di Wasem AA,
Comitato Internazionale per il Sostegno dei Diritti dei Palestinesi (ICSPR), 26 aprile 2025.
Chiediamo alle persone libere di tutto il mondo, alle organizzazioni, agli stati e ai popoli di agire e formare una coalizione internazionale per contrastare i crimini di genocidio e di fame contro la popolazione della Striscia di Gaza.
Comunicato stampa e appello urgente
La Commissione Internazionale per il Sostegno dei Diritti dei Palestinesi (ICSPR) condanna fermamente il persistere del crimine di genocidio perpetrato dalle forze di occupazione israeliane per il 18° mese consecutivo, compresa la chiusura dei valichi di frontiera con la Striscia e il blocco degli aiuti umanitari per il 54° giorno consecutivo. Nel frattempo, le forze di occupazione continuano ad espandere la loro brutale offensiva militare dopo aver violato il 18 marzo 2025 l’accordo di cessate il fuoco. Ciò ha provocato, finora, il martirio di quasi 2.000 civili e il ferimento di oltre 5.000 persone nel corso di 40 giorni, portando il numero delle vittime della guerra di genocidio in corso per il 18° mese consecutivo a oltre 65.000 martiri e dispersi e oltre 17.000 feriti, il 65% dei quali sono bambini e donne.
A ciò si aggiunge la distruzione dell’88% degli edifici, delle case, delle strutture e delle infrastrutture di Gaza, che le forze di occupazione israeliane continuano a prendere di mira, in particolare tende e centri di accoglienza, case e ospedali, utilizzando ogni tipo di arma proibita a livello internazionale, in modo indiscriminato e senza alcuna giustificazione. Tutto questo sta avvenendo in un contesto di carestia diffusa a causa del continuo blocco dei valichi, dell’impedimento degli aiuti umanitari e dell’esaurimento delle scorte alimentari, che ha aggravato e approfondito la catastrofe umanitaria di lunga data che minaccia la vita di 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, metà dei quali sono bambini.
L’ICSPR riferisce che durante il mese di aprile le forze di occupazione hanno emesso circa 31 ordini di evacuazione forzata in diverse zone della Striscia, provocando lo sfollamento di oltre mezzo milione di persone che ora vivono in condizioni catastrofiche, in tende e rifugi sovraffollati e fatiscenti che ospitano migliaia di persone in zone frammentate e insicure, prive di servizi umanitari e sanitari. Il numero di sfollati continua ad aumentare ogni giorno a causa dei continui attacchi contro i civili e dei massacri perpetrati con ogni tipo di arma proibita. Questi attacchi uccidono e feriscono deliberatamente le persone all’interno dei rifugi e delle tende sovraffollati o distruggono le case rimaste sopra le teste di chi vi si trova all’interno. Ciò ha costretto la popolazione a vivere entro meno di 1/3 dell’area totale d Gaza, mentre la fame, la sete, le malattie e le epidemie si diffondono, tra il collasso dei servizi sanitari e umanitari e l’accumulo di rifiuti vicino agli insediamenti residenziali.
Nel frattempo, migliaia di civili rimangono senza alcun riparo, poiché il numero degli sfollati supera i 2 milioni e i rifugi e le tende per gli sfollati rimangono sovraffollati. Queste persone sfollate soffrono per la mancanza di servizi, la grave carenza di acqua, cibo e medicine, la mancanza di privacy e igiene e il caos dovuto al sovraffollamento, alle risorse limitate e alla mancanza di aiuti umanitari causata dalla chiusura dei valichi e dal blocco degli aiuti per 54 giorni.
L’ICSPR avverte che il blocco in corso su Gaza e il divieto di ingresso di aiuti umanitari, attrezzature, medicinali e forniture mediche per il 54° giorno consecutivo hanno portato al collasso delle condizioni umanitarie e hanno posto rischi enormi e irreversibili per la vita dei civili, in particolare dei malati e dei feriti. Ciò avviene mentre le forze israeliane continuano a distruggere ospedali e centri sanitari e a renderli inagibili, in un contesto di aumento del numero di feriti e di pazienti affetti da malattie croniche che hanno perso l’accesso alle medicine e all’assistenza sanitaria. Epidemie e malattie mortali si stanno nuovamente diffondendo a causa della proliferazione di roditori e zanzare, dell’inquinamento idrico e della carenza di acqua potabile dopo la chiusura degli impianti di desalinizzazione. Sono diffuse malattie della pelle, epatiti, malattie respiratorie e intestinali, e si teme il ritorno dell’epidemia di poliomielite a causa dell’impossibilità di effettuare le vaccinazioni, il che potrebbe aumentare il numero di morti per fame, malattie e peggioramento delle condizioni dei feriti, soprattutto con il continuo impedimento dell’evacuazione medica di 24.000 pazienti e feriti che necessitano di cure fuori da Gaza a causa del collasso del sistema sanitario locale.
Durante la scorsa settimana, l’ICSPR ha documentato attacchi deliberati delle forze di occupazione contro veicoli della protezione civile, ambulanze e macchinari pesanti, distruggendo 36 macchine, tra cui escavatori e autocisterne utilizzati per la rimozione dei detriti, le missioni umanitarie, le operazioni di soccorso e lo sgombero delle strade per allestire nuovi campi profughi. Ciò indica una chiara intenzione da parte delle forze di occupazione israeliane di ostacolare gli sforzi umanitari, impedire il lavoro delle squadre di soccorso, dei servizi municipali e delle operazioni di evacuazione delle vittime del genocidio, e paralizzare tutti gli sforzi per ripristinare le condizioni di vita di base.
L’ICSPR afferma che le dichiarazioni dei funzionari israeliani e americani, insieme alla realtà sul campo, dimostrano una determinazione persistente a continuare la guerra di genocidio, mostrano un totale disprezzo per il diritto alla vita dei palestinesi e un totale disprezzo per tutte le norme del diritto internazionale umanitario, gli standard dei diritti umani, le misure della Corte Internazionale di Giustizia e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Le forze di occupazione israeliane continuano ad espandere il loro assalto militare contro i civili, ad approfondire le invasioni terrestri e a prendere il controllo di ulteriori aree, sfollando con la forza i loro abitanti e trasformandole in zone cuscinetto. Ciò mira a imporre profondi cambiamenti geografici e demografici, sempre più radicati dalla distruzione sistematica delle infrastrutture, dei punti di riferimento urbani e dei quartieri residenziali, il tutto per attuare i piani dichiarati di conquistare Gaza, renderla inabitabile e sfollare con la forza la sua popolazione al di fuori del territorio palestinese.
L’ICSPR condanna inoltre l’escalation di crimini e violazioni da parte delle forze di occupazione in Cisgiordania e a Gerusalemme, che includono la profanazione di siti religiosi, le incursioni quotidiane dei coloni nella moschea di Al-Aqsa, lo svolgimento di preghiere talmudiche e l’impedimento ai fedeli cristiani e musulmani di accedere ai loro luoghi sacri, il tutto con l’obiettivo di giudaizzare Gerusalemme. Inoltre, l’occupazione continua ad attuare una politica di uccisioni extragiudiziali, assassinii e assalti a città e campi, che dal 7 ottobre ad oggi ha causato il martirio di circa 1.000 palestinesi e il ferimento di oltre 7.600 persone. Migliaia di proprietà e infrastrutture sono state distrutte, in particolare nei campi profughi di Nur Shams, a Tulkarem, Jenin e Balata, per non parlare del numero crescente di attacchi dei coloni contro i cittadini: più di 2.000 aggressioni e oltre 1.300 attacchi contro proprietà e terreni agricoli, il tutto sotto la protezione dell’esercito di occupazione. Nel frattempo, Israele continua ad espandere i suoi progetti di insediamento coloniale, confiscando decine di migliaia di ettari, legalizzando decine di avamposti di insediamento e isolando le zone palestinesi per impedire la continuità geografica attraverso più di 1.000 cancelli e posti di blocco, confermando il suo impegno nel piano di annessione della Cisgiordania.
L’ICSPR mette in guardia dalle conseguenze del vergognoso silenzio e dell’inerzia della comunità internazionale di fronte al genocidio e alla punizione collettiva, che consentono all’occupazione di continuare la sua guerra e la sua aggressione per preservare la sopravvivenza del criminale di guerra Netanyahu e della coalizione fascista di destra al potere, e per raggiungere i loro obiettivi dichiarati di liquidare la causa palestinese, sfollare la popolazione di Gaza, annettere la Cisgiordania e giudaizzare Gerusalemme, distogliendo l’attenzione dalle crisi interne israeliane, come hanno fatto i governi israeliani che si sono succeduti, a spese del sangue palestinese e con la complicità e il sostegno degli Stati Uniti.
L’ICSPR esorta la comunità internazionale, le Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali e regionali, gli stati terzi e i popoli liberi del mondo ad agire con urgenza per fermare il genocidio, garantire il flusso di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza prima che sia troppo tardi ed esercitare ogni forma di solidarietà con le vittime. Esorta ad agire immediatamente, a livello politico, diplomatico, giuridico e popolare, individualmente e/o collettivamente, per imporre sanzioni a Israele, accelerare gli sforzi per assicurare i suoi leader, soldati e partner alla giustizia internazionale e fermare l’esportazione di armi e munizioni all’occupazione. Tali misure promuoverebbero l’applicazione del diritto internazionale umanitario, proteggerebbero le vite dei palestinesi, fornirebbero protezione internazionale, ridurrebbero le sofferenze causate dalla fame e garantirebbero l’apertura di corridoi umanitari per consentire l’evacuazione dei feriti e l’ingresso di forniture mediche, carburante e aiuti umanitari.
Traduzione a cura di AssopacePalestina
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