Giornata mondiale dell’acqua 22 Marzo 2014

Intervento di Rossella Gasparini di Assopace Palestina Milano

Grazie al Comitato organizzatore di questa giornata che mi da l’occasione di poter fare un appello su una questione importante così attinente ai ragionamenti che ho sentito riportata da diversi relatori.

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La questione palestinese e più nello specifico la questione dell’acqua in Palestina e di come Israele viola il diritto internazionale e pratica l’apartheid dell’acqua nei confronti della popolazione palestinese, che vive sotto occupazione militare dal 1967.

Nella giornata mondiale dell’acqua , inizia anche una campagna internazionale per denunciare l’azienda idrica nazionale israeliana, MEKOROT che va dal 22 al 30 marzo.

Uno dei diritti principali per ogni essere umano – il diritto all’acqua – in Palestina viene sistematicamente calpestato.

Viaggiando in Palestina con Assopace Palestina sono rimasta impressionata su come in un paese che non è tra i più poveri del mondo, che non fa parte del cosidetto terzo mondo, l’acqua sia strumento di ricatto, e di guerra giornaliera.

Chiunque di voi sia stato in Palestina, soprattutto nella valle del Giordano (se non l’avete fatto lo consiglio perché la realtà supera di gran lunga l’immaginazione) avrà potuto vedere e notare, lungo il percorso che va da Gerusalemme a Jerico, come questo territorio già molto martoriato dalle vicende politiche, sia platealmente e letteralmente diviso in due.

Da una parte vedrete , distese di palme verdi e lussureggianti, con i relativi impianti idrici ingabbiati in reti metalliche e controllati a vista. L’altro lato totalmente arido e costellato da poca vegetazione. Tutto quello che si vede è molto impressionante e colpisce molto. Non ci si può credere ma è li sotto i nostri occhi. Ma anche l’acqua nelle case palestinesi manca, in interi villaggi e città l’acqua viene distribuita solo per poche ore settimanali.

Tutto ciò è dovuto al fatto che Israele si è impadronito con la forza e con arroganza che nessuno ferma, delle principali fonti idriche, nonché della rete di distribuzione.

Contrariamente a quanto si pensa, l’acqua nella regione non è scarsa ed è fornita da importanti fonti naturali.

L’acqua è scarsa solo per una parte della popolazione, quella palestinese cui è negato l’accesso alle fonti.

Acea di Roma società idrica partecipata del Comune e Mekorot hanno stipulato un accordo di cooperazione per lo scambio di esperienze e competenze nel settore idrico, nel dicembre scorso. Sottoscrivendo questo accordo Acea si rende complice di tutte le gravi violazioni che i palestinesi subiscono ogni giorno. L’accordo va inoltre nel senso di una sfruttamento commerciale delle risorse idriche che contrasta con la gestione pubblica di un bene così vitale come l’acqua.Per sensibilizzare l’opinione pubblica, Bds ha lanciato una campagna internazionale contro questo accordo chiedendo all’Acea e al Comune di Roma di recedere dall’accordo stipulato seguendo l’esempio di Vitens, la società olandese che non ha voluto firmare accordi con l’azienda di uno stato che pratica l’apartheid dell’acqua e non solo.

Anche Assopacepalestina di cui faccio parte e il Contratto Mondiale dell’Acqua hanno aderito alla Campagna.

Chiediamo a chiunque abbia a cuore il diritto fondamentale dell’accesso all’acqua e la tutela dei diritti umani e al Comune di Milano presente a questo Convegno di aderire alla petizione firmando sulla piattaforma di petizioni, Change.org contro questo accordo che ci renderebbe complici delle violazioni del diritto internazionale.

 

 

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