Supporta Abdallah Abu Rahme: firma la petizione

Feb 6, 2015 | Iniziative, Notizie

ABDALLAH ABU RAHME, PALESTINESE DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI A RISCHIO

Assopace Palestina è preoccupata dalla condanna di Abdallah Abu Rahme (44 anni). Avrà la sentenza l’8 febbraio per aver esercitato il suo diritto legittimo di protesta in modo non violento contro le violazioni di diritti umani e gli abusi perpetrati dallo Stato d’Israele sui territori palestinesi occupati.

Abdallah Abu Rahme e’ un cittadino palestinese, insegnante di scuola, attivista nonviolento e difensore dei diritti umani. Abdallah e’ coordinatore del comitato popolare di lotta nonviolenta di Bil’in e membro del consiglio del Palestinian Popular Struggle Coordination Committee, un movimento di resistenza nonviolenta che si oppone all’occupazione militare israeliana della Cisgiordania, alla costruzione del muro e all’espansione delle colonie, denunciando gli abusi sui diritti umani perpetrati dal sistema di apartheid promosso dal governo israeliano nei territori palestinesi occupati.

Abdallah

Dal 2010 Abdallah e’ stato ripetutamente imprigionato per il suo ruolo prominente nella campagna di successo di Bil’in contro la costruzione del muro sulle sue terre. Abdallah viene punito per esercitare il suo diritto di protesta e per difendere i diritti della popolazione palestinese in modo nonviolento.

Nel 2010 Catherine Ashton lo ha riconosciuto Difensore dei diritti umani e The Elders hanno chiesto il suo immediate rilascio, chiamandolo prigioniero di coscienza, cosi’ come le organizzazioni dei diritti umani, come Amnesty International e Frontline Defenders.

Diplomatici di Spagna, Malta, UK e rappresentanti della EU hanno partecipato

alle sue udienze e il parlamento spagnolo ha emanato una dichiarazione esprimendo la sua preoccupazione per l’incarcerazione di Abdallah.

L’intergruppo parlamentare per la Palestina considera la lotta pacifica di Bil’in contro la costruzione del muro di separazione, che e’ stato dichiarato illegale, una difesa del primato della legge e del diritto internazionale di fronte a decisioni arbitrarie, che ignorano non soltanto le reiterate risoluzioni dei corpi politici delle Nazioni Unite, ma anche la stessa organizzazione legale di Israele.

In una dichiarazione emanata il 13 gennaio 2011, la Francia “deplora l’aggravarsi della sentenza fatta contro Abdallah Abu Ramah durante il giudizio in appello espresso da una corte militare israeliana”. La Francia si unisce al Regno Unito nell’emanare una dichiarazione ufficiale contro il verdetto.

 In questo cruciale momento storico per quella regione, e’ un atto politico importante proteggere i difensori dei diritti umani palestinesi e israeliani, che strenuamente scelgono la nonviolenza, nel loro diritto legittimo a protestare e a difendere i diritti della popolazione palestinese in modo nonviolento.

 Facciamo appello a voi e vi chiediamo di scrivere una dichiarazione, come Catherine Ashton ha fatto, per l’assoluzione di Abdallah Abu Rahme da tutte le accuse e di dare indicazioni ai diplomatici EU per essere presenti al processo.

 Luisa Morgantini,

Gia’ Vice Presidente del Parlamento Europeo

Firmate la petizione 

Lettera da spedire

Caro/a

 Siamo preoccupati dalla condanna di Abdallah Abu Rahme (44 anni). Avrà la sentenza l’8 febbraio per aver esercitato il suo diritto legittimo di protesta in modo non violento contro le violazioni di diritti umani e gli abusi perpetrati dallo Stato d’Israele sui territori palestinesi occupati.

 Abdallah Abu Rahme e’ un cittadino palestinese, insegnante di scuola, attivista nonviolento e difensore dei diritti umani. Abdallah e’ coordinatore del comitato popolare di lotta nonviolenta di Bil’in e membro del consiglio del Palestinian Popular Struggle Coordination Committee, un movimento di resistenza nonviolenta che si oppone all’occupazione militare israeliana della Cisgiordania, alla costruzione del muro e all’espansione delle colonie, denunciando gli abusi sui diritti umani perpetrati dal sistema di apartheid promosso dal governo israeliano nei territori palestinesi occupati.

 Dal 2010 Abdallah e’ stato ripetutamente imprigionato per il suo ruolo prominente nella campagna di successo di Bil’in contro la costruzione del muro sulle sue terre. Abdallah viene punito per esercitare il suo diritto di protesta e per difendere i diritti della popolazione palestinese in modo nonviolento.

 Nel 2010 Catherine Ashton lo ha riconosciuto Difensore dei diritti umani e The Elders hanno chiesto il suo immediate rilascio, chiamandolo prigioniero di coscienza, cosi’ come le organizzazioni dei diritti umani, come Amnesty International e Frontline Defenders.

 Diplomatici di Spagna, Malta, UK e rappresentanti della EU hanno partecipato

alle sue udienze e il parlamento spagnolo ha emanato una dichiarazione esprimendo la sua preoccupazione per l’incarcerazione di Abdallah.

L’intergruppo parlamentare per la Palestina considera la lotta pacifica di Bil’in contro la costruzione del muro di separazione, che e’ stato dichiarato illegale, una difesa del primato della legge e del diritto internazionale di fronte a decisioni arbitrarie, che ignorano non soltanto le reiterate risoluzioni dei corpi politici delle Nazioni Unite, ma anche la stessa organizzazione legale di Israele.

In una dichiarazione emanata il 13 gennaio 2011, la Francia “deplora l’aggravarsi della sentenza fatta contro Abdallah Abu Ramah durante il giudizio in appello espresso da una corte militare israeliana”. La Francia si unisce al Regno Unito nell’emanare una dichiarazione ufficiale contro il verdetto.

 In questo cruciale momento storico per quella regione, e’ un atto politico importante proteggere i difensori dei diritti umani palestinesi e israeliani, che strenuamente scelgono la nonviolenza, nel loro diritto legittimo a protestare e a difendere i diritti della popolazione palestinese in modo nonviolento.

 Facciamo appello a voi e vi chiediamo di scrivere una dichiarazione, come Catherine Ashton ha fatto, per l’assoluzione di Abdallah Abu Rahme da tutte le accuse e di dare indicazioni ai diplomatici EU per essere presenti al processo.

Indirizzi ai quali spedire la lettera

EU MPs

Mogherini EEAS-PRESS@eeas.europa.eu

GUE/NGL

(IT)

Eleonora Forenza: eleonora.forenza@europarl.europa.eu eleonora.forenza@europarl.europa.eu

Curzio Maltese

curzio.maltese@europarl.europa.eu curzio.maltese@europarl.europa.eu

Barbara Spinelli

barbara.spinelli@europarl.europa.eu barbara.spinelli@europarl.europa.eu

(ALL)

marina.albiol@europarl.europa.eu marina.albiol@europarl.europa.eu

martina.anderson@europarl.europa.eu martina.anderson@europarl.europa.eu

malin.bjork@europarl.europa.eu malin.bjork@europarl.europa.eu

lynn.boylan@europarl.europa.eu lynn.boylan@europarl.europa.eu

matt.carthy@europarl.europa.eu matt.carthy@europarl.europa.eu

kostas.chrysogonos@europarl.europa.eu kostas.chrysogonos@europarl.europa.eu

dennis.dejong@europarl.europa.eu dennis.dejong@europarl.europa.eu

fabio.demasi@europarl.europa.eu fabio.demasi@europarl.europa.eu

pablo.echeniquerobba@europarl.europa.eu pablo.echeniquerobba@europarl.europa.eu

stefan.eck@europarl.europa.eu stefan.eck@europarl.europa.eu

cornelia.ernst@europarl.europa.eu cornelia.ernst@europarl.europa.eu

joao.ferreira@europarl.europa.eu joao.ferreira@europarl.europa.eu

lukeming.flanagan@europarl.europa.eu lukeming.flanagan@europarl.europa.eu

emmanouil.glezos@europarl.europa.eu emmanouil.glezos@europarl.europa.eu

takis.hadjigeorgiou@europarl.europa.eu takis.hadjigeorgiou@europarl.europa.eu

thomas.haendel@europarl.europa.eu thomas.haendel@europarl.europa.eu

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