correggere i recenti danni arrecati al principio della separazione dei poteri. Verrà legiferata una clausola di scavalcamento“. La formulazione della clausola è stata lasciata intenzionalmente vaga, perché non è stato ancora raggiunto un accordo sulle modifiche precise da apportare alle leggi. Inoltre, Netanyahu vuole evitare critiche a queste mosse prima che esse raggiungano una fase più avanzata.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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