Il Pd ha riesumato Ponzio Pilato in Palestina

Mar 3, 2015 | Notizie

palestina riconoscimentoItalia/Territori Occupati. Il voto di maggioranza del Parlamento e il mancato riconoscimento. Un’onta al diritto internazionale per un popolo occupato militarmente dal 1967

di Luisa Morgantini, Il Manifesto, 02.03.2015 – Il governo Ita­liano il 29 Novem­bre 2012 alle Nazioni Unite aveva votato sì al rico­no­sci­mento dello Stato di Pale­stina sui con­fini del 67 con Geru­sa­lemme est sua capi­tale. Il par­la­mento ita­liano il 27 feb­braio que­sto avrebbe dovuto fare un atto di coe­renza e di giu­sti­zia da lungo tempo dovuto.

Il voto di mag­gio­ranza del Par­la­mento, è invece un’onta al diritto inter­na­zio­nale e all’autodeterminazione di un popolo che dal 1967, vive sotto occu­pa­zione mili­tare, senza libertà e vede cre­scere, in quello che dovrebbe essere lo Stato di Pale­stina, la pre­senza di coloni vio­lenti e fana­tici (erano 150mila prima dell’accordo di Oslo, oggi sono più d 600mila) che si appro­priano di ogni loro risorsa, dalla terra all’acqua, e sono nell’esercito, nei tri­bu­nali mili­tari, nel governo. Un governo che pro­gramma sem­pre nuove colo­nie ed espelle più pale­sti­nesi pos­si­bili dalla valle del Gior­dano, dalle col­line a Sud di Hebron, da Geru­sa­lemme Est per ripo­po­larli con ebrei che cre­dono quella terra loro per diritto divino.

Un popolo, quello pale­sti­nese, che con la for­ma­zione uni­la­te­rale dello Stato di Israele nel 1948, è stato dispos­ses­sato della terra, delle case, più di 700mila pro­fu­ghi, con cen­ti­naia di vil­laggi pale­sti­nesi distrutti per can­cel­larne l’identità e la pos­si­bi­lità del ritorno. Una lunga sto­ria di colo­niz­za­zione con­dotta con luci­dità dalla lea­der­ship israe­liana: la puli­zia etnica della Pale­stina, così la chiama senza infin­gi­menti lo sto­rico israe­liano Ilan Pappé.Con il voto espresso dal Pd che ha votato anche a favore della mozione di Ncd e Ucd, il nostro Par­la­mento non ha votato a favore di Israele e della pace ma ha votato a favore della destra nazio­na­li­sta e dei coloni di Netha­nyau, Lie­ber­mann e Ben­net. Che hanno infatti subito ringraziato!

Il Pd non ha ascol­tato le voci di più di mille israe­liani (tra loro scrit­tori come Gross­mann, Oz, Yeshua, pro­fes­sori uni­ver­si­tari, il pre­mio Sacha­rov del Par­la­mento Euro­peo Nurit Peled, l’ex pre­si­dente della Knes­set, Avra­ham Burg, poli­tici, diplo­ma­tici e alti uffi­ciali dell’esercito), che in una let­tera ai depu­tati dell’Europarlamento hanno chie­sto e chie­dono il rico­no­sci­mento dello Stato di Pale­stina senza con­di­zio­na­menti, con­si­de­rando «fal­lito ogni nego­ziato bila­te­rale tra le parti che in più di vent’anni non ha por­tato alla costi­tu­zione di due popoli e due Stati ma alla mag­giore colo­niz­za­zione della Pale­stina, per l’asimmetria delle forze in campo: da una parte un paese occu­pato e dall’altra un paese occu­pante». È ciò che ha dichia­rato Ilan Baruch già amba­scia­tore israe­liano in Sud Africa e media­tore ad Oslo alla con­fe­renza stampa che è stata orga­niz­zata da Sel nella sede del Parlamento.

Certo la mozione del Pd ha scritto le sante parole «due Popoli e due Stati», chie­dendo al governo di pro­muo­vere il rico­no­sci­mento dello Stato di Pale­stina legan­dolo al ritorno ad un nego­ziato bila­te­rale: e qui sta la pavi­dità e il pila­ti­smo del Pd. Che ha mostrato il ridi­colo, la mala­fede ed anche l’ignoranza dei fatti, quando ha votato anche la mozione Ncd-Udc, dove si rove­sciano i ter­mini della que­stione, e dove si chiede ai pale­sti­nesi di rico­no­scere lo Stato d’Israele.dichia­ra­zione d’indipendenza ha rico­no­sciuto lo Stato d’Israele sui con­fini del 67, Hamas, par­te­ci­pando alle ele­zioni del 2006 ha rico­no­sciuto i con­fini del 67 e quindi lo Stato d’Israele. Mai invece è esi­stito il rico­no­sci­mento da parte israe­liana dello Stato di Pale­stina, non è acca­duto nem­meno ad Oslo dove Israele ha rico­no­sciuto solo l’Olp. Forse il pre­mier israe­liano Rabin, se non fosse stato ucciso da un estre­mi­sta ebreo ci sarebbe arri­vato, ma è stato fer­mato non solo dal suo assas­sino, ma anche da chi lo aveva inci­tato all’odio verso Rabin: que­sta è stata l’accusa della vedova di Rabin, Lea, con­tro Sha­ron e Nethanyahu.

È cer­ta­mente da con­dan­nare l’attacco ai civili con i mis­sili tirati su Israele o gli atten­tati kami­kaze (peral­tro ces­sati dal 2005) con­dotti dal brac­cio armato di Hamas o da gio­vani dispe­rati, ma tanto più biso­gnava chie­dere ad Israele di fer­mare la costru­zione delle colo­nie, di libe­rare i pri­gio­nieri pale­sti­nesi in deten­zione ammi­ni­stra­tiva , di non tor­tu­rare i ragazzi arre­stati per tirare pie­tre, di smet­tere di demo­lire case ed eva­cuare palestinesi,di ces­sare l’assedio a Gaza. Que­sti sareb­bero stati con­di­zio­na­menti da porre.

Ma que­sto mondo sem­bra andare alla rove­scia, al debole ven­gono chie­sti i sacri­fici al forte di man­te­nere il tal­lone di ferro sulla testa del debole.

Troppo grande è l’ingiustizia, dob­biamo restare atti­va­mente umani per vedere un giorno i pale­sti­nesi liberi, non più rin­chiusi tra muri e ban­tu­stan. E pale­sti­nesi ed israe­liani vivere in pace, libertà e ugua­glianza. Inshallah!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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