L’esercito israeliano fa irruzione e distrugge gli uffici di una importante ONG palestinese.

Due Palestinesi feriti negli scontri avvenuti dopo l’invasione dell’edificio. L’esercito ha sequestrato documenti e distrutto attrezzature.

Soldati dell’esercito israeliano hanno invaso gli uffici dell’Istituto per l’Informazione e la Politica di Sviluppo della Salute (HDIP) nelle prime ore del 16 novembre, rovistando l’agenzia di Ramallah e distruggendo attrezzature e arredi.

Circa otto auto blindate sono arrivate in Rukab Street, nel cuore di Ramallah, intorno alle 2 della notte. Dopo aver fatto saltare le porte con cariche esplosive, i soldati hanno distrutto il sistema di videosorveglianza e poi si sono impadroniti di dischi rigidi, documenti e filmati. Durante l’incursione hanno anche distrutto apparecchiature informatiche, hanno sfasciato finestre e fatto buchi nelle pareti.

Gli uffici della ONG di Ramallah dopo il raid notturno dell'esercito israeliano. (Foto: Allison Deger)
Gli uffici della ONG di Ramallah dopo il raid notturno dell’esercito israeliano. (Foto: Allison Deger)

 

In reazione a questo raid, sono stati incendiati copertoni in Rukab Street e nelle strade vicine. I soldati israeliani hanno sparato granate assordanti, gas lacrimogeni e proiettili metallici ad alta velocità rivestiti in gomma contro i dimostranti; questi ultimi hanno risposto lanciando sassi. Fonti locali di informazione riferiscono che i soldati israeliani si sono ritirati alle 4:30 del mattino, lasciando due Palestinesi feriti.

Secondo il Dr Mustafa Barghouti, membro del Consiglio Legislativo Palestinese ed uno dei fondatori dell’HDIP, il raid fa parte di una più ampia aggressione di Israele contro la società civile palestinese. “Negli ultimi sei mesi,” dice, “il governo ha lanciato una vasta campagna non solo contro la società civile palestinese, ma anche contro la società civile israeliana e contro la resistenza non violenta.” Parlando in mezzo allo scompiglio dell’ufficio, con vetri rotti sotto i piedi e videocamere ciondolanti dalle pareti con i fili spezzati, il Dr Barghouti ha citato attacchi simili contro stazioni televisive e altre organizzazioni per i diritti civili.

L’HDPI è una organizzazione non governativa che “si adopera per migliorare le politiche del governo a favore di gruppi svantaggiati come donne, giovani e invalidi.” Ha collaborato con OMS, Comunità Europea, UNDP, UNICEF e organizzazioni locali di beneficenza in tutta la Palestina occupata, e fornisce servizi educativi, assistenziali e di pressione sulle istituzioni.

Il Dr Barghouti ha anche dichiarato che il raid –avvenuto nel cuore dell’area A, che è teoricamente sotto il completo controllo dell’Autorità Palestinese (AP)– ha mostrato il completo disprezzo di Israele nei confronti dell’Autorità Palestinese.

L’invasione è avvenuta nella notte successiva alla 28esima ‘Giornata dell’Indipendenza Palestinese’, nella quale i Palestinesi celebrano la simbolica dichiarazione di uno stato palestinese fatta da Arafat nel 1988.

“L’assalto dimostra chiaramente che Israele non ha alcun rispetto per l’Autorità Palestinese,” ha detto il Dr Barghouti. “In realtà, noi non abbiamo nessuna reale autorità in nessuna parte della Cisgiordania. La sola autorità è quella dell’occupazione.”

Più in generale, il Dr Barghouti ha condannato l’attacco israeliano perché l’HDIP è una “organizzazione non governativa” che opera nel campo della sanità e dell’educazione. “Questo attacco è totalmente ingiustificato. Viola i diritti del popolo palestinese,” ha aggiunto.

In effetti, i danni subiti dall’ufficio dell’HDIP hanno già causato la disastrosa interruzione di una quantità di progetti in corso sui diritti civili, tra cui un programma di educazione sanitaria.

Il Dr Barghouti stima che i danni dell’incursione ammonteranno intorno alle “migliaia di dollari.”

Tuttavia il Dr Barghouti ha fiducia che il personale dell’HDIP continuerà la sua attività. Dice: “Questo istituto non smetterà di fare il suo lavoro. Non sono riusciti a metterci a tacere nel 2002 e non ci riusciranno nemmeno ora.”

Dal tempo della Seconda Intifada del 2002, questa è stata la prima invasione del posto di lavoro, dove sono ospitati anche gli uffici del Palestine Monitor. All’epoca, le forze israeliane occuparono gli uffici per 6 settimane, usandoli come una base militare strategica nel cuore della capitale teorica della Cisgiordania.

Nel vano scale dell’edificio ci sono ancora polverose vetrine che conservano vecchi computer fracassati dall’esercito israeliano nelle precedenti invasioni.

Facciamo appello ai nostri amici e collaboratori affinché:

  • protestino e mandino lettere di condanna all’Ambasciata israeliana della loro zona e al Ministro della Difesa israeliano (Ministry of Defense, Kaplan St., Hakirya, Tel-Aviv 61909).
  • richiedano la protezione internazionale.
  • intervengano sui mezzi di comunicazione locali per denunciare le violazioni israeliane dei diritti umani e dei diritti civili.

Israeli military takes computers and servers from Palestinian NGO in night raid

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