La Macchina Sognante, 28 maggio 2021.
Respiro
questa città
e fingo
che non mi faccia male.
Gerusalemme è casa
anche se la città mi abbatte
ogni santo giorno anche se mi rattrista
ogni santo giorno
anche se questa città
abbastanza spesso mi fa desiderare la morte.
Gerusalemme
mi abbatte
— cicatrici e lividi
lacrime e sorrisi tristi.
Gerusalemme
mi solleva solo per buttarmi giù di nuovo.
Gerusalemme
è ogni bugia trattata
come verità e ogni verità trattata come bugia.
Gerusalemme
è una divina scena del crimine
reato commesso da mani sante.
Gerusalemme
è la decapitazione dell’idra
il linciaggio di chi dice il giusto
Gerusalemme
non è altro che le loro
lingue sui suoi suoli
se solo Gerusalemme
parlasse sarei grato
Se solo Gerusalemme dicesse qualcosa
vivrei per sentirla ancora una volta
Se solo Gerusalemme
parlasse i lividi invisibili
finalmente svanirebbero
Se solo Gerusalemme parlasse
se solo la terra parlasse
se solo le rughe sulla fronte di mia nonna parlassero
Se solo le mura di questa città parlassero
Se solo le menzogne che hanno fatto parlassero direbbero la verità
Gerusalemme
è una donna che dà alla luce una
nuova vita che forse noi mai e poi mai vedremo
Gerusalemme
è la rinascita di questa stessa vita che viviamo
Gerusalemme
è ciò che ne facciamo
lascia quindi che rinasca nella verità e oltre.
Gerusalemme
è di nuovo casa
le finestre frantumate sono spalancate
tuttavia per noi non c’è aria da respirare.
Gerusalemme
ancora una volta è casa
una casa dove porti sempre con te la chiave
ma comunque una porta non c’è.
Gerusalemme
ancora una volta è casa
una casa dove le pareti hanno orecchie
e le orecchie hanno lingue
e le lingue dicono bugie
e le bugie continuano a vivere.
Gerusalemme
ancora una volta è casa
una casa dove la vita era morta dandone alla luce una nuova.
Gerusalemme
è una cartomante
che ci dice che vivremo una vita felice
mica sa che il destino ha scelto di farci vivere come cuscini per rifugiati
e l’attesa non conosce sonno
Gerusalemme
sono le speranze abortite
i timori realizzati
Gerusalemme sono sirene come ninnananna
Lacrimogeni come profumo intenso
Gerusalemme sono le verità non dette
O sempre dette ma mai ascoltate
Gerusalemme
è una donna che tiene un sasso in mano e lo lancia
verso il cielo che hanno riempito di F16.
Gerusalemme
è una bambina
che urla “che si fotta la guerra. Io vado a scuola”.
Traduzione di Pina Piccolo. Dalla versione inglese nel sito Earshot https://www.abc.net.au/radionational/programs/earshot/oh-jerusalem/6633926 postata il 20 luglio 2015. Per ascoltare una versione di questa poesia recitata dal poeta https://www.youtube.com/watch?v=9QEhkaPgH2c
Per saperne di più sul poeta il link al suo blog in Medium https://medium.com/@mohammedelkurd/a-poem-for-suheir-hammad-by-mohammed-el-kurd-ed4303f6b5e1, e per saperne di più sulla sua poetica https://www.youtube.com/watch?v=ucOIu_T_HRw
Mohammed El-Kurd: giovane poeta di spoken word ed attivista, frequente ospite nei più importanti media per commentare sulla situazione palestinese, ha iniziato la sua attività a Gerusalemme e a livello internazionale nella prima adolescenza.È stato arrestato ancora una volta nelle ultime settimane durante le proteste per le espulsioni di famiglie palestinesi dal quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme. La sua raccolta d’esordio RIFQA uscirà a ottobre 2021 per i tipi di Haymarket Books.
Pina Piccolo, la macchinista-madre della Macchina Sognante, è una scrittrice e promotrice culturale calabro-californiana. Si imbarca in questa nuova avventura legata alla letteratura, spinta dall’urgenza dei tempi, dalla necessità di affrontare la complessità del mondo, cose in cui la letteratura può dare una mano. Per farsi un’idea dei suoi interessi e della sua scrittura vedere il suo blog personale http://www.pinapiccolosblog.com
http://www.lamacchinasognante.com/oh-gerusalemme-poesia-di-mohammed-el-kurd/