Oh, Gerusalemme – Poesia di Mohammed El-Kurd

La Macchina Sognante, 28 maggio 2021. 

Respiro

questa città

e fingo

che non mi faccia male.

Gerusalemme è casa

anche se la città mi abbatte

ogni santo giorno anche se mi rattrista

ogni santo giorno

anche se questa città

abbastanza spesso mi fa desiderare la morte.

Gerusalemme

mi abbatte

— cicatrici e lividi

lacrime e sorrisi tristi.

Gerusalemme

mi solleva solo per buttarmi giù di nuovo.

Gerusalemme

è ogni bugia trattata

come verità e ogni verità trattata come bugia.

Gerusalemme

è una divina scena del crimine

reato commesso da mani sante.

Gerusalemme

è la decapitazione dell’idra

il linciaggio di chi dice il giusto

Gerusalemme

non è altro che le loro

lingue sui suoi suoli

se solo Gerusalemme

parlasse sarei grato

Se solo Gerusalemme dicesse qualcosa

vivrei per sentirla ancora una volta

Se solo Gerusalemme

parlasse i lividi invisibili

finalmente svanirebbero

Se solo Gerusalemme parlasse

se solo la terra parlasse

se solo le rughe sulla fronte di mia nonna parlassero

Se solo le mura di questa città parlassero

Se solo le menzogne che hanno fatto parlassero direbbero la verità

Gerusalemme

è una donna che dà alla luce una

nuova vita che forse noi mai e poi mai vedremo

Gerusalemme

è la rinascita di questa stessa vita che viviamo

Gerusalemme

è ciò che ne facciamo

lascia quindi che rinasca nella verità e oltre.

Gerusalemme

è di nuovo casa

le finestre frantumate sono spalancate

tuttavia per noi non c’è aria da respirare.

Gerusalemme

ancora una volta è casa

una casa dove porti sempre con te la chiave

ma comunque una porta non c’è.

Gerusalemme

ancora una volta è casa

una casa dove le pareti hanno orecchie

e le orecchie hanno lingue

e le lingue dicono bugie

e le bugie continuano a vivere.

Gerusalemme

ancora una volta è casa

una casa dove la vita era morta dandone alla luce una nuova.

Gerusalemme

è una cartomante

che ci dice che vivremo una vita felice

mica sa che il destino ha scelto di farci vivere come cuscini per rifugiati

e l’attesa non conosce sonno

Gerusalemme

sono le speranze abortite

i timori realizzati

Gerusalemme sono sirene come ninnananna

Lacrimogeni come profumo intenso

Gerusalemme sono le verità non dette

O sempre dette ma mai ascoltate

Gerusalemme

è una donna che tiene un sasso in mano e lo lancia

verso il cielo che hanno riempito di F16.

Gerusalemme

è una bambina

che urla “che si fotta la guerra. Io vado a scuola”.

Traduzione di Pina Piccolo. Dalla versione inglese nel sito Earshot https://www.abc.net.au/radionational/programs/earshot/oh-jerusalem/6633926  postata il 20 luglio 2015. Per ascoltare una versione di questa poesia recitata dal poeta  https://www.youtube.com/watch?v=9QEhkaPgH2c

Per saperne di più sul poeta il link al suo blog in Medium https://medium.com/@mohammedelkurd/a-poem-for-suheir-hammad-by-mohammed-el-kurd-ed4303f6b5e1, e per saperne di più sulla sua poetica https://www.youtube.com/watch?v=ucOIu_T_HRw

Mohammed El-Kurd: giovane poeta di spoken word ed attivista, frequente ospite nei più importanti media per commentare sulla situazione palestinese, ha iniziato la sua attività a Gerusalemme e a livello internazionale nella prima adolescenza.È stato arrestato ancora una volta nelle ultime settimane durante le proteste per le espulsioni di famiglie palestinesi dal quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme. La sua raccolta d’esordio RIFQA uscirà a ottobre 2021 per i tipi di Haymarket Books.

Pina Piccolo, la macchinista-madre della Macchina Sognante, è una scrittrice e promotrice culturale calabro-californiana. Si imbarca in questa nuova avventura legata alla letteratura, spinta dall’urgenza dei tempi, dalla necessità di affrontare la complessità del mondo, cose in cui la letteratura può dare una mano. Per farsi un’idea dei suoi interessi e della sua scrittura vedere il suo blog personale http://www.pinapiccolosblog.com

http://www.lamacchinasognante.com/oh-gerusalemme-poesia-di-mohammed-el-kurd/

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