30 palestinesi dei Comitati Popolari ‘laureati’ in legalita’ internazionale e nonviolenza

Trenta palestinesi, 25 uomini e 5 donne, membri del Coordinamento Comitati di resistenza popolare, si sono ‘laureati’, dopo aver frequentato un master dedicato alla legalità Internazionale e alle strategie di lotta nonviolenta. Vengono dai villaggi palestinesi che sorgono vicino al muro eretto da Israele nei Territori Occupati, tra cui a Bil’in, al-Ma’sara, Nabi Saleh, la Valle del Giordano e tanti altri.
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Un master che esprime la lungimiranza e la determinazione dei Comitati Popolari, impegnati non solo da un punto di vista pratico in manifestazioni e arresti subiti dai soldati israeliani, ma anche da un punto di vista teorico, in un lavoro di disciplina e ricerca. Il master, voluto dal Coordinamento dei Comitati Popolari promosso dall’università di Al Quds, con la collaborazione dell’associazione spagnola Novact e di Assopace Palestina, è durato due anni.
Alla cerimonia di consegna delle lauree,è stata invitata anche Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina e già vicepresidente del Parlamento Europeo.  “Assistere alla cerimonia è stata un’emozione profonda ed un grande orgoglio – racconta-. Avevo già assistito ai loro esami a Ramallah, ma vedere oggi la loro gioia collettiva, per un evento che non è una semplice laurea ma una scelta di resistenza con gli strumenti del sapere e della conoscenza, fa capire ancora di più quanto necessaria sia la nostra solidarietà”.
Orgogliosi e increduli di avercela fatta gli studenti sono pronti ad applicare nella loro vita quotidiana la teoria appresa per applicarla alla resistenza contro l’occupazione militare israeliana. “Non è stato semplice frequentare i corsi: il lavoro, le manifestazioni, la repressione, la famiglia, pensavo di non farcela ed oggi sono così felice ed orgogliosa di noi”, spiega Manal Tamimi, attivista di Nabi Saleh. “Questo master – aggiunge Mohammed al Khatib di Bili’in, tra i promotori del master – ci ha dato forza e consapevolezza del nostro diritto alla vita, alla nostra terra ed alla libertà. Queste sono le nostre armi”.
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