L’esercito israeliano ha demolito una scuola a Masafer Yatta. I residenti dicono che non sarà l’ultima.

di Yumna Patel,  

Mondoweiss, 28 novembre 2022. 

Dopo la demolizione, un portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che la scuola stessa era una messinscena e che si trattava di un edificio vuoto usato come trovata pubblicitaria.

Le forze israeliane hanno demolito mercoledì una scuola elementare palestinese nell’area di Masafer Yatta, nel sud della Cisgiordania occupata, con il pretesto che la scuola era stata costruita “illegalmente” in una zona di tiro militare israeliana attiva.

Le forze israeliane hanno fatto irruzione nel villaggio palestinese di Isfey al-Fauqa, a Masafer Yatta, noto anche come Colline a Sud di Hebron, mercoledì mattina presto, durante l’orario scolastico, mentre alcuni studenti si trovavano all’interno della scuola di recente costruzione per seguire le lezioni.

Secondo la gente del posto, le forze israeliane hanno evacuato gli studenti e gli insegnanti prima di demolire la struttura, composta da edifici prefabbricati. I video ripresi sulla scena sono stati ampiamente diffusi sui social media, mostrando alcuni scolari angosciati che piangevano mentre le forze armate preparavano la scuola per la demolizione.

Altre foto mostrano scolari che recuperano i loro libri di testo e i fogli sparsi sul terreno dopo la demolizione.

La scuola è stata costruita dall’Autorità Palestinese nell’ambito del programma “Tahadi, che in arabo significa “sfida”, nato per costruire istituzioni educative nelle comunità palestinesi emarginate dell’Area C, che corrisponde a più del 60% della Cisgiordania sotto il pieno controllo israeliano, dove l’edilizia palestinese è vietata.

A partire dal 2016, il programma, finanziato in gran parte dall’Unione Europea, ha visto la costruzione di oltre una dozzina di scuole nell’Area C, tra cui quella di Isfey al-Fauqa, costruita circa due mesi fa.

La scuola era in funzione solo da un paio di settimane prima della sua demolizione e serviva circa 23 studenti di Isfay al-Fauqa e dei villaggi circostanti.

Solo un giorno prima della demolizione, alcuni diplomatici e rappresentanti delle Nazioni Unite avevano visitato la scuola e posato per delle foto davanti ai nuovi edifici. Dopo la demolizione di mercoledì, l’Autorità Palestinese, l’Unione Europea e i rappresentanti delle Nazioni Unite hanno criticato Israele per la mossa, affermando che il governo israeliano ha la responsabilità di garantire che i bambini che vivono nel territorio occupato abbiano accesso a un’istruzione sicura.

Il portavoce dell’esercito israeliano, il tenente colonnello Richard Hecht, ha affermato che il “quadro completo sul terreno” è “molto diverso” da quello presentato sui social media e dalla stampa. Hecht ha affermato su Twitter che i palestinesi di Masafer Yatta sono stati “cinicamente e pericolosamente usati come pedine per popolare strutture illegali”.

“Il sostegno della comunità [internazionale] a queste strutture, [comprese] le scuole vuote a metà giornata, non fa che creare ulteriori difficoltà a tutti”, ha affermato.

Ma i palestinesi di Masafer Yatta affermano che la scuola è stata costruita per rispondere a un bisogno reale nella comunità rurale, dove altre quattro scuole, molte delle quali vecchie di diversi anni, sono anch’esse sotto la minaccia imminente della demolizione israeliana.

“Lo scopo della costruzione della scuola in quel luogo era quello di permettere ai bambini dell’area di Isfay di avere accesso a una scuola nelle vicinanze, senza dover percorrere lunghe distanze per raggiungere le scuole esistenti nella Zona di Tiro”, ha dichiarato a Mondoweiss l’attivista locale Sami Huraini.

“Quello che sta accadendo a Masafer Yatta è un crimine di guerra, e accadrà anche alle altre scuole della Zona di Tiro 918”, ha detto Huraini.

Nel maggio del 2022, l’Alta Corte israeliana ha preso la sua decisione finale in una battaglia legale durata 20 anni da parte degli abitanti di Masafer Yatta, dando ragione all’esercito, che ha dichiarato migliaia di acri di terra nell’area come “zona di tiro” militare attiva.

La decisione di maggio del tribunale ha aperto la strada allo sfollamento forzato di circa 1.300 palestinesi a Masafer Yatta e alla demolizione di quasi 900 strutture, tra cui case, recinti per il bestiame, scuole, cliniche, moschee, cisterne d’acqua e latrine. I gruppi per i diritti hanno condannato la decisione come un crimine di guerra approvato dal tribunale.

A fine agosto, il tribunale ha respinto un appello contro la demolizione di due scuole nei villaggi di Khirbet al-Fakheet e Jinba, che si trovano nel cuore della zona di tiro.

Dopo la decisione dell’Alta Corte, i palestinesi di Masafer Yatta hanno intensificato la loro campagna globale #SaveMasaferYatta, chiedendo un intervento immediato per impedire l’espulsione dei residenti da parte dell’esercito israeliano.

Huraini ha definito la comunità internazionale “ipocrita” per non aver preso una posizione più forte sulla situazione a Masafer Yatta, affermando che “questo dimostra quanto la comunità internazionale sia timorosa e debole di fronte a Israele”.

“I nostri bambini non dovrebbero percorrere distanze così lunghe in condizioni difficili per andare a scuola, affrontando ogni giorno le molestie dei coloni. Questi bambini dovrebbero poter andare a scuola in sicurezza e libertà, e avere il diritto a un’istruzione, come tutti gli altri bambini del mondo”.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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