Gli israeliani dovranno guardarsi allo specchio e vedere le atrocità commesse in nostro nome a Gaza

Editoriale di Haaretz

Haaretz, 1 aprile 2025.  

Squadre delle Nazioni Unite recuperano i corpi degli operatori umanitari uccisi dall’IDF, all’inizio di questa settimana. Jonathan Whittall/X

La settimana scorsa sono accadute cose terribili sulla strada di Tel al-Sultan, un quartiere della città di Rafah a Gaza. Quello che sappiamo finora è che un’ambulanza della Mezzaluna Rossa è stata chiamata nell’area per evacuare le vittime di un attacco israeliano. L’equipaggio dell’ambulanza arrivata per prima ha chiesto l’invio di una seconda ambulanza. Ma la seconda ambulanza non ha mai raggiunto la sua destinazione, e lo stesso vale per diversi equipaggi di soccorso inviati dopo di essa.

Per cinque giorni, non ci sono state informazioni sulla loro sorte. Solo domenica l’esercito ha permesso alle squadre di soccorso delle Nazioni Unite e della Mezzaluna Rossa di recarsi sul posto. Hanno trovato un enorme mucchio di sabbia in cui erano visibili parti di veicoli distrutti e schiacciati. Alla fine, vi hanno trovato cinque ambulanze, oltre a un camion dei pompieri e a veicoli delle Nazioni Unite. In un altro luogo a cui qualcuno delle Forze di Difesa Israeliane li ha indirizzati, hanno scavato e trovato i corpi dei 15 soccorritori – otto dipendenti della Mezzaluna Rossa Palestinese, sei dipendenti dell’agenzia di difesa civile di Gaza e un lavoratore delle Nazioni Unite.

Fonti palestinesi hanno detto che i corpi sono stati trovati fuori dai loro veicoli. Alcuni avevano le mani o le gambe legate e c’erano indicazioni che erano stati colpiti da distanza ravvicinata. In almeno un caso, qualcuno che si trovava sul posto ha confermato ad Haaretz che le gambe dei corpi ritrovati erano legate. E se tutto questo non bastasse, mentre si recavano sul posto, gli operatori delle Nazioni Unite hanno visto centinaia di persone fuggire dalla zona sotto il fuoco. Hanno detto di aver visto una donna colpita da un proiettile alla nuca e un giovane uomo che ha cercato di aiutarla è stato a sua volta colpito.

L’IDF ha confermato che i veicoli sono stati colpiti, ma ha affermato che ciò è avvenuto perché sembravano sospetti. Ha anche affermato che la sparatoria ha ucciso un noto agente dell’ala militare di Hamas insieme ad altre otto persone attive in Hamas o nella Jihad Islamica.

I palestinesi si preparano a partire per Khan Yunis con le loro cose, dall’area Tel al-Sultan di Rafah, che è stata accerchiata dalle forze israeliane a marzo. AFP

Ma questa risposta dell’IDF è inadeguata, soprattutto in considerazione delle permissive regole di ingaggio dell’esercito nella Striscia di Gaza e del fatto che gli ufficiali sul campo ignorano il diritto internazionale e persino la legge israeliana. I 15 soccorritori uccisi a Tel al-Sultan si aggiungono agli oltre 1.000 operatori medici, soccorritori e personale della protezione civile che sono stati uccisi dall’inizio della guerra.

Ad oggi, più di 50.000 persone sono state uccise nella Striscia, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. Mercoledì 2 aprile, sarà un mese da quando Israele ha chiuso tutti i valichi di frontiera con Gaza. Da allora, non sono entrati né cibo né aiuti di alcun tipo. La minaccia di morire di fame e di una crisi umanitaria aleggia ancora una volta sui 2 milioni di abitanti di Gaza. L’IDF deve fornire risposte chiare su ciò che è accaduto alle ambulanze e ai loro equipaggi. Inoltre, il Capo di Stato Maggiore e gli altri ufficiali superiori devono impegnarsi per evitare danni ai civili e agli operatori sanitari e ridurre la sofferenza degli innocenti a Gaza.

Anche se questo governo vorrebbe che la guerra continuasse per sempre, un giorno finirà. E quel giorno, l’IDF e la società israeliana nel suo complesso saranno costretti a guardarsi allo specchio e a fare i conti con la consapevolezza che queste atrocità sono state commesse in nostro nome.

https://www.haaretz.com/opinion/editorial/2025-04-01/ty-article-opinion/israelis-will-have-to-look-in-the-mirror-and-see-the-gaza-atrocities-committed-in-our-name/00000195-f2e1-ddf6-a7f5-f2eb57c90000?utm_source=mailchimp&utm_medium=Content&utm_campaign=israel-at-war&utm_content=a9aa282bc4

Traduzione a cura di AssoPacePalestina

Non sempre AssoPacePalestina condivide gli articoli che pubblichiamo, ma pensiamo che opinioni anche diverse possano essere utili per capire.

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