Ore 10.30 – 12.30 Mercoledì 3 maggio Davanti a Montecitorio – Roma
Dal 17 aprile, circa 1.500 prigionieri palestinesi fanno lo sciopero della fame per attirare l’attenzione sulla tortura, la disumanità e le violazioni dei diritti umani cui sono sottoposti nelle prigioni di Israele.
Il governo di Israele e il sistema carcerario israeliano (IPS) hanno risposto rabbiosamente con una escalation di misure punitive: trasferimenti selvaggi, isolamento dei leader più influenti, devastazione delle celle anche con cani addestrati, sequestro di coperte ed oggetti personali, blocco a tempo indefinito delle visite di avvocati e famigliari. Inoltre è stato allestito un ospedale da campo nel deserto, per intervenire con l’alimentazione forzata, pratica assimilata alla tortura dagli organismi internazionali e per questo vietata, e rifiutata dai medici israeliani.
Lo sciopero della fame mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle richieste dei prigionieri palestinesi per il rispetto dei loro diritti fondamentali. Esse comprendono: ricevere regolari visite dei familiari; fine dell’isolamento e della detenzione amministrativa, senza prova e senza processo; fine degli arresti arbitrari di massa; cessazione di torture e trattamenti inumani e degradanti, che toccano anche donne e minori; accesso a cure e assistenza medica; ripristino dell’accesso all’istruzione; fine dei trattamenti disumani durante trasporti e trasferimenti.
In tutto il mondo si stanno svolgendo manifestazioni.
Partecipiamo al sit-in che si svolgerà il mercoledì 3 mattina, ore 10-12.30 nella Piazzetta davanti a Montecitorio. Se le avete portate fotografie di prigionieri.
E un bicchiere da riempire con acqua e sale. E tante bandiere.