Gli Accordi di Abramo stanno accelerando il ritorno alla guerra nel Sahara Occidentale

di Vijay Prashad

Mondoweiss, 20 gennaio 2022. 

L’adesione di Joe Biden agli accordi di Abramo dell’amministrazione Trump comprende la posizione secondo cui il Marocco ha la sovranità sul Sahara Occidentale.

Nastro trasportatore di fosfati, Boucraa, Sahara Occidentale (foto da www.mem.gov.ma)

Nel novembre 2020 il governo marocchino ha inviato i suoi militari nell’area di Guerguerat, una zona cuscinetto tra il territorio rivendicato dal Regno del Marocco e quello rivendicato dalla Repubblica Democratica Araba dei Saharawi (SADR). Il posto di frontiera di Guerguerat si trova all’estremità meridionale del Sahara Occidentale, lungo la strada che va in Mauritania. La presenza delle truppe marocchine “nella zona cuscinetto dell’area di Guerguerat” ha violato il cessate il fuoco del 1991 concordato dalla monarchia marocchina e dal Fronte Polisario dei Saharawi. Quell’accordo di cessate il fuoco era stato realizzato partendo dal presupposto che le Nazioni Unite avrebbero tenuto un referendum nel Sahara Occidentale per decidere il suo destino; non si è tenuto alcun referendum del genere e la regione è rimasta in stasi ormai da tre decenni.

A metà gennaio 2022, le Nazioni Unite hanno mandato il loro inviato speciale per il Sahara Occidentale Staffan de Mistura in Marocco, Algeria e Mauritania per avviare un nuovo dialogo “per una ripresa costruttiva del processo politico sul Sahara Occidentale”. De Mistura era stato precedentemente incaricato di risolvere le crisi delle guerre USA in Afghanistan, Iraq e Siria; nessuna delle sue missioni è finita bene e sono state per lo più cause perse. Finora le Nazioni Unite hanno nominato cinque inviati speciali per il Sahara Occidentale, compreso Mistura, a cominciare dall’ex segretario di Stato americano James Baker III, in servizio dal 1997 al 2004. De Mistura, nel frattempo, è succeduto all’ex presidente tedesco Horst Köhler, che si è dimesso nel 2019. Il principale successo di Köhler è stato quello di portare i quattro partiti principali – Marocco, Fronte Polisario, Algeria e Mauritania – a una prima tavola rotonda a Ginevra nel dicembre 2018: questa tavola rotonda ha prodotto alcuni passi avanti, giacché tutti i partecipanti hanno concordato sulla “cooperazione e integrazione regionale”, ma da allora non sembrano essere stati compiuti ulteriori progressi per risolvere i problemi nella regione. Quando le Nazioni Unite hanno inizialmente proposto il nome di De Mistura per questo incarico, il Marocco aveva dapprima resistito alla sua nomina ma, sotto la pressione dell’Occidente, il Marocco ha finalmente accettato la sua nomina nell’ottobre 2021, e il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita lo ha accolto a Rabat il 14 gennaio. De Mistura ha anche incontrato a New York il rappresentante del Fronte Polisario alle Nazioni Unite il 6 novembre 2021, prima di incontrare a gennaio altri rappresentanti a Tindouf, Algeria, nei campi profughi sahrawi. Ci sono scarse aspettative che questi incontri portino a una soluzione sostanziale nella regione.

Accordi di Abramo

Nell’agosto 2020, il governo degli Stati Uniti ha architettato un’importante impresa diplomatica chiamata Accordi di Abramo. Gli Stati Uniti hanno stipulato un accordo con il Marocco e gli Emirati Arabi Uniti perché concordassero un riavvicinamento con Israele, in cambio della vendita di armi da parte degli Stati Uniti a questi paesi, e in cambio del fatto che gli Stati Uniti legittimassero l’annessione del Sahara Occidentale al Marocco. Gli accordi sugli armamenti erano di importo considerevole: 23 miliardi di dollari in armi per gli Emirati Arabi Uniti e 1 miliardo di dollari in droni e munizioni per il Marocco. Per il Marocco, il premio principale è stato che gli Stati Uniti, rompendo decenni di precedenti posizioni, hanno deciso di sostenere la pretesa marocchina sul vasto territorio del Sahara Occidentale. Gli Stati Uniti sono ora l’unico paese occidentale a riconoscere la pretesa di sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale.

Quando il presidente Joe Biden è entrato in carica nel gennaio 2021, ci si aspettava che potesse rivedere alcune parti degli Accordi di Abramo. Invece, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiarito durante il suo incontro con Bourita nel novembre 2021 che il governo degli Stati Uniti avrebbe continuato a mantenere la posizione assunta dalla precedente amministrazione Trump, secondo cui il Marocco ha la sovranità sul Sahara Occidentale. Gli Stati Uniti, nel frattempo, hanno continuato la vendita di armi al Marocco, ma hanno sospeso la vendita di armi agli Emirati Arabi Uniti.

Fosfati

Alla fine di novembre 2021, il governo del Marocco ha annunciato di aver guadagnato 6,45 miliardi di dollari dall’esportazione di fosfato dal regno e dal territorio occupato del Sahara Occidentale. Se si sommano le riserve di fosfato in tutta questa regione, esse ammontano al 72% delle riserve di fosfato nel mondo intero (la seconda più alta percentuale di queste riserve si trova in Cina, che ne ha circa il 6%). Il fosfato, insieme all’azoto, serve a produrre fertilizzanti sintetici, un elemento chiave nella moderna produzione alimentare. Mentre l’azoto è recuperabile dall’aria, i fosfati, presenti nel suolo, sono una riserva limitata. Questo dà al Marocco una forte influenza sulla produzione alimentare mondiale. Non c’è dubbio che l’occupazione del Sahara Occidentale non è solo un motivo di orgoglio nazionale, ma è in gran parte dovuta alla presenza di un vasto numero di risorse, in particolare fosfati, che si possono trovare nel territorio.

Nel 1975, una delegazione delle Nazioni Unite che visitò il Sahara Occidentale notò che “il territorio diventerà uno dei maggiori esportatori di fosfato al mondo”. Anche se le riserve di fosfato del Sahara Occidentale sono inferiori a quelle del Marocco, l’azienda statale marocchina OCP SA ha estratto il fosfato nel Sahara Occidentale e ha prodotto fertilizzanti fosfatici con grande profitto. La miniera più spettacolare del Sahara Occidentale si trova a Bou Craa, da cui proviene il 10 per cento dei profitti di OCP SA. Bou Craa, noto come “il sistema di nastri trasportatori più lungo del mondo”, spedisce la roccia fosfatica per oltre 60 miglia fino al porto di El Aaiún. Nel 2002, l’allora Sottosegretario Generale per gli Affari Legali delle Nazioni Unite, Hans Corell, notava in una lettera al presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che “se ulteriori attività di esplorazione e sfruttamento dovessero procedere senza tener conto degli interessi e dei desideri del popolo del Sahara Occidentale, questo violerebbe i principi del diritto internazionale che riguardano le risorse minerarie nei Territori Non Autonomi”. Una campagna internazionale per impedire l’estrazione del “conflittuale fosfato dal Sahara Occidentale da parte del Marocco ha portato molte aziende in tutto il mondo a smettere di acquistare fosfato da OCP SA. Nutrien, il più grande produttore di fertilizzanti negli Stati Uniti che utilizzava fosfati marocchini, ha deciso di interrompere le importazioni dal Marocco nel 2018. Nello stesso anno, il tribunale sudafricano ha contestato il diritto delle navi che trasportavano fosfati dalla regione di attraccare nei suoi porti, stabilendo che “i marocchini che hanno spedito il prodotto non avevano alcun diritto legale su di esso”.

Solo tre note società continuano ad acquistare il discusso fosfato estratto nel Sahara Occidentale: due dalla Nuova Zelanda (Ballance Agri-Nutrients Limited e Ravensdown) e una dall’India (Paradeep Phosphates Limited).

Diritti umani

Dopo il cessate il fuoco del 1991, l’ONU ha istituito una Missione per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO). Questa è l’unica forza di pace delle Nazioni Unite che non ha il mandato di riferire sui diritti umani. L’ONU ha fatto questa concessione per ammansire il Regno del Marocco. Il governo marocchino ha cercato più volte di intervenire quando la missione ONU nel Sahara Occidentale tentava di fare il minimo rumore sulle violazioni dei diritti umani nella regione. Nel marzo 2016, il regno ha espulso il personale della MINURSO perché l’allora segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva definito la presenza marocchina nel Sahara Occidentale una “occupazione”.

La pressione degli Stati Uniti garantirà che l’unico risultato realistico dei negoziati sia la continuazione del controllo marocchino sul Sahara Occidentale. Tutte le parti coinvolte nel conflitto si stanno preparando per la battaglia. Lungi dal portare la pace, gli Accordi di Abramo accelereranno il ritorno alla guerra in questa parte dell’Africa.

https://mondoweiss.net/2022/01/the-abraham-accords-are-accelerating-a-return-to-war-in-western-sahara/

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

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