I medici palestinesi gettano l’allarme sulla situazione sanitaria a Gaza.

L’Associazione dei Medici Palestinesi in Italia (PalMed Italia Onlus) riassume le drammatiche condizioni in cui si trovano le strutture sanitarie a Gaza: mancanza di energia elettrica negli ospedali, mancanza di carburante per generatori elettrici alternativi, carenza di medicinali e attrezzature a causa dell’embargo imposto alla Striscia di Gaza.

Associazione dei Medici Palestinesi in Europa – filiale Italia

Lettera sull’attuale situazione sanitaria critica a Gaza

L’Associazione dei Medici Palestinesi in Europa (PalMed Europe) vorrebbe portare alla vostra attenzione il serio e rapido deterioramento del settore sanitario nella striscia di Gaza negli ultimi due mesi. In particolare noi Associazione dei Medici Palestinesi in Italia (PalMed Italia Onlus) chiediamo soprattutto a voi onorevoli del Parlamento Italiano e del Parlamento Europeo di agire con urgenza. Per questa occasione vorremmo condividere con voi questi rapporti aggiornati:

Le infrastrutture sanitarie sono state gravemente indebolite dall’embargo tutt’ora in corso a Gaza 1. La crisi di energia elettrica in corso a Gaza ha costretto gli ospedali a dover dipendere da generatori di emergenza per un massimo di 20 ore al giorno ed il personale medico è costretto a tagliare i servizi di base come le attrezzature di sterilizzazione e le apparecchiature diagnostiche. Circa 500.000 litri di carburante sono richiesti ogni mese per sostenere le terapie intensive a Gaza, purtroppo i finanziamenti copriranno solo le esigenze degli ospedali fino alla fine del mese di febbraio. Le unità neonatali sono state colpite duramente e le incubatrici, destinate ad ospitare un solo bambino prematuro, vengono utilizzate per ospitarne quattro. Tale sovraffollamento pone maggior rischio di infezioni ed inadeguato monitoraggio.

Il dott. Gerald Rockenschaub, rappresentante dell’OMS nei Territori palestinesi occupati, in Cisgiordania e a Gaza, ha lanciato un allarme contro la continua riduzione delle forniture di carburante destinate alle strutture sanitarie tra le quali gli ospedali che non saranno in grado di sostenere e offrire i servizi sanitari critici entro la fine del mese di febbraio 2018 2. L’OMS ha lavorato duramente per porre fine alla carenza di carburante appellandosi alla comunità internazionale affinché intervenisse e ponesse fine a questa disastrosa situazione di esaurimento completo delle scorte di carburante.

Medical Aid for Palestinians (MAP) ha riferito che l’ospedale di Beit Hanoon, l’ospedale per bambini AlDura e l’ospedale psichiatrico insieme ad altri 7 centri sanitari sono stati costretti a chiudere a causa dell’esaurimento di rifornimenti di carburante, ed i pazienti sono stati trasferiti in altri ospedali3. Il Ministero della Salute (MOH) a Gaza ha avvertito che questa carenza di carburante rappresenta una minaccia diretta per centinaia di pazienti, compresi 113 neonati nelle unità di terapia intensiva neonatale e 100 pazienti nelle unità di terapia intensiva. Inoltre avrà serie conseguenze su operazioni critiche tra cui 200 interventi chirurgici giornalieri e 100 tagli cesarei.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) riferisce che finora nessun donatore internazionale si sia fatto avanti per sostenere il costo del carburante per mantenere in funzione le strutture ospedaliere ⁴.

I dati statistici appaiono scioccanti riguardo la carenza di medicinali e delle forniture mediche, e la scarsità della manutenzione di attrezzature e di generatori. Facciamo appello al Governo Italiano e a tutti i Governi membri dell’UE affinché aiutino a salvare il settore sanitario a Gaza sull’orlo del collasso entro la fine di questo mese, e di offrire le donazioni finanziarie per coprire il deficit energetico di questo settore attraverso l’OMS.

Sollecitiamo inoltre il parlamento italiano e quelli dell’UE a fare pressioni politiche su Israele per facilitare e porre fine all’embargo illegale sulla striscia di Gaza, per consentire la libera circolazione dei pazienti che cercano cure al di fuori del territorio occupato, ed il passaggio di adeguate forniture mediche ai centri ospedalieri.

Quindi con questo rapido deterioramento dell’assistenza sanitaria nella striscia di Gaza, chiediamo a tutti i governi membri dell’UE di esortare gli Stati Uniti a ripristinare i propri obblighi di finanziamento verso l’UNRWA o sopperire questa carenza di finanziamenti. Ricordiamoci che 70% dei rifugiati di Gaza dipende dagli aiuti dell’UNRWA.

Aspiriamo di poter lavorare con il parlamento italiano e con il parlamento europeo per discutere di questa disastrosa situazione e poter raggiungere urgentemente una soluzione che ponga fine a tale crisi umanitaria e medica.

Cordiali saluti.

Il Direttivo PalMed Italia Onlus

Riferimenti:

  1. https://www.theguardian.com/global-development/2018/jan/03/gaza-health-system-collapse-electricity-crisis-threatens-total­blackout
  2. http://www.who.int/emergencies/response-plans/2018/occupied-palestinian-territory/en/
  3. https://www.map.org.uk/news/archive/post/787-despite-return-of-some-electricity-gazaas-medical-emergency-deepens
  4. https://www.ochaopt.org/location/gaza-strip

Associazione dei Medici Palestinesi in Italia PalMed Italia Onlus

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