Più di 500 giovani palestinesi studiano gratuitamente medicina a Cuba

Dic 6, 2022 | Notizie

di Breakthrough News,

Letsbreakthgrough, 1 dicembre 2022. 

Due studenti palestinesi alla Scuola di Medicina a Cuba (Breakthrough News)

Un filmato di 6 min racconta i dettagli di questo scambio. Al posto dei sottotitoli, vi proponiamo di far partire il video mentre leggete la trascrizione dell’audio in italiano che è riportata subito sotto.

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Una delle caratteristiche principali di Cuba è il suo approccio ai problemi dell’assistenza medica. Cuba è passata da essere una neocolonia statunitense, in cui la maggior parte delle persone non aveva accesso a un medico, per non parlare della scuola, fino a diventare uno dei Paesi con il più alto rapporto medici-pazienti al mondo.

L’assistenza sanitaria è completamente gratuita per tutti i cubani, così come la scuola di medicina per coloro che vi vengono ammessi. Il sistema sanitario di Cuba svolge anche un ruolo importante in un altro impegno della rivoluzione: la solidarietà internazionale.

Dalla rivoluzione del 1959, Cuba ha chiarito che i diritti che garantisce al proprio popolo, li offre anche all’umanità. Cuba lo mette regolarmente in pratica inviando team di medici in tutto il mondo per fornire assistenza ad altri Paesi, operando spesso nelle aree più povere senza alcun costo per i pazienti, sia nella vicina Haiti che in Brasile o in America Centrale o in Africa Occidentale. All’inizio della pandemia di Covid, 500 medici cubani si sono persino recati in Italia, l’epicentro della crisi in quel momento, per alleviare il sistema sanitario italiano che era stato travolto dal virus. Molti dei medici al centro di questo programma hanno studiato presso la Escuela Latino-Americana de Medicina (ELAM). L’ELAM si trova in un’ex base militare che è stata convertita in una scuola di medicina nel 1998. Oggi l’ELAM è una delle più grandi scuole di medicina del mondo, con 15.000 studenti provenienti da oltre 120 Paesi.

Una delle delegazioni straniere più numerose all’ELAM è quella palestinese, con oltre 500 studenti provenienti dalla sola Palestina. E basta guardarsi intorno per vedere palestinesi ovunque.

La Palestina, come Cuba, è un Paese che vive sotto un blocco economico. Gli effetti dei bombardamenti a tappeto di Israele su Gaza sono aggravati dal blocco israeliano della Striscia di Gaza, che impedisce l’ingresso di quasi tutte le attrezzature mediche. Nella Cisgiordania occupata, i Palestinesi vengono colpiti e uccisi dalle forze di occupazione e dalle bande di coloni israeliani. La necessità di un maggior numero di medici in Palestina è evidente, ma è questa l’unica ragione per cui così tanti palestinesi hanno intrapreso il lungo viaggio verso L’Avana? Gli studenti della delegazione palestinese ci raccontano le loro ragioni per venire.

Mahmoud, studente ELAM, da Yatta. Sono cresciuto in una condizione in cui c’era sempre bisogno di più medici e i medici sono degli eroi, sia qui che a casa, perché sono le persone che salvano la vita. Perché in Palestina ci sono molte sparatorie e uccisioni, come vediamo spesso, abbiamo bisogno di molti medici. Quindi, sono cresciuto sapendo che queste persone sono degli eroi in Palestina, e queste persone sono ciò che voglio diventare.

Fondamentalmente, l’occupazione ha influenzato tutto, perché le forze dell’occupazione sparano a tutti. Non badano se sei un giornalista, un medico, un insegnante, uno studente, un bambino, una donna o una persona in preghiera. Non si preoccupano di nessuna di queste cose. Quindi, in pratica, in Palestina tutto è influenzato dall’occupazione. Come medico, non so se, tornato a casa, farò il medico per molto tempo, o se mi spareranno dopo qualche anno. Ma è per questo che viviamo, è per questo che combattiamo. Dobbiamo lottare ogni giorno, quindi continuiamo ad andare avanti finché non vedremo, come pensiamo succederà, che questa occupazione è finita.

Samar, studentessa ELAM da Ramallah. Ovviamente, per noi, i medici di Gaza, e della Palestina in generale, sono quasi santificati dalla  gente perché sono responsabili di tenerci in vita, con l’aiuto di Allah. Quindi sono considerati gli angeli della misericordia. E questo è il motivo per cui voglio diventare medico, per diventare uno di questi angeli della misericordia.

Abbiamo chiesto agli studenti se sentono un senso di lotta comune con Cuba, dato che entrambi i Paesi sono sottoposti a blocchi economici stranieri. Ecco come hanno risposto.

Maya, studentessa dell’ELAM da Ramallah. A Cuba, ci sono molte difficoltà ad attirare prodotti, medicinali, e questo influisce molto sullo stato del Paese. In Palestina c’è la stessa cosa, ma la differenza è che in Palestina c’è la guerra, c’è l’occupazione all’interno della Palestina.

Samar, studentessa ELAM di Ramallah. C’è una grande somiglianza tra Gaza e Cuba: c’è un blocco, siamo entrambi bloccati da due diverse forze. Per esempio, noi non possiamo esportare i beni che produciamo a Gaza. Non possiamo nemmeno importare beni da altri Paesi. Inoltre, noi palestinesi non possiamo viaggiare all’esterno del Paese, come a Cuba, e se ci è permesso di viaggiare, incontriamo molte difficoltà. A nessuno è permesso viaggiare, tranne che per studiare, che è la stessa situazione di Cuba. Cuba è straordinaria: Cuba ci assicura l’alloggio, il cibo, l’istruzione, a prescindere dalla povertà dei trasporti e dalle condizioni che sta attraversando. Ci offre comunque l’opportunità di studiare medicina e di completare la nostra vita accademica e ci dà speranza e futuro. Sì, speranza e futuro.

Mahmoud, studente ELAM da Yatta. Tutto ciò che è sostenuto dal governo americano lo vedo contrario ai diritti umani. Quindi Israele è fondamentalmente sostenuto dall’America, così come gli americani fanno il loro lavoro a Cuba mantenendo il blocco. Stanno facendo la stessa cosa in Palestina, sostenendo Israele. Dopo aver letto la storia di Cuba, posso dire che, per quanto si sia piccoli, si può comunque fare qualcosa. Cuba è così piccola rispetto all’America, eppure l’America non riesce a controllarla. Certo, fanno il loro blocco, ma con il blocco non controllano Cuba; controllano il mondo intero, ma non possono controllare Cuba. Quando vedo questo, capisco e so dentro di me che, per quanto potente sarà Israele e per quanto sarà fortemente sostenuto, la Palestina sarà lì per sempre e la Palestina sarà forte e grande grazie alle persone che sono dentro la Palestina e grazie a ciò in cui crediamo.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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