Gruppi israeliani per i diritti umani chiedono agli Stati Uniti di sanzionare Ben-Gvir e Smotrich per violazioni dei diritti umani

Nov 18, 2022 | Notizie

di Ben Samuels,

Haaretz, 15 novembre 2022. 

La lettera, firmata da oltre 200 attivisti israeliani e organizzazioni per i diritti umani, accusa i parlamentari della coalizione entrante e i loro alleati di estrema destra di incitare, tra l’altro, al genocidio contro il popolo palestinese e di sostenere la segregazione razziale.

Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich durante un evento di campagna elettorale prima delle elezioni, il mese scorso. Eliyahu Hershkovitz

WASHINGTON – Le principali organizzazioni e attivisti israeliani per i diritti umani stanno sollecitando gli Stati Uniti ad aggiungere i parlamentari di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, così come l’attivista Ben-Zion Gopstein, alla lista delle persone passibili di sanzioni statunitensi, per aver incoraggiato violazioni dei diritti umani e incitato al terrore.

La lettera, indirizzata all’Ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Thomas Nides, giunge mentre il Primo Ministro in carica Benjamin Netanyahu probabilmente offrirà ai leader di Sionismo Religioso e di Otzma Yehudit posizioni ministeriali di alto livello, nel corso del suo lavoro per finalizzare la coalizione di governo.

Secondo la lettera ottenuta da Haaretz, gli israeliani di estrema destra in questione dovrebbero essere sanzionati in conformità con il Global Magnitsky Human Rights Accountability Act del 2016, una legge volta a punire le persone in tutto il mondo che sono accusate in modo credibile di gravi violazioni dei diritti umani, vietando il loro ingresso negli Stati Uniti e bloccando le loro proprietà.

Più di 200 attivisti hanno firmato la lettera, insieme a organizzazioni come Combatants for Peace, Mothers Against Violence, Windows – Channels for Communication, Machsom Watch, Your Neighbor as Yourself e Looking the Occupation In the Eye.

La lettera, redatta dall’avvocato Eitay Mack, sostiene che Smotrich –che sta apertamente puntando al portafoglio del Ministero della Difesa– ha pubblicamente incitato al genocidio contro il popolo palestinese, secondo la definizione della Convenzione sulla Prevenzione e la Punizione del Crimine di Genocidio.

Nella lettera si citano i commenti di Smotrich dell’ultimo decennio riguardo ai suoi piani per i Palestinesi, in cui ha raccomandato il trasferimento della popolazione, invitando implicitamente all’uso della violenza contro i Palestinesi che non accettano Israele come potenza sovrana e citando versetti biblici del Libro di Giosuè che invitano allo sterminio dei nemici.

Ha inoltre cercato di ridurre le pene per gli israeliani che si sono resi responsabili dell’uccisione dolosa della famiglia Dawabsheh nel 2015 in Cisgiordania (compreso un bambino di 18 mesi), giustificando al contempo l’uccisione dell’adolescente palestinese Mohammed Abu Khdeir nel 2016.

Per quanto riguarda Ben-Gvir, che aspira al portafoglio della sicurezza pubblica (che include in particolare la supervisione del Monte del Tempio), la lettera cita il suo ruolo nell’incitamento che ha portato all’assassinio di Yitzhak Rabin e il suo ruolo di leader nel movimento Kach, che gli Stati Uniti avevano inserito nella lista nera delle organizzazioni terroristiche straniere fino a quest’anno. Il movimento comunque rimane un gruppo terroristico specialmente indicato.

La lettera osserva che Ben-Gvir ha cercato di sfumare sempre di più il suo sostegno al rabbino Meir Kahane e le sue opinioni sugli arabi, man mano che il suo profilo pubblico cresceva, cercando di lodare il defunto suprematista ebreo per il suo sostegno agli ebrei piuttosto che per i suoi pregiudizi contro gli arabi.

Allo stesso modo, è stato volutamente ambiguo sulla sua differenziazione tra “arabi leali e sleali”, sui suoi piani per incoraggiare quelli “sleali” a emigrare volontariamente, e su cosa farebbe a quelli che si rifiutano.

I tentativi di Ben-Gvir di avere un’immagine pubblica più moderata includono la rimozione della foto di Baruch Goldstein –il terrorista ebreo responsabile del massacro della Tomba dei Patriarchi del 1994, in cui uccise 29 fedeli musulmani– da una parete di casa sua, dopo averla esposta in modo evidente per 26 anni.

Ben-Zion Gopstein, capo dell’organizzazione suprematista ebraica Lehava, a una cerimonia commemorativa per il rabbino di estrema destra Meir Kahane, nel 2017. Emil Salman

Gli attivisti si sono anche concentrati su Ben-Zion Gopstein, un consigliere senior di Ben-Gvir a cui è stato impedito di candidarsi al Parlamento nel 2019 a causa del suo estremismo, e che Ben-Gvir, dopo il successo elettorale, ha elogiato come “il mio amico, la persona che amo, il mio combattente per il popolo di Israele e la terra di Israele”.

Gopstein è a capo di Lehava, un gruppo di estrema destra che mira a prevenire l’assimilazione araba e che oggi in Israele è il successore più vicino a Kach. I firmatari della lettera paragonano Lehava ai movimenti neonazisti che hanno sostenuto la segregazione razziale completa, visto che membri del gruppo hanno già commesso massacri e genocidi basandosi su analoghi programmi.

La lettera osserva che gli attivisti di Lehava hanno incendiato e vandalizzato scuole bilingue, mentre hanno organizzato marce in tutto Israele in cui hanno aggredito verbalmente e fisicamente i passanti non ebrei.

Citano l’accusa di incitamento mossa contro Gopstein per aver rivolto una lunga e ben documentata serie di inviti a procurare danni fisici contro non ebrei e istituzioni religiose non ebraiche. Gli attivisti sottolineano inoltre le molestie degli attivisti di Lehava nei confronti delle coppie miste, molestie che hanno ricevuto un’esplicita condanna da parte dell’ex Presidente Reuven Rivlin.

“Come descritto sopra, il deputato Smotrich sembra sostenere il genocidio. Gopstein incita ripetutamente al terrorismo e al razzismo ed è un importante attivista di Otzma Yehudit. Sebbene il deputato Ben-Gvir affermi di essere cambiato, come descritto in dettaglio sopra, continua a ‘giocare con il fuoco’ e la sua relazione continua con Gopstein e Lehava è un buon esempio del pericolo che egli rappresenta”, si legge nella lettera.

L’Amministrazione Biden sta attualmente decidendo come comportarsi con una coalizione guidata da Netanyahu in cui Smotrich e Ben-Gvir ricoprono portafogli importanti e orientati alla sicurezza.

I funzionari degli Stati Uniti stanno attualmente discutendo il modo migliore per affrontare la questione, comprendendo perfettamente il campo minato che la cooperazione con questo Israele rappresenta, dicono diverse persone che hanno familiarità con la situazione. Sebbene si stia valutando una politica di non contatto de facto, come minimo, è ancora troppo presto per dire quale strada seguirà l’amministrazione.

Un funzionario del Dipartimento di Stato ha detto: “non prevediamo azioni sanzionatorie”.

https://www.haaretz.com/israel-news/2022-11-15/ty-article/.premium/israeli-activists-call-on-u-s-to-sanction-ben-gvir-smotrich-over-human-rights-violations/00000184-7ca9-d5ea-a1be-fcfd724b0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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1 commento

  1. Sebastiano Comis

    E’ la solita diatriba interna al sionismo tra chi vuole eliminare i palestinesi con una operazione cruenta e chi preferisce farlo con la chemio, secondo l’espressione di un ministro israeliano. Se anche sanzionassero Ben Gvir gli USA non farebbero comunque mancare a Israele il loro incondizionato appoggio militare, politico e economico.

    Rispondi

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