da: Defense for Children International – Palestine,
23 febbraio 2022.
Ramallah, 23 febbraio 2022. Ieri le forze israeliane hanno sparato con munizioni vere e ucciso un ragazzo palestinese di 13 anni, nell’area centrale della Cisgiordania occupata.
Un soldato israeliano ha colpito a morte sul torace Mohammad Rezq Shehadeh Salah nella prima serata del 22 febbraio vicino al muro di separazione ad Al-Khader, a sud ovest di Betlemme nella zona centrale della Cisgiordania occupata, secondo la documentazione raccolta da Defense for Children International – Palestine. Mohammad era a circa 100 metri (330 piedi) dal muro di separazione quando gli hanno sparato. Le forze israeliane entrano frequentemente nel villaggio attraverso delle porte nel muro di separazione ubicate lì vicino. Testimoni oculari hanno detto di aver sentito almeno tre colpi di pistola, secondo le informazioni raccolte dal DCIP.
“Le forze israeliane uccidono impunemente, sistematicamente e illegalmente bambini palestinesi, facendo uso eccessivo della forza e di ingiustificata e intenzionale violenza letale,” ha affermato Ayed Abu Eqtaish, direttore del programma sulla responsabilità presso il DCIP. Se un bambino è sospettato di stare commettendo un atto criminale dovrebbe essere arrestato secondo gli standard internazionali, ed essere processato secondo le procedure previste dalla legge.”
Dopo che Mohammad è stato ferito ed era steso a terra, le forze israeliane gli si sono avvicinate e lo hanno spogliato, secondo un filmato girato dopo gli spari. Secondo informazioni raccolte dal DCIP le forze israeliane hanno impedito ad una ambulanza palestinese di raggiungere Mohammad, che è rimasto a terra per circa 30 minuti prima che i soldati lo mettessero su una barella e lo portassero sulla Route 60, la principale strada che va da nord a sud nella Cisgiordania occupata, secondo le informazioni raccolte dal DCIP.
Il padre di Mohammad, Rezq Shehadeh Salah, ha raccontato al DCIP che è andato sulla Route 60 e ha visto due ambulanze israeliane. Ha cercato di saperne di più sulle condizioni del figlio, ma i soldati gli hanno impedito di avvicinarsi all’area, lo hanno minacciato con le armi, e gli hanno detto di tornare indietro.
Intorno alle 20.40 il Ministro palestinese per la salute ha annunciato che Mohammad era morto a causa delle ferite riportate. Il corpo di Mohammad è stato trattenuto durante la notte dalle autorità israeliane ed è stato restituito oggi alla famiglia, secondo le informazioni raccolte dal DCIP.
Haaretz ha riferito che secondo una dichiarazione militare israeliana Mohammad stava lanciando una bottiglia molotov nel momento in cui gli hanno sparato.
Mohammad è il secondo bambino palestinese ucciso dalle forze israeliane nel 2022, secondo la documentazione raccolta dal DCIP. Il 13 febbraio un cecchino israeliano ha sparato e ha ucciso con proiettili veri Mohammad Akram Ali Taher Abu Salah di 16 anni, mentre le forze israeliane occupavano il villaggio di Silat Al-Harithiya vicino a Jenin nella Cisgiordania occupata del nord, secondo la documentazione raccolta dal DCPI.
Il 2021 è stato l’anno più letale dal 2014 per i bambini palestinesi. Le forze israeliane e i civili armati hanno ucciso 78 bambini palestinesi, in base alle evidenze raccolte dal DCIP. Un cecchino israeliano ha sparato e ha ucciso Mohammad Akram Ali Taher Abu Salah con proiettili veri
Per la legge internazionale l’uso intenzionale della forza letale è giustificato solo nelle circostanze in cui siano presenti una diretta minaccia di morte o di gravi ferite. Tuttavia le indagini e le evidenze raccolte dal DCIP suggeriscono regolarmente che le forze israeliane fanno uso di violenza letale contro i bambini palestinesi in circostanze che possono costituire omicidi extragiudiziali o intenzionali.
https://www.dci-palestine.org/israeli_forces_shoot_kill_13_year_old_palestinian_boy_near_bethlehem#
Traduzione di Rossella Rossetto – AssoPacePalestina
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