Mercoledì 16 novembre 2016 Tamar Ze’evi e Tamar Alon si sono rifiutate di fare il servizio militare. Sono state processate dal tribunale militare e condannate a due giorni di reclusione. Il giudice ha detto che sperava in un loro ripensamento, e che quindi il giorno dopo avrebbero accettato di arruolarsi. In tarda serata, invece, è stato detto loro che non sarebbero state rilasciate il giorno dopo, ma sarebbero state processate subito una seconda volta. La sentenza le ha condannate a 7 giorni di prigione. Dopo di che, loro si rifiuteranno un’altra volta e saranno probabilmente condannate a un altro periodo di reclusione.
Stiamo organizzando per il 1° dicembre 2016 una giornata internazionale di solidarietà con le due renitenti in prigione. vogliamo anche chiedere che i produttori di armi e i governi si rifiutino di armare Israele e di trarre in tal modo profitto dall’occupazione. Abbiamo finora in programma otto veglie, principalmente nel Regno Unito, in USA e in Italia, ma altre azioni sono naturalmente benvenute.
Per ulteriori informazioni, visitate l’evento Facebook o scrivete a: solidarity.mesarvot@gmail.com.
Potete leggere qui il blog di Tamar Ze’evi nel Times of Israel. Altri articoli (in inglese) sulla vicenda si trovano sul giornale online +972, sul Jerusalem Online, e sul Times of Israel (su quest’ultimo anche in francese).
Se volete mostrare la vostra solidarietà e sostenere le ragazze che sono in prigione, ecco alcune idee su cosa potreste fare:
- Agire sui social media: condividere dichiarazioni, foto con citazioni e articoli: sono tutti buoni strumenti per sensibilizzare le persone;
- Mandare lettere personali: una delle cose che incoraggiano di più chi rifiuta il servizio militare è ricevere lettere personali di sostegno; !0 lettere personali valgono più di 1000 lettere identiche preconfezionate. Le lettere possono essere spedite a: solidarity.mesarvot@gmail.com
- Contattare politici e personalità pubbliche: se avete connessioni con politici o personalità pubbliche, chiedete loro di dire qualcosa su Tamar Ze’evi e Tamar Alon. Per esempio, quando Tair [Tair Kaminer, un’altra refusenik dell’inizio dell’anno, ndt] era in prigione, qualcuno in Gran Bretagna ottenne che un membro del Parlamento ne parlasse e questo ebbe una vasta eco sia nei media israeliani che in quelli inglesi.
- Lavorare con i mezzi di comunicazione: quando i refusenik entrano in prigione, e soprattutto dopo un po’, quando cercano di essere liberati, i media internazionali hanno una grande influenza. Se riusciste a trovare un giornalista che ne parla o un giornale che pubblica un articolo di chi rifiuta la coscrizione, questo sarebbe un ottimo risultato.
Grazie per la vostra solidarietà e buon lavoro.
Trovate qui le foto di Tamar Alon e Tamar Ze’evi. La foto di Alon è stata presa da Maya Rachlin e quella di Ze’evi da Yarden Boytner; se le usate, per favore citate gli autori.