Lettera di 54 ex primi ministri, ministri degli esteri e alti funzionari internazionali.
The Guardian, 31 maggio 2021.
I tentativi di screditare la Corte Penale Internazionale e di ostacolarne il lavoro non possono essere tollerati se vogliamo seriamente sostenere la giustizia a livello globale, scrivono più di 50 ex primi ministri, ministri degli esteri e alti funzionari internazionali
Accogliamo con favore il sostegno che i leader europei hanno espresso per la Corte Penale Internazionale (CPI) e il suo mandato unico di far avanzare la giustizia in seguito a crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. Il sostegno costante alla CPI e la promozione della sua portata universale evidenziano il serio impegno dell’Europa a scoraggiare tali violazioni e a promuovere un ordine, una pace e una sicurezza internazionali basati sulle leggi.
È chiaro che l’Europa ha beneficiato a lungo del multilateralismo radicato nel diritto internazionale e nelle istituzioni che lo sostengono. Ora, in un momento di crescenti sfide all’ordine multilaterale e a una magistratura indipendente in molte parti del mondo e all’interno della stessa Europa, preservare la legittimità e il mandato della CPI diventa un imperativo.
Ci rammarichiamo di vedere un aumento degli attacchi alla CPI, al suo personale e ai gruppi della società civile che con essa cooperano. Abbiamo assistito con grave preoccupazione all’ordine esecutivo emesso negli Stati Uniti dall’ex presidente Donald Trump e alle sanzioni destinate al personale del tribunale e ai loro familiari. Profondamente preoccupante è ora l’ingiustificata critica pubblica al tribunale riguardo alle sue indagini su presunti crimini commessi nel territorio palestinese occupato, comprese accuse infondate di antisemitismo.
È ben stabilito e riconosciuto che chieder conto delle proprie azioni a tutte le parti in conflitto per gravi violazioni dei diritti è una cosa essenziale per raggiungere una pace sostenibile e duratura. È il caso di Israele-Palestina, così come di Sudan, Libia, Afghanistan, Mali, Bangladesh/Myanmar, Colombia e Ucraina. Laddove non vi è attribuzione di responsabilità per gravi violazioni dei diritti umani, sono le vittime che cercano giustizia e le persone che desiderano una pace duratura a pagarne il prezzo.
I tentativi di screditare la Corte e di ostacolare il suo lavoro non possono essere tollerati se siamo seri nel promuovere e sostenere la giustizia a livello globale. Comprendiamo il timore che si possano verificare denunce e indagini motivate politicamente. Eppure crediamo fermamente che lo Statuto di Roma garantisca i più alti criteri di giustizia e fornisca una strada essenziale per eliminare l’impunità per i crimini più gravi del mondo. Il mancato intervento avrebbe gravi conseguenze.
In questo contesto, sottolineiamo l’importanza che tutti i governi europei sostengano fermamente l’indipendenza della CPI e proteggano l’istituzione e il suo personale da qualsiasi pressione o minaccia esterna. Ciò include l’astenersi da critiche pubbliche alle decisioni della CPI, che potrebbero contribuire a minare l’indipendenza del tribunale e la fiducia del pubblico nella sua autorità.
Accogliamo con favore la decisione dell’amministrazione Biden di revocare l’ordine esecutivo e revocare altresì le sanzioni contro la CPI. Ciò creerà le basi per poter lavorare sul rafforzamento delle istituzioni e delle norme della giustizia internazionale insieme al nostro principale alleato transatlantico.
L’ICC è una parte vitale dell’ordine internazionale basato sulle leggi. Oggi più che mai, l’Europa deve dare l’esempio nella protezione dell’indipendenza della Corte.
Douglas Alexander Ex ministro dello sviluppo internazionale, Regno Unito
Jean-Marc Ayrault Ex ministro degli esteri e primo ministro, Francia
Hans Blix Ex ministro degli esteri ed ex direttore generale dell’AIEA, Svezia
Emma Bonino Ex ministro degli Esteri ed ex ministro degli Affari europei ed ex commissario europeo
Ben Bradshaw Ex ministro di stato per il Medio Oriente, Regno Unito
Gro Harlem Brundtland Ex primo ministro, Norvegia
John Bruton Ex primo ministro, Irlanda
Micheline Calmy-Rey Ex ministro degli esteri e presidente della Svizzera
Ingvar Carlsson Ex primo ministro, Svezia
Gunilla Carlsson Ex ministro per la cooperazione internazionale allo sviluppo, Svezia
Menzies Campbell Ex leader del partito liberaldemocratico, UK
Willy Claes Ex ministro degli esteri e segretario generale della Nato, Belgio
Joe Costello Ex ministro di stato presso il dipartimento degli affari esteri e del commercio, Irlanda
Massimo d’Alema Ex ministro degli Esteri e presidente del Consiglio, Italia
Teresa Patrício de Gouveia Ex ministro degli Esteri, Portogallo
Karel de Gucht Ex ministro degli Esteri e commissario europeo, Belgio
Ruth Dreifuss Ex presidente, Svizzera
Alan Duncan Ex ministro di Stato per l’Europa e le Americhe e ministro di Stato per lo sviluppo internazionale, Regno Unito
Espen Barth Eide Ex ministro degli esteri, Norvegia
Jan Eliasson Ex ministro degli esteri e presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Svezia
Uffe Ellemann-Jensen Ex ministro degli esteri e presidente dei Liberali europei, Danimarca
Benita Ferrero-Waldner Ex ministro degli esteri e commissario europeo per le relazioni esterne, Austria
Charles Flanagan Ex ministro degli affari esteri, Irlanda
Sigmar Gabriel Ex ministro degli esteri e vicecancelliere, Germania
Bjørn Tore Godal Ex ministro degli Esteri, Norvegia
Bertel Haarder Presidente del Consiglio nordico, ex ministro degli Affari europei e ministro degli interni, Danimarca
Peter Hain Ex ministro per il Medio Oriente, Regno Unito
Lena Hjelm-Wallén Ex ministro degli esteri e vice primo ministro, Svezia
Lionel Jospin Ex primo ministro, Francia
Tom Kitt Ex ministro di Stato per lo sviluppo estero e i diritti umani, Irlanda
Neil Kinnock Ex commissario europeo, ex leader del partito laburista, UK
Bert Koenders Ex ministro degli Esteri, Paesi Bassi
Yves Leterme Ex ministro degli esteri e primo ministro, Belgio
Martin Liedegaard Ex ministro degli Esteri, Danimarca
Mogens Lykketoft Ex ministro degli esteri e presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Danimarca
Michael McDowell Ex ministro della giustizia ed ex procuratore generale, Irlanda
Per Stig Møller Ex ministro degli Esteri, Danimarca
Holger K Nielsen Ex ministro degli Esteri, Danimarca
Lindsay Northover Ex sottosegretario di Stato parlamentare per lo sviluppo internazionale, UK
Andrzej Olechowski Ex ministro degli Esteri, Polonia
Marc Otte Ex rappresentante speciale dell’UE per il processo di pace in Medio Oriente, Belgio
Ana Palacio Ex ministro degli Esteri, Spagna
Chris Patten Ex vicepresidente della Commissione europea e commissario europeo per le relazioni esterne, Regno Unito
Jacques Poos Ex ministro degli Esteri, Lussemburgo
Mary Robinson Ex presidente e alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Irlanda
Soraya Rodriguez Ex segretario di Stato per la cooperazione internazionale, Spagna
Robert Serry Ex coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Paesi Bassi
Javier Solana Ex ministro degli esteri, segretario generale della Nato e alto rappresentante dell’UE per la politica estera e di sicurezza comune, Spagna
Erkki Tuomioja Ex ministro degli Esteri, Finlandia
Ivo Vajgl Ex ministro degli Esteri, Slovenia
Jozias van Aartsen Ex ministro degli Esteri, Paesi Bassi
Hubert Védrine Ex ministro degli Esteri, Francia
Joris Voorhoeve Ex leader del partito liberale VVD ed ex ministro della difesa, Paesi Bassi
Margot Wallström Ex vice primo ministro e ministro degli esteri, Svezia
Sayeeda Warsi Ex ministro del governo e ministro degli Esteri per le Nazioni Unite, i diritti umani e la Corte penale internazionale, UK
https://www.theguardian.com/law/2021/may/31/attacks-on-the-icc-must-be-condemned
Traduzione di Donato Cioli – AssopacePalestina
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