New York, 10 settembre 2015 – La bandiera della Palestina presto sventolerà sul Palazzo di Vetro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite di New York. L’Assemblea Generale dell’ONU ha infatti approvato una risoluzione che dà all’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) il diritto di issare il proprio vessillo. La risoluzione è stata approvata con 119 sì, 8 no tra cui quelli di Stati Uniti e Israele. Si sono astenuti 45 Paesi. «È un fatto simbolico, ma rappresenta un altro passo per solidificare i pilastri dello Stato della Palestina sulla scena internazionale», ha spiegato Riyad Mansour, l’ambasciatore dell’ANP all’ONU.
«Il quadro è cupo – ha aggiunto Mansour – il processo politico è morto, Gaza è soffocata. Questa risoluzione sulla bandiera è come una piccola luce volta a tenere viva la speranza per il popolo palestinese». Sia gli Usa che Israele hanno espresso una forte opposizione: l’ambasciatore di Israele al Palazzo di Vetro, Ron Prosor, ha bollato l’iniziativa come «un palese tentativo di dirottare le Nazioni Unite». Mentre il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Mark Toner, l’ha definita «controproducente». L’ANP aveva già ottenuto nel novembre 2012 lo status di osservatore non membro all’Onu. Ora le Nazioni Unite hanno a disposizione 20 giorni per attuare la misura, in tempo per la visita del presidente palestinese Abu Mazen, in programma per il 30 settembre.
Il nostro Paese ha votato a favore della risoluzione per la bandiera. Ma cosa aspettano le istituzioni italiane a riconoscere ufficialmente e senza ambiguità lo Stato di Palestina?