di Kerry-Anne Mendoza
The Canary, 9 gennaio 2017.
La seconda pubblicazione da parte di Al Jazeera, relativa ad un’operazione sotto copertura su membri chiave della lobby israeliana in Gran Bretagna, ha rivelato un piano da un milione di sterline da parte del governo israeliano per indebolire il leader del partito laburista Jeremy Corbyn.
Il complotto
L’indagine di Al Jazeera si è protratta per diversi mesi nel corso del 2016, con un reporter sotto copertura che è diventato un confidente del diplomatico israeliano Shai Masot. Durante l’estate il giornalista ha filmato conversazioni chiave fra Masot e politici britannici amici, svelando una rete di organizzazioni filo-israeliane impegnate a compromettere politici britannici che cercano di difendere i diritti dei Palestinesi.
La prima rivelazione riguarda Masot e l’impiegata statale Maria Strizzolo. Masot è un funzionario politico di alto grado presso l’Ambasciata israeliana a Londra e gode dell’immunità diplomatica. Maria Strizzolo è una ex assistente parlamentare di Robert Halfon, sottosegretario all’istruzione ed ex-vicepresidente del Partito Conservatore. La Strizzolo si vanta di aver promosso Halfon da parlamentare di secondo piano a ministro del governo, e di avere piazzato tramite lui un’interrogazione parlamentare a favore di Israele. Allora Masot le chiede se è altrettanto brava a compromettere politici anti-israeliani quanto lo è a promuovere quelli filo-israeliani.
Masot: “Posso darle i nomi di alcuni parlamentari da screditare?”
Strizzolo: “Beh, sa, se si cerca bene sono sicura che si trova qualcosa che vorrebbero nascondere.”
Masot: “Sì, ho dei nomi di parlamentari.”
Strizzolo: “Parliamone.”
Masot (al reporter di Al Jazeera): “No, lei sa quali membri del parlamento voglio screditare.”
Masot (dopo che Strizzolo ha chiesto un aiuto per ricordare): “Il vice ministro degli esteri.”
Strizzolo: “Un piccolo scandalo, magari?”.
Qui si tratta insomma di un’impiegata pubblica che propone di compromettere il Ministro in carica del governo inglese Alan Duncan, su richiesta di un diplomatico straniero. Il governo conservatore ha risposto accettando le scuse dall’Ambasciatore israeliano Mark Regev, dichiarando che il caso è chiuso.
Il complotto si ingarbuglia
Purtroppo per il governo di Teresa May, la storia non finisce qui. La seconda pubblicazione [di Al Jazeera] mostra ora che non era solo Israele ad interferire negli affari interni del Regno Unito, ma anche l’opposizione di Sua Maestà.
Come riporta il Middle East Eye:
Durante conversazioni segrete filmate da un reporter sotto copertura, Shai Masot, un funzionario politico di alto rango presso l’Ambasciata israeliana a Londra, ha illustrato i suoi piani per organizzare un gruppo giovanile dei ‘Laburisti Amici di Israele (LFI)’ e ha rivelato che aveva creato altre organizzazioni simili nel passato.
Masot ha raccontato di aver portato in visita in Israele delegazioni di membri del Partito Laburista e ha detto a Joan Ryan, il presidente dell’FLI (Labour Friends of Israel – Laburisti Amici di Israele), che gli era stato assegnato 1 milione di sterline (1.200.000 dollari) per finanziare ulteriori viaggi.
Masot ha detto anche di aver creato un gruppo chiamato “Gli Amici di Israele nella City” in collaborazione con AIPAC, una influente lobby americana pro-Israele.
Definendo il leader laburista Jeremy Corbyn “uno squilibrato”, Masot ha detto di aver creato nel 2015 un’ala giovanile dei Conservatori Amici di Israele, e di voler fare la stessa cosa all’interno del Partito Laburista, ma di non esserci riuscito a causa della “crisi” seguìta all’elezione di Corbyn come leader.
Masot ha anche descritto i sostenitori di Corbyn come “strambi” ed “estremisti”.
Il funzionario si è lamentato del fatto che, sotto Corbyn, il Partito Laburista era diventato più difficile da influenzare – ed era quindi necessario creare gruppi pro Israele apparentemente indipendenti all’interno del Partito Laburista, per minarne la leadership. Questa conversazione si è svolta nel 2016 durante il Congresso del Partito Laburista, poco dopo il fallito complotto [contro Corbyn].
Come il precedente bersaglio di Masot, Alan Duncan, il leader laburista Jeremy Corbyn ha sostenuto il movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele), che sta creando seri problemi all’occupazione israeliana della Palestina.
Personaggi politici filo-israeliani in Europa e in America si sono dati da fare per rendere le critiche a Israele sinonimo di antisemitismo, e per mettere fuorilegge il movimento BDS. In breve, per impedire la libertà di parola e la libertà di scelta.
La reazione
Israele ha subito scaricato il diplomatico, assicurando che Masot lascerà a breve il suo incarico. Anche Strizzolo è stata costretta alle dimissioni. Ma nonostante l’evidenza di una rete di organizzazioni e di dirigenti politici che cercano di minare la democrazia britannica, il governo May ha stabilito che il caso era chiuso.
Attualmente May sta affrontando dure reazioni da tutte le parti che chiedono di annullare la sua decisione. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha chiesto un’indagine completa sul ruolo di Israele nella politica del Regno Unito, ed è sostenuto dallo Scottish National Party e da diversi parlamentari conservatori di alto profilo.
Il ministro-ombra laburista degli esteri Emily Thornberry ha dichiarato:
“La rivelazione che un funzionario dell’ambasciata israeliana discute su come screditare o compromettere un ministro del governo e altri parlamentari a causa delle loro vedute sul Medio Oriente, è molto allarmante.
Interferenze improprie nelle nostre politiche democratiche da parte di altri stati sono inaccettabili, a prescindere dal paese coinvolto. È semplicemente insufficiente che il Foreign Office dichiari chiuso il caso. Si tratta di una questione di sicurezza nazionale.
Il funzionario dell’ambasciata coinvolto dovrebbe essere allontanato, il governo dovrebbe avviare un’immediata inchiesta sull’entità di questa impropria interferenza ed esigere che il governo israeliano vi ponga fine.”
Crispin Blunt, l’influente presidente del Comitato speciale per gli affari esteri, a sua volta bersaglio della campagna di Masot, ha dichiarato:
“Non può essere che Israele agisca nel Regno Unito con la stessa impunità di cui gode in Palestina. Questa è chiaramente un’interferenza negli affari interni di un altro paese, la più torbida e vergognosa.
Nicholas Soames, parlamentare conservatore e nipote di Winston Churchill, ha dichiarato:
“Quello che stanno facendo per corrompere la democrazia e interferire nella correttezza del sistema è l’equivalente dell’intelligence sovietica.”
Le conseguenze
Mentre proprio in queste settimane gli USA hanno espulso 35 diplomatici russi per un complotto di cui l’intelligence deve ancora fornire una prova concreta, la servile risposta del governo britannico all’innegabile falsità del governo israeliano lascia assolutamente senza parole. In una dichiarazione inviata a The Canary, il gruppo di azione ebraico ‘Free Speach On Israel’ sostiene che gli incontri sotto copertura fra il funzionario israeliano Shai Masot e politici laburisti e conservatori, rivelati dall’indagine di Al Jazeera, sono la prova di un’azione concertata per indebolire le correnti filo-palestinesi di entrambi i partiti.
Le ultime rivelazioni avvalorano ciò che ‘Free Speech on Israel’ sostiene da molti mesi. Ora non ci possono essere dubbi: i sostenitori di Israele nel Regno Unito hanno lavorato con rappresentanti dello stato israeliano per danneggiare i loro avversari politici…
L’intera storia dei rapporti di corruzione fra il governo di Israele e i politici britannici deve uscire allo scoperto. E all’ambasciatore Regev, che sovrintendeva a questa politica di infiltrazione, bisogna dire che non è più il benvenuto.
Il portavoce di ‘Free Speech on Israel’ Glyn Secker ha detto:
“Proprio il mese scorso il governo del Regno Unito ha dichiarato che avrebbe adottato una ‘definizione’ di antisemitismo molto politicizzata, come preferito dai lobbisti pro-Israele. Ed è preoccupante che il partito laburista abbia sostenuto la mossa. Questo sembra sempre di più l’opera dei simpatizzanti di Israele sui politici britannici. Bisogna puntare i riflettori su questi angoli bui del nostro sistema politico.”
La serie di articoli di Al Jazeera inizierà domenica 15 gennaio, e appare intenzionata a denunciare quanto sia profonda la complicità fra i funzionari filo-israeliani che operano nel Regno Unito e i servizi che forniscono allo stato israeliano.
Circa l’80% dei parlamentari conservatori, incluso il Primo Ministro Teresa May, sono membri del ‘Conservative Friends of Israel’ (Conservatori Amici di Israele). Ci sono inoltre significativi scambi fra i membri del ‘Labour Friends of Israel’ (Laburisti Amici di Israele) e l’ala destra del partito che ha partecipato alla manovra contro il leader Jeremy Corbyn. Il gruppo include Chris Bryant, (a cui il vice leader Tom Watson ha assegnato l’indagine del Partito Laburista sulle ‘false notizie’), Jim Murphy e Rachel Reeves.
È degno di nota che, mentre i media dominanti hanno cantato in coro l’indignazione per le accuse di pirateria informatica da parte della Russia nelle elezioni americane (accuse non ancora provate), c’è quasi silenzio, o uno sprezzante rigetto, relativamente a questi atti chiaramente dimostrati di manipolazione politica da parte di Israele.
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=BCMKkmG2M8s&feature=youtu.be
Traduzione di Rossella Rossetto