Il primo ministro è stato accusato di demonizzare gli Arabi israeliani in vista delle elezioni di aprile.
Agenzia France-Presse a Gerusalemme
The Guardian, 10 marzo 2019
In una riunione di governo, Benjamin Netanyahu ha detto che Israele è lo “stato nazione solo degli Ebrei.” Gali Tibbon/AP
Benjamin Netanyahu ha detto che Israele “non è uno stato di tutti i suoi cittadini,” escludendo evidentemente la popolazione araba dal paese.
In commenti fatti su Instagram, il primo ministro ha aggiunto che tutti i cittadini, compresi gli Arabi, hanno uguali diritti, ma che lui si riferiva a una legge estremamente controversa approvata l’anno scorso in cui si dichiara che Israele è lo stato nazione del popolo ebreo.
“Israele non è uno stato di tutti i suoi cittadini,” ha scritto in risposta alle critiche fatte da un’attrice israeliana, Rotem Sela. “Secondo la legge fondamentale sulla nazionalità che abbiamo approvato, Israele è lo stato nazione del popolo ebreo, e solo di quello.”
“Come hai scritto di desiderare, i cittadini arabi di Israele non hanno alcun problema. Hanno uguali diritti come tutti noi e il governo del Likud ha investito nel settore arabo più di qualunque altro governo,” ha detto facendo riferimento al suo partito di destra.
Poiché questi commenti hanno prodotto una certa agitazione in Israele, Netanyahu ha parlato di nuovo della questione all’inizio di una riunione di governo. Ha chiamato Israele “uno stato ebraico e democratico” con parità di diritti, ma “stato nazione non di tutti i suoi cittadini, ma solo della gente ebrea.”
Netanyahu è stato accusato di demonizzare gli Arabi israeliani, che rappresentano circa il 17% della popolazione, nel tentativo di stimolare la partecipazione della destra alle elezioni che si terranno il 9 aprile.
Ha continuamente messo in guardia gli elettori che i suoi avversari avranno il supporto dei partiti arabi e faranno importanti concessioni ai Palestinesi.
Netanyahu, che è sotto la minaccia di rinvio a giudizio per corruzione, deve affrontare la difficile sfida dell’alleanza politica centrista guidata da Benny Gantz, un ex-capo di stato maggiore dell’esercito, e da Yar Lapid, un ex-ministro delle finanze.
La posizione centrista di questa alleanza e le sue credenziali sui problemi di sicurezza –comprende infatti tre ex-capi di stato maggiore dell’esercito– le hanno permesso di respingere le accuse di Netanyahu secondo il quale questi leader sarebbero dei “deboli” di sinistra.
È estremamente improbabile, tuttavia, che i partiti arabi possano far parte di una qualunque coalizione di governo dopo le elezioni.
Gli Arabi israeliani sono dei Palestinesi che sono rimasti nella loro terra dopo la creazione dello stato di Israele nel 1948 e che sono in larga misura solidali con la causa palestinese.
Netanyahu guida quello che è considerato il governo più di destra nella storia di Israele e dice che vuole una coalizione dello stesso genere dopo le prossime elezioni.
Traduzione di Donato Cioli