Dov’è la coscienza del mondo di fronte ai crimini dell’occupazione?

Editoriale di Al Quds,

Al Quds Alaraby Newspaper, 9 agosto 2022. 

È ormai una confermata certezza che la coscienza del mondo, o almeno della maggior parte dei Paesi ad eccezione di pochissimi, è obnubilata e quasi sempre assente quando si tratta dei crimini di Israele contro il nostro popolo nei Territori Palestinesi Occupati o anche all’interno della Linea verde del 1948.

Il mondo assiste ogni giorno ai crimini di Israele senza intraprendere alcuna azione per punire questo Stato che si considera al di sopra della legge e delle leggi, convenzioni e risoluzioni internazionali. Si limita invece a rilasciare dichiarazioni di condanna, che non fanno alcuna differenza per Israele. I Paesi occidentali che hanno un’origine colonialista, come gli Stati Uniti, non fanno nemmeno questo. Al contrario, sostengono ipocritamente che Israele ha il diritto di difendersi.

Che tipo di autodifesa è questa quando Israele è l’aggressore e l’occupante della terra palestinese, in cui ha seminato dappertutto il caos? È stato Israele a intraprendere la guerra contro la Striscia di Gaza, sapendo fin troppo bene che le fazioni della resistenza, prima fra tutte la Jihad islamica, non avevano sparato un solo proiettile verso Israele, nonostante gli arresti e le uccisioni a sangue freddo che le sue forze di occupazione stavano compiendo in Cisgiordania. Per non parlare delle azioni dei coloni, che compiono i loro crimini sotto la protezione delle forze armate di Israele.

Si può dire che la coscienza del mondo è in un sonno profondo, ammesso che esista una coscienza. La comunità internazionale può vedere con i suoi occhi come nell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza siano stati uccisi bambini, donne e anziani; come interi edifici condominiali siano crollati sulla testa dei residenti, come è successo nel campo di Jabalya.

Che razza di ingiustizia è questa, in cui il mondo rimane sordo e muto di fronte a un’occupazione che mira a sradicare un intero popolo, mentre si rivolterebbe completamente se questo accadesse a qualsiasi popolo o Paese europeo, come è successo in Ucraina?

Quand’è che la coscienza del mondo si sveglierà e chiederà conto a Israele dei suoi crimini, che aumentano di giorno in giorno sotto gli occhi di tutti? Questo è un mondo governato dal potere e non da principi umani o da diritti garantiti a tutti i popoli.

Sembra che questa coscienza mondiale rimarrà nel suo sonno finché gli Stati Uniti e i principali Paesi occidentali governeranno il mondo e imporranno le loro ingiuste condizioni, offrendo ogni possibile sostegno finanziario, militare, politico, economico e diplomatico a Israele.

Questo ci spinge a ribadire per la milionesima volta che non c’è altra via che l’unità nazionale palestinese per affrontare le sfide di questo periodo e i tentativi di minare la causa nazionale del nostro popolo.

L’unità nazionale è l’unico modo per scongiurare i pericoli e portare in salvo la nostra causa.

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Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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