Piano di volo palestinese accantonato alla vigilia della prima partenza programmata

di Bethan McKernan,

The Guardian, 21 agosto 2022. 

Il controverso piano per far volare le persone dalla Cisgiordania occupata alla Turchia è stato messo in pausa.

Un aereo della Arkia Airlines all’aeroporto di Ramon. L’operatore trasporterà i palestinesi, ai quali è stato detto che non possono portare bagagli da stiva. Fotografia: Ronen Zvulun/Reuters

Un piano controverso per consentire ai palestinesi di volare in Turchia dall’aeroporto Ramon, nel sud di Israele, è stato accantonato alla vigilia della prima partenza prevista.

L’autorità Aeroportuale Israeliana (IAA) ha annunciato all’inizio del mese che Ramon, nel deserto del Negev, vicino alla città di Eilat sul Mar Rosso, avrebbe iniziato a permettere ai palestinesi della Cisgiordania occupata di viaggiare su voli operati dalla Turchia verso Antalya e Istanbul a partire dal 22 agosto.

Si ritiene che la proposta faccia parte di un pacchetto di misure di buona volontà da parte di Israele nei confronti dei palestinesi, illustrato al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante la sua visita nella regione il mese scorso, a quanto si dice a condizione che i palestinesi ritirino l’accusa di crimini di guerra presso il Tribunale Penale Internazionale.

Domenica, tuttavia, l’Autorità Aeroportuale Israeliana ha dichiarato in un comunicato che il piano era stato sospeso e che sarebbe stato fatto un annuncio appena fissata una nuova data, come riporta il Times of Israel. La dichiarazione non spiegava i motivi della sospensione.

I funzionari della città cisgiordana di Ramallah avevano in precedenza respinto pubblicamente il piano, affermando che non era stato coordinato con l’Autorità Palestinese (AP) e che aggirava il diritto dei palestinesi a un aeroporto sovrano. I critici hanno affermato che Ramon, aperto nel 2019, ha faticato ad attrarre affari internazionali.

“Israele non è riuscito a trasformare l’aeroporto Ramon in un terminal internazionale”, ha dichiarato un funzionario palestinese al Jerusalem Post. “Ora gli israeliani ci offrono qualcosa che per loro non ha funzionato. Questo mi ricorda i vaccini contro il coronavirus, che Israele ci ha offerto perché le date di scadenza si stavano avvicinando”.

La libertà di movimento è uno dei problemi più gravi per chi vive nei Territori palestinesi occupati. Attualmente, gli abitanti della Cisgiordania possono viaggiare a livello internazionale solo attraverso il ponte di Allenby (noto come ponte Re Hussein in Giordania) e poi attraverso Amman. Il ponte di Allenby è spesso sovraffollato e comporta attese di ore in condizioni disagevoli.

Nella Striscia di Gaza bloccata, la maggior parte delle persone a cui viene dato il permesso di partire si reca in Egitto, guidando per uno o due giorni attraverso la pericolosa penisola del Sinai per raggiungere il Cairo.

Con rare eccezioni, solo i funzionari palestinesi di alto livello e i loro familiari possono utilizzare il principale aeroporto internazionale di Israele, il Ben Gurion, vicino a Tel Aviv.

Osservazioni attribuite a una fonte del Ministero dei Trasporti palestinese, pubblicate la scorsa settimana, hanno suggerito che l’Autorità Palestinese avrebbe multato o punito in altro modo chi avesse cercato di utilizzare il Ramon.

“L’Autorità Palestinese non ha il diritto di fare o dire nulla sull’aeroporto Ramon. Loro hanno permessi e tessere VIP per poter viaggiare con le loro famiglie attraverso il Ben Gurion, mentre noi dobbiamo andare in Giordania e passarci un giorno prima del volo, spendendo soldi”, ha detto un palestinese critico dell’AP in un popolare post su TikTok.

“Quindi non vendeteci il patriottismo e non dite che manca il coordinamento con l’AP. Ai funzionari dell’AP stanno a cuore solo i loro interessi personali”.

Prima che la dichiarazione dell’IAA venisse rilasciata, molti dettagli del piano erano ancora sconosciuti.

https://www.theguardian.com/world/2022/aug/21/palestinian-flight-plan-mired-confusion-eve-first-departure

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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