Ben-Gvir recluta attivisti di destra e coloni per monitorare i seggi elettorali arabi

Ott 11, 2022 | Notizie

di Noa Shpigel

Haaretz, 7 ottobre 2022.  

Sostenendo potenziali frodi elettorali arabe, Otzma Yehudit istituisce un’iniziativa per rendere gli attivisti di destra e i giovani delle regioni collinari osservatori ufficiali delle elezioni, dando loro libero accesso ai seggi elettorali.

Gli elettori aspettano in fila in un seggio elettorale in un villaggio beduino non riconosciuto in Israele, nel 2019,Credit: Eliyahu Hershkovitz

Mentre i timori di frodi elettorali nella comunità araba di Israele salgono tra la destra politica, il partito kahanista Otzma Yehudit di Itamar Ben-Gvir ha deciso di osservare diverse decine di seggi elettorali nelle principali città e paesi arabi.

Il partito sta allestendo un quartier generale con alcune decine di attivisti di destra e “giovani delle colline” – attivisti radicali degli insediamenti – per l’iniziativa. Essi serviranno come osservatori ufficiali delle elezioni, il che gli consente di entrare liberamente nei seggi per assicurarsi che non vengano commessi brogli.

Otzma Yehudit ha il diritto di collocare osservatori in circa 30 seggi elettorali nelle città arabe per conto del Comitato elettorale centrale; inoltre, gli osservatori possono entrare in tutti gli altri seggi elettorali che desiderano, dopo aver presentato i documenti che attestano il loro status di osservatori.

Con i partiti arabi in bilico per l’ingresso nella Knesset alle prossime elezioni israeliane, i membri dei partiti di destra temono brogli elettorali nei seggi delle comunità arabe.

Otzma Yehudit ha dichiarato venerdì: “Non è un segreto che nelle precedenti elezioni, gli osservatori che stazionavano nei seggi della comunità araba avevano paura di intervenire in caso di brogli a causa dell’atmosfera di paura che si respirava in quei seggi. Questa volta non succederà. Non permetteremo che la destra perda il potere a causa di questi imbrogli – ed è per questo che abbiamo istituito una sede speciale per prevenirli”.

Dopo le elezioni dell’aprile 2019, l’allora primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che i brogli elettorali nella comunità araba hanno spinto il partito Balad oltre la soglia elettorale, privando il suo blocco di una maggioranza di 61 seggi. Il suo partito Likud ha twittato che quelle elezioni gli erano state “rubate”.

Amit Halevi, all’epoca numero 36 della lista del Likud, ha presentato un’istanza al Tribunale distrettuale di Gerusalemme, sostenendo che il posto che gli spettava nella Knesset gli era stato sottratto a causa di errori e frodi nel conteggio dei voti. Il procuratore ha detto alla corte che la polizia stava indagando su presunti frodi in 29 seggi elettorali definiti sospetti dal Comitato elettorale centrale e stava esaminando altri 107 seggi in seguito a una richiesta del membro della Knesset David Bitan, rappresentante del Likud nel comitato.

Sulla scia di queste affermazioni, la polizia ha indagato sui sospetti di brogli in sei seggi elettorali di quelle elezioni, ricevuti dal Comitato elettorale centrale. In due di questi c’è stato effettivamente un sospetto di frode, a favore del partito ultraortodosso Shas e del Likud.

https://www.haaretz.com/israel-news/elections/2022-10-07/ty-article/.premium/ben-gvir-recruits-right-wing-settler-activists-to-monitor-arab-polling-stations/00000183-b2f5-d8cc-afc7-fefdf36e0000?utm_source=App_Share&utm_medium=iOS_Native

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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1 commento

  1. Sebastiano Comis

    Residenti di colonie ebraiche illegali votano e controllano la legalità delle votazioni nei seggi delle zone arabe di Israele…Come la chiamano? Ah sì, chutzpah: essere sfrontati, impudenti, insolenti.

    Rispondi

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