Lettera a Corrado Augias in merito articolo su Repubblica

Gentile Corrado Augias,
leggiamo in Repubblica di ieri, 6 febbraio, l’articolo di Fabio Scuto su Gaza e Hamas.
Crediamo che si debba segnalare, per il lettore che non conosce la realta’ palestinese, che accanto a situazioni come quella che Hamas impone a Gaza, ci sono straordinari esempi di pacifismo e non violenza della popolazione palestinese come quello dell’attuale ricostruzione del villaggio di Ein Hijleh nella Valle del Giordano, dove proprio in questi giorni trecento, tra uomini, donne e bambini, stanno ricostruendo l’antico villaggio canaanita e lanciando una campagna, pacifista, non violenta, chiamataMehl Al-Ard, Il Sale della Terra, contro l’annessione delle terre della Valle del Giordano e per una effettiva risoluzione del conflitto.
Le loro attivita’ possono essere seguite nella loro pagina facebook

 https://www.facebook.com/PopularStruggle?fref=ts

Per maggiori informazioni possono essere contattati

Diana Alzeer 0592400300 o 0549168321

Abdallah Abu Rahmeh 0599107069

Salah Khawaja 0598886943

Thaer Anis 0549292422

 Cordialmente
AssopacePalestina
villaggio
 Alleghiamo una lettera di Luisa Morgantini ai giornalisti italiani sul villaggio di Ein Hijleh
Mi permetto un suggerimento ai giornalisti, in modo particolare a chi si occupa di Medio Oriente o di pace o di guerra o di diritti umani.

 
Raccontate ciò  che avviene nella Valle  del Giordano territorio palestinese occupato dal Giugno 1967 da Israele.
 
Dite dell’evacuazione degli abitanti palestinesi, della terra e dell’acqua confiscate, delle case demolite.
 
Ma soprattutto dite della creatività della popolazione palestinese, dell’unità dei Comitati Popolari per la resistenza nonviolenta che stanno cercando di far rivivere una antico villaggio cananita, spopolato dai suoi abitanti dall’esercito israeliano. ” Noi, le figlie e i figli della Palestina, annunciamo oggi il ripristino del villaggio di Ein Hijleh come parte della campagna Melh Al-Ard  (Il sale della Terra), nella valle del Giordano.
 
Sono tornati con canti, bandiere, balli, per ricostruirlo per farlo rivivere, per affermare il loro diritto su quella terra.
 
E’ una storia positiva, la vita contro la morte. 
 
Ad ogni momento gli abitanti del villaggio rischiano di essere assaliti dai soldati dell’esercito israeliano e di essere cacciati e arrestati, sono al terzo giorno ed ogni notte aspettano che l’esercito arrivi come è arrivato a Bab al Shams, la porta del sole, il villaggio costruito con tende nella zona vicino a Gerusalemme chiamata E1 dove Israele vuole costruire un altra colonia.
 
Qui, anche se l’esercito circonda il villaggio per impedire alle persone di entrare, non sono ancora intervenuti, forse perchè le terre  sono di proprietà della Chiesa Ortodossa, ma certamente stanno cercando un cavillo, forse la dichiareranno ben presto zona militare.
 
Chiedete ai corrispondenti dei vostri giornali che si trovano in Palestina e Israele di recarsi a far visita al villaggio, chiedete che ne parlino che raccontino, vi accorgerete che sono davvero il Sale della terra.
  
Luisa Morgantini
già Vice Presidente del Parlamento Europeo

Lascia un commento