Selezione di articoli e interviste.
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese.
LA SISTEMATICA VIOLENZA DI ISRAELE CONTRO DONNE E BAMBINI
Uno degli elementi centrali nella strategia del colonialismo israeliano è il tentativo di distruggere la società palestinese. Ciò è finalizzato al mantenimento della maggioranza demografica da parte della popolazione ebraica sulle altre popolazioni della Palestina storica e alla conservazione del massimo controllo del territorio e delle sue risorse.
Per perseguire tali obiettivi è necessario ostacolare la capacità dei palestinesi di crescere le generazioni future e di sostenere, educare e prendersi cura di se stessi e l’un l’altro.
La distruzione istituzionalizzata della vita di donne e bambini è pertanto una parte essenziale del progetto israeliano. Per questo è molto importante ricordare e documentare la sistematica violenza di Israele contro le donne e i bambini palestinesi, anche tagliando la loro assistenza sanitaria e la loro istruzione e minando le loro condizioni socio-economiche.
La violenza contro le donne e i minori è diventata prassi quotidiana. Le donne palestinesi che sono state arrestate raccontano di essere state sottoposto a tortura o maltrattamenti o ad entrambi, come ha osservato il relatore speciale delle Nazioni Unite: “è stato segnalato che pestaggi, insulti, minacce e molestie sessuali sono pratiche comuni così come le perquisizioni corporali, che spesso vengono condotte prima e dopo le udienze in tribunale o durante la notte come misura punitiva”. L’oppressione e la violenza di Israele contro le donne palestinesi sono pervasive e si verificano a ogni livello della loro vita. Esse riflettono una condotta sistematica.
L’organizzazione mondiale della sanità ritiene che i provvedimenti assunti da Israele come potenza occupante “sono mirati ad espellere [ i Palestinesi dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania occupata] e ad impedire loro di raggiungere i propri terreni agricoli e le proprietà. Questo ha un effetto devastante sulla salute degli abitanti, specialmente le donne (e soprattutto le donne incinte), i bambini e gli anziani.”
Non ci sono attualmente bambini israeliani detenuti dai Palestinesi. Ci sono invece intorno ai 450 bambini palestinesi detenuti in Israele. Essi sono trascinati nei tribunali militari e sono costretti ad affrontare incatenati i giudici militari – come il mondo ha visto dopo che la sedicenne Ahed al-Tamimi è stato portata via dalla su casa nelle prime ore del 20 dicembre 2017.
Come dice il direttore generale di Defence Children International-Palestine Khaled Quzmar, “nonostante l’impegno continuo delle istituzioni dell’ONU e i ripetuti appelli al rispetto del diritto internazionale, i militari israeliani e la polizia continuano ad arrestare di notte e ad esercitare violenza fisica, coercizione e minacce contro i bambini palestinesi”.
I bambini a Gerusalemme e Hebron sembrano essere colpiti in modo ancora maggiore. Un video che fa vedere l’esercito israeliano mentre trattiene un bambino di cinque anni a Hebron ha fatto il giro del mondo. In un altro video si vede un bambino di sei anni fermato per cinque ore nel campo profughi di Jalazun in the Cisgiordania. I bambini di Gaza hanno ripetutamente sofferto negli anni recenti per mano dell’esercito israeliano. DCIP riporta che 2.022 bambini palestinesi hanno perso la vita ad opera dell’esercito israeliano dal 2000 al 2017.
Sembra che Israele stia attuando una politica che mira deliberatamente a terrorizzare i bambini palestinesi per dissuaderli dal coinvolgersi nella resistenza palestinese quando cresceranno. Eppure, sia i minori palestinesi sia le donne continuano a ispirare gli altri attraverso la loro fermezza e resistenza.
David Ben-Gurion, il principale fondatore nazionale dello stato di Israele, ha detto una volta riferendosi ai Palestinesi: “Gli anziani moriranno e i giovani dimenticheranno.” E’ evidente che si sbagliava di molto.
Per scaricare l’intero pdf, cliccare su: Le vite dei minori e delle donne palestinesi_final bis