The Palestine Chronicle, 13 aprile 2025.
Nonostante l’osservanza internazionale della Domenica delle Palme, le severe restrizioni imposte da Israele hanno impedito a migliaia di cristiani palestinesi di celebrare il loro culto nella Gerusalemme occupata.

Le forze israeliane hanno impedito ai cristiani palestinesi della Cisgiordania di entrare nella Gerusalemme occupata per partecipare alle celebrazioni della Domenica delle Palme.
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA, sia le confessioni cristiane orientali che quelle occidentali hanno celebrato la Domenica delle Palme, che commemora l’ingresso di Gesù Cristo a Gerusalemme, una settimana prima della Pasqua, con preghiere e processioni.
Tuttavia, le autorità israeliane hanno imposto maggiori restrizioni militari intorno a Gerusalemme e alla Città Vecchia, negando a molti l’accesso.
I palestinesi, sia musulmani che cristiani, devono ottenere permessi speciali per attraversare i posti di blocco militari ed entrare nei luoghi santi della città, tra cui la Chiesa del Santo Sepolcro e la Moschea di Al-Aqsa.
Secondo Al-Jazeera, ottenere questi permessi è sempre più difficile. I richiedenti devono superare un “controllo di sicurezza” israeliano, ricevere una carta d’identità digitale e scaricare un’applicazione mobile per richiedere l’ingresso; le domande vengono spesso respinte.
Padre Ibrahim Faltas, vice Superiore Generale della Custodia di Terra Santa, ha dichiarato che quest’anno sono stati concessi solo 6.000 permessi per i cristiani palestinesi della Cisgiordania, nonostante la popolazione cristiana dell’area sia stimata in 50.000 persone.
“Per il secondo anno consecutivo, la partecipazione alle preghiere della Settimana Santa e della Pasqua è stata limitata a causa della guerra in corso”, ha detto. “Le Chiese continueranno a pregare per la pace, la giustizia e la libertà per tutti in Terra Santa”.
La tradizionale processione della Chiesa cattolica per la Domenica delle Palme ha avuto inizio dalla Chiesa di Betfage e si è conclusa nella Chiesa di Sant’Anna nella Città Vecchia.
Tuttavia, le chiese hanno cancellato tutte le celebrazioni festive di quest’anno, limitandosi alle preghiere e alle funzioni religiose, alla luce dell’assalto israeliano in corso a Gaza dal 7 ottobre.
Le funzioni della Domenica delle Palme si sono tenute anche nelle chiese di Betlemme, Gerico, Ramallah, Nablus e Jenin.
A Gaza City, nonostante i bombardamenti israeliani, i fedeli si sono riuniti nella Chiesa della Sacra Famiglia e nella Chiesa greco-ortodossa di San Porfirio per celebrare la ricorrenza.
Condanna di Hamas
In risposta alle restrizioni, il movimento di resistenza palestinese Hamas ha rilasciato una dichiarazione di condanna delle azioni di Israele, descrivendole come parte di una più ampia politica di esclusione razziale e di repressione sistematica.
Il movimento ha affermato che negare ai cristiani della Cisgiordania l’accesso a Gerusalemme è un altro esempio del tentativo di Israele di separare i palestinesi dalla loro terra e dai loro luoghi sacri.
Le restrizioni, secondo Hamas, “fanno parte delle politiche fasciste e razziste dell’occupazione che colpiscono il nostro popolo palestinese in tutte le sue componenti”.
“Questi tentativi, criminali e falliti, mirano a isolare i palestinesi dalla loro terra e dai loro luoghi santi e a giudaizzarli”, ha aggiunto la dichiarazione.
Hamas ha esortato le chiese di tutto il mondo a parlare contro quelle che ha definito continue violazioni della libertà religiosa e ha chiesto alla comunità internazionale di agire con decisione per porre fine a quella che ha descritto come una brutale campagna per eliminare il popolo palestinese e la sua causa.
Traduzione a cura di AssoPacePalestina
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