di: Patrick Wintour,
The Guardian, 12 Febbraio 2021.
Khan, 50 anni, è stato eletto al secondo turno dai 131 stati membri e sostituisce Fatou Bensouda che era stata raggiunta da sanzioni USA
Un QC [Queen’s Counselor, Consigliere della Regina] britannico è stato eletto nuovo procuratore capo della Corte Penale Internazionale (CPI) in una elezione tenuta all’ONU in New York tra i 131 stati membri. Karim Khan sostituisce Fatou Bensouda del Gambia e, proprio all’inizio del suo incarico della durata di nove anni, deve affrontare il formidabile compito di assicurare più condanne e una più ampia accettazione della giurisdizione della corte nel mondo.
Il voto a scrutinio segreto per la carica è stato il primo nella storia della corte ed è avvenuto con qualche controversia e qualche manovra di alta politica tra gli stati membri.
Khan, 50 anni, si è imposto su candidati dell’Irlanda, della Spagna e dell’Italia e ha conseguito la vittoria al secondo turno di votazioni con l’appoggio di 72 nazioni, 10 in più delle 62 richieste.
Khan, che fu ammesso all’albo degli avvocati inglesi nel 1992, ha promesso di riformare l’ufficio del procuratore per renderlo più efficiente. Lo si ritiene un tenace e assai astuto avvocato e nel 2018 il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, l’ha designato a guidare la squadra di investigazione per i crimini internazionali commessi dall’Isis.
Il primo compito del procuratore, il terzo nella breve storia della CPI, sarà quello di assicurare più condanne e in questo modo aumentare la legittimazione della Corte tra i molti stati membri che rifiutano la sua giurisdizione, tra i quali gli USA, la Russia e la Cina. La corte ha anche dovuto affrontare lo scetticismo degli stati africani, dato che i leader di quel continente sono diventati gli unici oggetti di interesse da parte della corte dell’Aia.
All’inizio Karim non era nella lista dei candidati per questa carica e vi fu incluso per l’insistenza del governo del Kenia. Karim era stato l’avvocato difensore del vice presidente keniano, William Ruto, accusato di aver commesso crimini contro l’umanità nelle violenze avvenute dopo le elezioni del 2007 che portarono all’uccisione di 1200 persone.
Le accuse furono fatte cadere nel 2016 dalla CPI, dopo ciò che fu descritto come “un preoccupante episodio di manipolazione dei testimoni e un’intollerabile ingerenza politica”. Un testimone chiave fu ucciso nel 2014. Khan ha recentemente scritto una lettera aperta spiegando che fece tutto il possibile per prevenire intimidazioni assicurandosi che il testimone fosse messo sotto protezione e aprendo in seguito un’indagine.
All’inizio di questa settimana sembrava che Khan sarebbe stato scelto all’unanimità, la procedura di nomina preferita alla CPI, ma obiezioni dell’ultimo minuto sono arrivate dalla Spagna e da Mauritius.
Le obiezioni mosse da Mauritius non riguardavano tanto la persona di Karim, ma la sua nomina da parte del governo britannico. Il governo di Mauritius si era risentito del fatto che ministri britannici avessero per due volte negato di doversi attenere alle regole delle corti internazionali dell’ONU nella disputa sulla sovranità delle isole Chagos nell’Oceano Indiano.
Karim dovrà decidere sui prossimi passi da fare sui crimini di guerra in Afghanistan e sulla controversa indagine sul conflitto israelo-palestinese del 2014 a Gaza. Questa settimana, il parlamento europeo ha chiesto un divieto mondiale di vendita d’armi all’Arabia Saudita e un’indagine della CPI sui crimini di guerra nel conflitto civile in Yemen.
Lo scorso anno l’amministrazione dell’allora presidente statunitense Donald Trump fece sanzionare Bensouda e un altro membro della CPI. Le sanzioni includevano il divieto di viaggiare e il blocco dei beni a causa dell’indagine che include anche presunti crimini di guerra USA in Afghanistan.
Israele, che non è un membro della CPI, si è fortemente opposto all’indagine su presunti crimini di guerra da parte dell’esercito israeliano e dei gruppi armati palestinesi.
I giudici della CPI, però, la settimana scorsa hanno stabilito che la corte ha potere giurisdizionale sulla Palestina, spianando la strada a una completa indagine, dopo un’inchiesta preliminare di cinque anni aperta da Bensouda.
Bensouda ha recentemente ottenuto gravi condanne contro l’ex soldato-bambino ugandese Dominic Ongwen divenuto comandante del Lord’s Resistance Army [Esercito di Resistenza del Signore] e contro il signore della guerra congolese Bosco “Terminator” Ntaganda.
https://www.theguardian.com/law/2021/feb/12/karim-khan-international-criminal-court-prosecutor
Traduzione di Carla Monti – AssopacePalestina