Le ragazze si sentono più consapevoli ed emancipate nei parchi per skate a Gaza

di Taghreed Ali,

Al-Monitor, 22 novembre 2021. 

Le ragazze gazawe sono incoraggiate a praticare pattinaggio e skateboard nei parchi per skate della Striscia di Gaza malgrado la mancanza di attrezzature e la disapprovazione sociale.

Giovani palestinesi con i loro skate vicino al porto di Gaza City, Striscia di Gaza, 20 marzo 2019.

Mahmud Hams/AFP via Getty Images

Vicino al porto di Gaza City, le ragazze praticano pattinaggio e skateboard in un parco per skate decorato con graffiti nella speranza di un promettente futuro nello sport e per sfidare l’opinione comune che questo sport sia solo per ragazzi.

Rajab al-Rifi, il venticinquenne allenatore della squadra di skate di Gaza, ha detto ad Al-Monitor che lo skate non è uno sport molto conosciuto nella Striscia di Gaza. “All’inizio era popolare solo tra i ragazzi più grandi poiché richiede concentrazione e molta pratica”, ha detto, aggiungendo: “L’idea di mettere su una squadra di ragazze è del 2019. La squadra è composta da 12 ragazze, dai 3 ai 12 anni. [L’idea] è stata un salto di qualità che ha impedito a questo sport di essere limitato ai soli ragazzi di Gaza”.

Rifi ha detto che le ragazze si allenano ogni venerdì per una o due ore al mattino, quando ci sono poche persone in giro, per “preservare la loro privacy”. Imparano caratteristiche e regole del pattinaggio e dello skateboard, che le aiutano a prevenire gli infortuni e allo stesso tempo aumentano la fiducia in sé stesse.

Rifi osserva, “I costumi sociali e le tradizioni impediscono a molte ragazze di praticare questo sport, soprattutto quando le loro famiglie non le incoraggiano. Molte ragazze hanno difficoltà a procurarsi dei pattini, che non sono disponibili nella Striscia di Gaza, con l’eccezione dei negozi che vendono roba usata o importata da Israele”.

Aggiunge, “Il pattinaggio rafforza i muscoli, stimola la circolazione sanguigna e migliora l’umore e il morale delle pattinatrici. Le aiuta inoltre a perdere peso”.

Rifi dice che non c’è stato alcun interesse o sostegno da parte del governo per questo sport. Secondo lui, gli/le skater si sono allenati per anni nelle vie o strade principali, “cosa che metteva in pericolo le loro vite”. Finalmente un gruppo di skater –con l’aiuto del Centro italiano di scambio culturale-VIK– fu in grado di aprire due parchi per skate: uno nell’area nord di Gaza e un altro vicino al porto. 

“Spero che [sia realizzato] un parco per skate al chiuso per le ragazze, le aiuterebbe a esercitarsi liberamente e con discrezione e incoraggerebbe molte altre ragazze a unirsi. Aiuterebbe a far sì che questo sport per ragazze sopravviva a Gaza, specialmente perché adesso persone di età differenti e di entrambi i sessi vengono allo stesso parco per skate”.

Una delegazione italiana composta da 40 membri del Centro Italiano di Scambio Culturale-VIK che si occupa di vari sport, tra i quali lo skateboard, lo sci, le arti circensi e marziali, ha visitato la Striscia di Gaza il 6 gennaio del 2020, principalmente per rallegrare i bambini palestinesi e dimostrare solidarietà con i cittadini assediati.

Marah Hassouneh­­, 20 anni, ha detto ad Al-Monitor che ha iniziato ad allenarsi nel 2019, in strada e nei parchi, così come in un parco vicino al porto di Gaza, malgrado le tradizioni sociali conservatrici che non consentono alle ragazze di praticare uno sport che è considerato per ragazzi.

Hassouneh, che indossa l’hijab e vive nel campo profughi al-Shati, ha detto che all’inizio la sua famiglia aveva rifiutato l’idea, perché poteva ferirsi, farsi male o rompersi un arto, prima che i suoi genitori accettassero che lei potesse unirsi alla squadra di skate di Gaza per ottenere la formazione e le competenze necessarie.

Mentre si allena, nota spesso la sorpresa della gente e sente le critiche per essere una ragazza velata che pratica questo sport pericoloso.

Hassouneh spera che questo sport ottenga una maggiore attenzione e che cambi il modo in cui la società percepisce chi lo pratica. Inoltre, ha detto che c’è la necessità di aprire nuovi parchi per skate a Gaza al fine di sviluppare ulteriormente questo sport e consentire agli atleti di prendere parte alle competizioni arabe e internazionali. 

Kinda Farwana, 9 anni, ha detto ad Al-Monitor che lo pratica dal 2019 e guarda su YouTube i video di pattinaggio e skateboard per imparare nuovi movimenti. Ha detto che un allenamento regolare è necessario per diventare professioniste, oltre a luoghi designati per esercitarsi con l’attrezzatura giusta.

https://www.al-monitor.com/originals/2021/11/girls-feel-empowered-skate-parks-gaza

Traduzione di Elisabetta Valento – AssoPacePalestina

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