Storia di KHALIL, 17 anni, in arresto domiciliare a Sheik Jarrah

Cara AssoPacePalestina

Probabilmente conosci Sheikh Jarrah, il quartiere nella Gerusalemme Est occupata, dai titoli dei giornali. Le tensioni si sono intensificate l’anno scorso durante il mese sacro musulmano del Ramadan, quando la Corte Suprema israeliana doveva ascoltare le argomentazioni relative alla decisione di un tribunale inferiore che dava il via libera all’espulsione dei residenti palestinesi dalle loro case.

Ora, con l’inizio del Ramadan di quest’anno, vorrei invitarvi a leggere il nuovo saggio fotografico di “Defense for Children International” – Il nuovo saggio fotografico della Palestina, con Khalil, 17 anni, che vive a Sheikh Jarrah. Khalil ci porta attraverso la sua vita quotidiana a Sheikh Jarrah, che lui chiama “una grande prigione”.

I palestinesi di Sheikh Jarrah sono stati coinvolti in una lotta decennale con i coloni israeliani che rivendicano la proprietà delle case palestinesi e cercano di espellere i residenti palestinesi. “Questa è la situazione da quando sono nato, e ne sono pienamente consapevole”, ha detto Khalil. La situazione instabile e insicura del quartiere complica la vita quotidiana di Khalil e crea difficoltà. Teme che i coloni possano attaccare la sua famiglia in qualsiasi momento. 

Lo scorso giugno, le forze israeliane hanno aggredito, detenuto e messo Khalil agli arresti domiciliari. “[Durante gli arresti domiciliari], ho fatto del mio meglio per riempire la mia giornata con diverse attività, e spesso mi sedevo in giardino per non sentirmi chiuso in casa e negato della mia libertà di uscire”, ha detto Khalil. “Mi alzavo la mattina e facevo colazione. Poi andavo nella mia stanza a praticare la boxe”.

I bambini palestinesi che vivono a Sheikh Jarrah e in altre aree dove le famiglie affrontano il rischio di espulsione forzata meritano un futuro in cui possano proseguire la loro istruzione, vivere comodamente con le loro famiglie e svegliarsi ogni giorno senza la paura che un colone israeliano possa tentare di prendere possesso della loro casa. 

Grazie per aver letto il nostro ultimo saggio fotografico e per aver sostenuto i diritti dei bambini palestinesi.

In solidarietà, Ayed Abu Eqtaish, Direttore del programma di responsabilità, Defense for Children International – Palestina.

Traduzione a cura di AssoPace Palestina.

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