Attivisti che manifestavano contro la detenzione amministrativa subiscono discriminazioni razziste da parte della polizia di Tel Aviv

Apr 19, 2022 | Riflessioni

di: Israeliani contro l’apartheid,

Mondoweiss, 18 aprile 2022. 

“Quello che è successo è un’eccellente illustrazione del motivo per cui abbiamo tenuto questa manifestazione. Se sei un palestinese, non hai sicurezza da nessuna parte, nemmeno a casa tua. Questo è apartheid!

amministrativa e il rilascio di Amal Naklhleh, 18 anni, che è sotto detenzione amministrativa da più di un anno, senza accusa o processo. Activestills/Twitter

Uno studente è stato arrestato durante la manifestazione di ieri davanti al quartier generale dei servizi di sicurezza generale a Tel Aviv. L’ubicazione di questa sede non è mai stata resa pubblica ufficialmente, ma in realtà è abbastanza nota, nelle immediate vicinanze del campus dell’Università di Tel Aviv. Gli attivisti riuniti hanno protestato contro l’uso diffuso della detenzione amministrativa senza processo contro i palestinesi della Cisgiordania. Decine di israeliani che hanno partecipato alla manifestazione hanno dichiarato che, se detenuti, avrebbero boicottato i procedimenti giudiziari, in solidarietà con i detenuti amministrativi palestinesi che da gennaio di quest’anno boicottano i tribunali israeliani.

Nonostante dozzine di ebrei israeliani abbiano partecipato alla protesta e cinque di loro abbiano bloccato la strada –un atto che di solito porta all’arresto– l’unico partecipante ad essere arrestato è stato Rami Salman, uno studente palestinese che passava davanti alla scena. Cittadino israeliano come tutti gli altri manifestanti, è stato individuato dalla polizia: afferrato, picchiato duramente e portato in detenzione mentre cercava di tornare al suo appartamento che si trova lì vicino.

La mattina seguente è stato portato in tribunale. La polizia ha chiesto la custodia cautelare, accusandolo di aver aggredito la polizia e persino minacciato di ucciderli. Ma un video girato da un collega attivista ha smentito la polizia e il giudice ha ordinato il rilascio di Salman, fissando una cauzione di mille Shekel (circa 330 dollari) e ordinandogli di non prendere parte a manifestazioni politiche nelle prossime due settimane.

Uno degli organizzatori ha osservato: “Quello che è successo è un’eccellente illustrazione del motivo per cui abbiamo tenuto questa manifestazione. Se sei palestinese, non hai sicurezza da nessuna parte, nemmeno a casa tua. Questo è apartheid!»

Venerdì scorso, Gil Hamershlag, un attivista israeliano, è stato arrestato nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, mentre protestava contro gli attuali sgomberi degli abitanti a favore dei coloni israeliani. In quanto firmatario della dichiarazione di solidarietà con i detenuti amministrativi, ha rifiutato di collaborare con la polizia e i tribunali, con la conseguenza che gli è stata negata la libertà su cauzione ed è rimasto in custodia da venerdì. Martedì sarà portato per la terza volta davanti a un giudice, dove rifiuterà nuovamente di collaborare con il tribunale o di prendere parte a procedimenti giudiziari.

Attualmente sono circa 500 i detenuti amministrativi incarcerati dalle autorità israeliane senza essere accusati di alcun atto specifico. Nel 2021 si è registrato un aumento significativo delle detenzioni amministrative. Tra i detenuti c’è un numero significativo di giornalisti, studenti e attivisti politici, dando la chiara impressione che essi vengono presi di mira per atti politici piuttosto che per qualsiasi coinvolgimento in attività armate. A causa del gran numero di detenzioni arbitrarie, i detenuti hanno deciso di boicottare i tribunali israeliani e di rifiutarsi di prendere parte a qualsiasi procedimento giudiziario.

La dichiarazione degli attivisti israeliani recita: “Noi, sottoscritti, cittadini e residenti di Israele, dichiariamo con la presente che, in solidarietà con lo sciopero dei prigionieri amministrativi palestinesi, rifiuteremo di collaborare con i tribunali israeliani se le autorità ci faranno arrestare o ci accuseranno di resistere all’occupazione e all’apartheid. Lo sciopero dei prigionieri amministrativi che si rifiutano di collaborare con i tribunali militari israeliani ha lo scopo di portare alla luce il fatto che i tribunali mettono semplicemente il loro timbro sugli arresti illegali e sono ben lontani anche dall’apparenza di un processo equo. Gli arresti amministrativi sono un altro strumento dell’occupazione, uno strumento che i tribunali militari, anch’essi parte del meccanismo di occupazione, utilizzano regolarmente. In solidarietà con i prigionieri in sciopero, e finché il loro sciopero continuerà, rifiuteremo di comparire, accettare le loro condizioni o collaborare in alcun modo con i tribunali israeliani. Chiediamo ai cittadini di Israele di unirsi a noi nel chiedere l’immediata cessazione dell’uso su larga scala della detenzione amministrativa”.

La manifestazione è stata organizzata nell’ambito della Settimana dell’apartheid israeliano e in occasione della Giornata del Prigioniero Palestinese. I manifestanti hanno chiesto la fine della detenzione generalizzata dei palestinesi e l’immediato rilascio di Amal Nakhleh, un ragazzo gravemente malato che è già in detenzione amministrativa da più di un anno.

Nota del redattore: Questo comunicato stampa è stato rilasciato da Israelis Against Apartheid. Mondoweiss pubblica occasionalmente comunicati stampa e dichiarazioni di varie organizzazioni nel tentativo di attirare l’attenzione su questioni trascurate.

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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