Chi crede che l’annessione della Cisgiordania passerà senza conseguenze, è meglio che ci ripensi

[Le amare riflessioni di una Israeliana]

di Zehava Galon

Haaretz, 23 aprile 2020

Agricoltori palestinesi mostrano i documenti ai soldati israeliani per andare a lavorare nei loro campi dall’altra parte della barriera di separazione, Bil’in, Cisgiordania. Moti Milrod

“Avevamo paura del servizio di sicurezza Shin Bet”, ha detto una volta il parlamentare Ahmad Tibi, “fino a quando non abbiamo incontrato i suoi ex capi come membri del Parlamento.” Sarebbe interessante sapere quanta paura incutono ora i nostri ex capi di stato maggiore, due dei quali [Gantz e Ashkenazi] hanno dimostrato questa settimana come abbandonare i loro soldati e arrendersi senza combattere.

Hanno accettato di castrare la Knesset, aggirare l’Alta Corte di Giustizia, consentire a un uomo accusato di corruzione di nominare giudici e di annettere territori. Sono gli imbianchini ufficiali di questa estate, che usano i voti degli elettori di sinistra per addolcire le cose.

Il consenso di Kahol Lavan [il partito Blu e Bianco] ad andare a nuove elezioni se l’Alta Corte squalifica Benjamin Netanyahu dal formare un governo è un accordo che serve a distruggere il potere della Corte Suprema. Questo è il suo significato. Serve intanto agli interessi personali di Netanyahu e impedirà in anticipo qualsiasi controllo giuridico sugli atti di annessione. Netanyahu è al potere da un decennio e non ha mai provato ad annettere i territori. Ma due cose sono cambiate di recente: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che gli ha dato legittimità dall’esterno, e Kahol Lavan che ha accettato di dare una mano di bianco all’annessione a livello nazionale. Bel lavoro.

L’Unione Europea ha messo in guardia dalle terribili conseguenze dell’annessione. Ma non è il caso di eccitarsi. Non ci saranno conseguenze. Cosa farà l’UE, sorbirà arrabbiata una tazza di tè? La storia dell’occupazione ha conosciuto ripetutamente flebili condanne europee e imbarazzanti tiratine d’orecchie. Netanyahu sta scommettendo, e con buone ragioni, che questo è ciò che succederà anche questa volta.

Per cercar di capire come andranno le cose in questo paese, vale la pena vedere come stanno adesso. Non per niente 56 ex ministri e parlamentari e dozzine di alti funzionari della sicurezza hanno annunciato la loro opposizione all’annessione. Il regime israeliano nei territori è discriminatorio. I Palestinesi non possono votare per coloro che raccontano loro bugie nelle campagne elettorali. È permesso invece torturarli, imprigionare i loro figli, arrestarli senza processo ed estendere la loro detenzione per anni. È consentito rubare la loro terra e razziare le loro case nel cuore della notte, senza un mandato o addirittura senza un sospetto, come attività di routine sul campo. Molte di queste cose succedono anche nell’area A, che è sotto il controllo di sicurezza dell’Autorità Palestinese.

Ci hanno detto che non c’è scelta, che l’occupazione è una soluzione temporanea fino a quando i Palestinesi non diventeranno un partner affidabile (e sicuramente la vita sotto la tirannia promuoverà questa evoluzione). Ma questa storia è una bugia. Nessuno costruisce insediamenti su aree che prevede di abbandonare. Israele ha investito denaro e sangue negli insediamenti e nella loro difesa perché vuole impadronirsi del territorio. L’occupazione non è una soluzione temporanea. È una dittatura che abbiamo creato per rubare la terra palestinese.

Dopo 53 anni, anche Netanyahu ha deciso di smettere di mentire, forse per la prima volta in vita sua. Perché questa è la dichiarazione che sta alla base dell’annessione: l’intero complesso regime militare, il sistema di permessi che controllano la vita dei Palestinesi, nascondere o girar la testa per non vedere il sangue che è stato versato – abbiamo fatto tutto questo per impadronirci della terra. Stavamo solo aspettando il momento giusto.

Questo è anche il futuro che stiamo pianificando per i Palestinesi: vivere in piccoli bantustan, senza diritti, con la segregazione incorporata nella legge israeliana. Eterna vergogna. L’apartheid nascosto e imbarazzato è una cosa del passato. Siamo nell’era dell’apartheid ufficiale e arrogante.

Questo è l’aspetto degli ultimi spasmi della democrazia israeliana: un leader corrotto che ha trascinato Israele in tre campagne elettorali, e le ha perse, annuncia che Israele si sta trasformando in uno stato di apartheid, con il sostegno di un quartetto di truffatori che hanno rubato i voti dei loro sostenitori. Sorridi, questo è un momento storico e appartiene a tutti noi. E se qualcuno pensa che passerà senza conseguenze, è meglio che ci ripensi.

Zehava Galon, già presidente del partito Meretz.

https://www.haaretz.com/opinion/.premium-whoever-thinks-west-bank-annexation-will-pass-quietly-better-think-again-1.8791740?utm_source=smartfocus&utm_medium=email&utm_campaign=daily-brief&utm_content=https://www.haaretz.com/opinion/.premium-whoever-thinks-west-bank-annexation-will-pass-quietly-better-think-again-1.8791740

Traduzione di Donato Cioli – Assopace Palestina

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