Oggi a Bruxelles il «Tribunale Russell» di Luisa Morgantini

Articolo pubblicato sul Manifesto

Si apre oggi, per due giorni, nell’Alberto Hall di Bruxelles, la sessione straordinaria del Tribunale Russell sulla Palestina che esaminerà gli attacchi sistematici sferrati da Israele contro i civili e le infrastrutture durante l’«Operazione Margine Protettivo» nel luglio e agosto scorsi; raccogliendo le dichiarazioni di esperti e testimoni che erano sul posto durante l’attacco, tra cui il giornalista britannico Paul Mason, del Channel 4 News ‚il Direttore del Raji Sourani, i chirurghi Mads Gilbert e Mohammed Abou-Arab, il giornalista Martin LeJeune e Ashraf Mashharawi .

Recentemente, Human Rights Watch ha accusato Israele di aver commesso crimini di guerra in un rapporto che analizza tre attacchi contro le scuole di Jabalya,Beit Hanoun e Rafah, in cui sono rima- ste uccise 45 persone, tra cui 17 bambini. Anche l’Onu e Amnesty International hanno trovato prove di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Nei 51 giorni dell’offensiva israeliana, 2.131 palestinesi sono rimasti uccisi, 501 erano bambini, 70% dei casi sotto 12 anni, sono 10.918 feriti, tra cui 3.312 bambini e 2.120 donne. Secondo l’Onu 244 scuole sono state bombardate e che una è stata utilizzata come base militare. Almeno 10.920 abitazioni private sono state danneggiate o distrutte; tra queste, 2.853 sono state rase al suolo. Inoltre, sono stati colpite anche 161 moschee, otto ospedali (sei resi inagibili), 46 Ong, 50 pescherecci e 244 veicoli. Più di 400 mila sono gli sfollati.

È di ieri la relazione presentata da Flavia Pansieri al Consiglio dei Diritti Umani Onu, raccomanda di deferire Israele al Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, mentre il governo israeliano ancora una volta impediva l’entrata in Israele e nei territori occupati della Cisgiordania alla delegazione dell’Onu, guidata da Makarim Wibisono, che si recherà a Gaza via Egitto.

Intanto il governo israeliano non si ferma, e decide, nell’area occupata di Gerusalemme Est, la costruzione di 12 grattacieli, ministeri ed un centro commerciale, mentre il parlamento, nelle mani dei coloni e dei nazionalisti più oltranzisti, cosi come gran parte dei giudici dei tribunali, presentano leggi per confische di terre, per impedire che vi siano amnistie per i prigionieri palestinesi, e i giudici usano la mano dura, contro i minori a Gerusalemme Est e comminando alte penali anche quando i giovani vengono rilasciati. In Cisgiordania, i coloni sempre più aggressivi attaccano villaggi, raccolti e popolazione palestinese, ed i soldati fanno incursioni notturne terrorizzando famiglie ed arrestando giovani che partecipano alle manifestazione dei comitati popolari per la resistenza non-violenta.

A Gaza con la «tregua» non ha cambiato molto. Israele applica la solita tattica dilatoria. Il governo di unità nazionale palestinese va al rallentatore. Qualche maglia si è allargata per importazioni ed esportazioni, ma a Rafah il valico dall’Egitto ed Eretz, il valico per Israele, restano di fatto chiusi, l’assedio non è cessato. E i giovani fuggono da Gaza, attraverso i tunnel verso una libertà mai respi- rata ed alcuni cominciano a morire nel Mediterraneo.

Una ingiustizia infinita, che ricade su di noi, su Unione europea, Usa, Paesi Arabi, Onu, che mai impongono sanzioni ad Israele, in perenne violazione dei diritti umani e della legalità internazionale. Forti le responsabilità del governo italiano, ma non sembra che né il premier Renzi a capo del semestre Ue, né la Mrs Pesc Mogherini, abbiano il coraggio morale e politico per dire al governo israe- liano che non è al di sopra delle leggi.

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