di Qassam Muaddi,
Mondoweiss, 14 giugno 2025.
Dopo che l’Iran ha lanciato centinaia di missili balistici contro Israele in rappresaglia all’attacco senza precedenti sferrato da quest’ultimo, Israele ha dichiarato che avrebbe “bruciato Teheran” se l’Iran avesse continuato a reagire.

Nel secondo giorno dell’attacco senza precedenti contro l’Iran, il confronto tra i due stati è degenerato in una guerra totale, con l’Iran che ha lanciato una serie di razzi su Israele come ritorsione.
Venerdì mattina 13 giugno, Israele ha lanciato un attacco a sorpresa contro l’Iran, bombardando centinaia di località in tutto il paese, compresa la capitale Teheran. L’attacco ha ucciso alti vertici militari, tra cui il capo della Guardia Rivoluzionaria Iraniana, almeno sei scienziati nucleari e decine di civili, tra cui almeno 20 bambini. L’Iran ha iniziato i suoi attacchi di ritorsione nella tarda serata di venerdì 14, con una prima raffica di 100 missili che hanno preso di mira le zone costiere, in particolare l’area metropolitana di Tel Aviv. I missili iraniani hanno continuato a volare nello spazio aereo israeliano per tutta la notte con cinque diverse raffiche, l’ultima delle quali è stata segnalata intorno alle 5 del mattino, ora locale.
Mentre i sistemi di difesa aerea israeliani hanno intercettato vari missili, molti altri hanno colpito i loro obiettivi, soprattutto nel centro di Tel Aviv e nella zona di Ramat Gan, dove i media israeliani hanno riferito che almeno sette edifici sono stati danneggiati o completamente distrutti. Uno dei missili avrebbe colpito “una posizione strategica” a Tel Aviv. I media iraniani hanno riferito che l’attacco avrebbe preso di mira il quartier generale del Ministero della Difesa israeliano a Tel Aviv.
I missili iraniani hanno colpito anche la città di Rishon Lezion, nella zona costiera centrale a sud di Tel Aviv, dove il sindaco ha dichiarato ai media israeliani di non aver mai visto prima “una tale distruzione” in Israele. Secondo i media israeliani, gli attacchi missilistici a Rishon Lezion hanno distrutto intere case e lasciato degli israeliani intrappolati sotto le macerie.
Dopo gli attacchi notturni, il portavoce dell’esercito iraniano ha dichiarato che l’Iran avrebbe continuato i suoi attacchi missilistici e ha minacciato di lanciare 2.000 missili nel prossimo round. Contemporaneamente, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Aragchi avrebbe detto al Ministro degli Esteri britannico David Lammy che gli appelli all’autocontrollo rivolti all’Iran erano “ingiustificati”.
Nel frattempo, Israele ha annunciato che avrebbe continuato a colpire l’Iran per il secondo giorno consecutivo, sostenendo che i caccia israeliani avevano distrutto un impianto nucleare iraniano a Isfahan e le difese aeree iraniane, rendendo lo spazio aereo iraniano accessibile alle forze aeree israeliane.
Sabato 14 giugno, il Ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di “bruciare Teheran” se l’Iran avesse continuato ad attaccare Israele. Più tardi, sabato, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in un discorso televisivo che Israele ha distrutto i reattori nucleari iraniani e ucciso scienziati nucleari iraniani, il che, secondo il primo ministro israeliano, ha riportato indietro di anni il programma nucleare iraniano.
A solo un giorno dall’inizio della nuova guerra di Israele, l’atteggiamento occidentale nei confronti di Israele è tornato al tradizionale tono di sostegno incondizionato, dopo che erano iniziate le pressioni su Israele affinché ponesse fine al suo attacco a Gaza.
Il quotidiano israeliano Yediot Ahronot ha riferito che il presidente francese Emmanuel Macron ha comunicato in una telefonata a Netanyahu la sua decisione di sospendere la conferenza internazionale per la soluzione dei due stati, promossa dalla Francia e prevista per il 17 giugno a New York.
La Francia aveva chiesto di organizzare quella che definiva una “conferenza civile” nel tentativo di promuovere una “soluzione politica” alla questione palestinese. Sebbene due funzionari francesi abbiano detto agli israeliani durante una visita in Israele all’inizio di giugno che Parigi non intendeva utilizzare la conferenza per “riconoscere unilateralmente uno Stato palestinese”, l’organizzazione della conferenza è avvenuta nel contesto di iniziative europee volte a esercitare pressioni su Israele affinché ponesse fine alla sua guerra a Gaza, soprattutto dopo il grave deterioramento delle condizioni umanitarie nella Striscia a seguito del blocco israeliano e della manipolazione degli aiuti. Sabato, Macron ha affermato che la Francia difenderà Israele se sarà attaccato dall’Iran.
Nel frattempo, nella Cisgiordania occupata, Israele ha continuato a bloccare la circolazione tra i governatorati della Cisgiordania, chiudendo completamente i posti di blocco sulle strade principali e impedendo l’ingresso e l’uscita dal territorio. Israele continua inoltre a chiudere il ponte di Allenby, unico punto di accesso al mondo esterno per i palestinesi della Cisgiordania.
A Gaza, secondo fonti mediche palestinesi, gli attacchi israeliani hanno ucciso 27 palestinesi, anche a causa di attacchi con droni che hanno ucciso palestinesi affamati in attesa di ricevere aiuti nei centri della Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti.
https://mondoweiss.net/2025/06/israels-war-on-iran-day-2/
Traduzione a cura di AssopacePalestina
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