di Bar Peleg,
Haaretz, 24 marzo 2021.
L’operaio di 20 anni era della zona di Ramallah e ha cercato di fuggire dal cantiere dopo aver visto due poliziotti di frontiera, ma è caduto in un pozzo profondo decine di metri.
Un lavoratore palestinese senza permesso di lavoro in Israele è morto dopo essere caduto in una cavità profonda diverse decine di metri a Tel Aviv, mentre cercava di fuggire dagli agenti della polizia di frontiera che lo stavano inseguendo.
L’inchiesta preliminare ha rivelato che il lavoratore, un 20enne di Shibtin vicino a Ramallah, ha cercato di scappare quando si è reso conto che gli agenti stavano cercando lavoratori senza permesso.
Secondo una fonte della polizia, l’uomo si è impaurito ed è fuggito dal cantiere di via Herzl nel sud di Tel Aviv, ma mentre cercava di scappare ha tentato di saltare su un pozzo aperto ed è caduto. Non ci sono stati contatti tra la polizia e l’uomo, ha detto la fonte.
I lavoratori sul posto hanno detto ad Haaretz che il lavoratore non era pratico del cantiere e ha cercato di aggirare un’area recintata, ma è caduto. Gli agenti di polizia hanno cercato di salvarlo dal buco, ma è stato dichiarato morto sul posto. Il ministero del Lavoro ha ordinato la chiusura del sito.
L’organizzazione di assistenza sociale per i lavoratori Kav LaOved ha affermato che deplorava la morte “non necessaria e brutale” del lavoratore, aggiungendo che “i cantieri sono soggetti a rischi e incidenti”.
“I poliziotti non sono autorizzati a inseguire il dipendente in queste circostanze, soprattutto perché il lavoratore non rappresentava una minaccia. Sarebbe meglio che lo stato di Israele investisse nel far rispettare e difendere i diritti dei lavoratori edili, al fine di evitare inutili e pericolose caccie a persone vulnerabili che cercano di lavorare”.
Traduzione di Donato Cioli – AssoPacePalestina
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