Comunicato Stampa – Ogni forma di razzismo, una ferita per l’ umanità
Roma, 25-10.2017
AssoPacePalestina considera tragicamente pericolose per i destini dell’umanità le scritte antisemite ed omofobiche apparse allo stadio per la partita Roma-Lazio e l’uso dell’immagine di Anne Frank come dileggio.
Si tratta di antisemitismo, che sappiamo quanto male abbia fatto agli ebrei, all’umanità e alla nostra Italia, in cui è ancora viva la memoria dei ghetti e delle leggi razziali. E’ stata la nostra resistenza contro il fascismo e il nazismo che ha saputo riscattare tanto orrore e ingiustizia.
In questi giorni ci si scandalizza (non tutti purtroppo) degli ultrà della Lazio, ma questo indignarsi e questo scandalizzarsi devono essere espressi ogni giorno e in ogni momento in cui si odano o si leggano frasi che inneggiano all’odio, fosse esso razziale, religioso, sessuale, sociale.
AssoPacePalestina, che difende il diritto del popolo palestinese e di tutti i popoli all’autodeterminazione e alla libertà, esprime oggi la sua massima solidarietà e condivisione contro ogni espressione di antisemitismo e ogni forma di razzismo.
Chiede al nostro governo, al Parlamento, ai media di agire con determinazione per fermare ogni atto di incitamento al razzismo, compreso quello contro i profughi e gli immigrati purtroppo fomentato anche da dirigenti di forze politiche che siedono in Parlamento.
Terminiamo con due messaggi , uno di Hetty Hillesum, assassinata ad Auschwitz nel novembre 1943 : «Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza pudore… Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l’unica soluzione possibile… Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell’anno del Signore 1942, l’ennesimo anno di guerra».
Il secondo di Mahmoud Darwish, poeta palestinese che ci ha lasciato: «Io sogno gigli bianchi in una strada di canto, e una casa di luce, e voglio un cuore buono che non sia pieno di fucili, e un giorno intero di sole non un attimo folle d’una vittoria nazista».
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