I bambini di Gaza possono solo sognare ciò che ha la figlia di Yair Lapid

Set 27, 2022 | Notizie, Riflessioni

di Gideon Levy,

Haaretz, 25 settembre 2022. 

Bambini di Gaza dopo un attacco aereo israeliano. Khan Yunis, Striscia di Gaza, 6 agosto 2022. Credit: MOHAMMED ABED / AFP

Il Primo Ministro Yair Lapid ha una figlia con esigenze speciali. Si chiama Yaeli ed è autistica. Lapid ha parlato di lei giovedì nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.

È sempre commovente sentire un padre che parla con affetto della propria figlia, soprattutto se si tratta di una persona con bisogni speciali, ed è una cosa positiva che il Lapid degli ultimi anni non abbia cercato di nasconderla, contribuendo così ad aumentare nel pubblico la consapevolezza dell’autismo.

Ma c’è un contesto in cui Lapid non dovrebbe farlo, ed è quando ha fatto un uso cinico e manipolatorio della sua Yaeli, un contesto che lo mostra privo di autocoscienza nel migliore dei casi, e di coscienza nel peggiore: nel suo discorso, Lapid ha brandito Yaeli per mostrare quanto sia infelice lui e quanto sia infelice la posizione in cui si trovano gli israeliani. L’anno scorso, infatti, ha dovuto correre con lei in un rifugio antiatomico alle 3 del mattino.

“Tutti coloro che predicano l’importanza della pace sono invitati a provare a correre in un rifugio antiatomico alle 3 del mattino con una ragazza che non parla. Per spiegarle, senza parole, che ciò avviene perché c’è chi vuole ucciderla”, ha detto Lapid al mondo, come un mendicante che mostra il moncone del suo arto amputato. Vogliono uccidere Yaeli. Lapid vuole evocare lacrime e compassione. Questo potrebbe funzionare in un centro anziani ebraico di Fort Lauderdale, in Florida, ma non può più funzionare con persone serie che conoscono la realtà.

Yaeli è dovuta correre al rifugio dopo che, 15 anni fa, Israele ha messo in una terribile gabbia tutti i bambini della Striscia di Gaza, compresi quelli con bisogni speciali. È difficile correre con una bambina autistica verso un rifugio, ma in questo caso non è lei la vittima. Il suo destino perde di importanza quando intorno a lei ci sono vittime che stanno immensamente peggio. Non sono vittime del destino, come Yaeli, ma piuttosto vittime dello Stato guidato da suo padre. Suo padre non ha fatto nulla finora per garantire che soffrano meno o che Yaeli non debba correre al rifugio.

Mentre i genitori di Yaeli la portavano in un rifugio a Ramat Aviv Gimel, gli aerei israeliani bombardavano Gaza. Mentre Yaeli era nel rifugio, i bambini di Gaza non avevano un posto dove scappare e nessuno che li proteggesse. Sono rimasti esposti alle bombe che cadevano sulle loro teste. Israele ha ucciso 68 bambini, l’equivalente di due classi sovraffollate, nell’operazione Guardian of the Walls, criminale come le precedenti e quelle successive, su ordine di suo padre.

Come può un primo ministro israeliano presentarsi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e lamentarsi della sorte di sua figlia, mentre il suo paese fa quello che sta facendo ai bambini di Gaza da 15 anni, 55 anni, 70 anni? Come può parlare di Yaeli e ignorare il destino di Uday Salah, 17 anni, più giovane di Yaeli, ucciso da un tiratore scelto dell’IDF con un proiettile alla testa e uno al cuore?

Come osa lamentarsi del rapporto secondo cui Malak al-Tanani sarebbe stata uccisa dal fuoco dell’IDF l’anno scorso, ma poi si è scoperto che non lo era; mentre l’IDF mente ancora una volta per eludere la sua responsabilità per i crimini di guerra, dall’uccisione di un uomo di 80 anni a Jaljulya all’uccisione di cinque bambini a Jabalya, uno dei quali aveva solo 3 anni, nell’operazione Guardian of the Walls; fino all’uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh. E come può Lapid salire sul palco dell’Assemblea Generale e affermare con pathos che “In questo edificio non se ne parla”, mentre il suo Paese è tra i più vergognosamente silenziosi al mondo quando si tratta dell’invasione russa dell’Ucraina?

Lapid ha tenuto un bel discorso, un altro ritaglio da attaccare alla porta del frigorifero, e questa volta l’ha fatto con un affettato accento britannico. Ha scelto di parlare di pace e di casa, invece che di pericolo e di guerra come il suo predecessore, e per questo va lodato. Ma quando il discorso è avulso dalla realtà, nega l’occupazione e predica la moralità agli altri, la chutzpah [faccia tosta] è insopportabile, ed è impossibile non vergognarsi e imbarazzarsi che questo sia il nostro primo ministro.

È stata dura con Yaeli nel rifugio, ma i bambini di Gaza possono solo sognare quello che Yaeli ha. La colpa principale è dello Stato di cui è a capo suo padre, che simboleggia persino – incredibilmente – la moderazione e la speranza.

https://www.haaretz.com/opinion/2022-09-25/ty-article-opinion/.premium/gazas-children-can-only-dream-of-what-yair-lapids-daughter-has/00000183-704e-d65f-a1ff-7c7e560e0000

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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1 commento

  1. Laura

    Lapid si dovrebbe vergognare di usare la figlia malata per accattivarsi la simpatia e non solo in prospettiva delle nuove elezioni.

    Rispondi

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